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Dicono di noi [messaggio #137981] |
mer, 09 novembre 2011 22:48 |
Giuseppe Sottotetti Messaggi: 118 Registrato: dicembre 2010 |
Senior Member |
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Leggo sul BBC Music Magazine di questo mese: [il general manager del Met
di N. Y.] dice [che il Met non trasmette le sue opere in Italia] perchè
c'è fondamentalmente mancanza di fede nella cultura (there's a basic
lack of conviction in high culture there). Anche se è il luogo in cui
l'opera è nata... l'Italia è un paese di cultura di massa ed hanno
fortemente instupidito le arti (they have really dumbed down the arts in
a big way).
In realtà gli spettacoli del Met sono visibili nel circuito The Space
Cinema, anche se mi chiedo per quanto tempo: ieri sera ho avuto
l'emozione di essere l'unico spettatore al Sigfrido.
--
Giuseppe Sottotetti
gsotto@alice.it
giuseppe.sottotetti@fastwebnet.it
http://SottotettiGiuseppe.ilcannocchiale.it/
http://betasom.blogspot.com/
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Re: Dicono di noi [messaggio #138073 è una risposta a message #138072] |
gio, 10 novembre 2011 11:08 |
Herr von Faninal Messaggi: 944 Registrato: luglio 2011 |
Senior Member |
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"Kowalski" <ko@walski.net> ha scritto nel messaggio
news:4ebb8f53$0$6841$5fc30a8@news.tiscali.it...
> Il 09/11/2011 22.48, Giuseppe Sottotetti ha scritto:
>> Leggo sul BBC Music Magazine di questo mese: [il general manager del Met
>> di N. Y.] dice [che il Met non trasmette le sue opere in Italia] perchè
>> c'è fondamentalmente mancanza di fede nella cultura (there's a basic
>> lack of conviction in high culture there). Anche se è il luogo in cui
>> l'opera è nata... l'Italia è un paese di cultura di massa ed hanno
>> fortemente instupidito le arti (they have really dumbed down the arts in
>> a big way).
>
> Il direttore stabile del Met, appena nominato - guarda un po'! - è
> italiano.
> L'unico a essersi istupidito mi sembra invece l'autore di ciò... chi fa
> cultura negli States pensasse a civilizzare i suoi concittadini, prima di
> fare il bulletto con chi dispensa arte e cultura in tutto il mondo, da
> 2000 anni prima di lui.
sì, va bene, ma queste sono reazioni stizzite che portano a poco.
Forse al di là dei commenti, avrebbe dovuto tirar fuori dei numeri.
Riguardanti il consumo di cultura.
In Francia vengono venduti circa 50 milioni di libri all'anno (escluso il
circuito edicole).
Quanti pensi che ne vengano venduti in Italia?
Poi ci si lamenta che non ci sono soldi per la cultura. Infatti, ritornando
alla Francia, essa spende il 2,5 % del PIL per la cultura. L'Italia, che
"dispensa arte e cultura in tutto il mondo" sta a uno zero vigola qualcosa
(mi sembra 0,6).
La ragione è semplice: se la cultura non viene sentita come una cosa
importante dai cittadini, è anche normale che lo Stato non le dia più
importanza di tanto.
Sarebbe doveroso aprire gli occhi di fronte alla realtà una volta per tutte.
Cioè rendersi conto che quello che dice il signore del Met è corretto.
C'è da fare un'enorme opera di educazione, imho.
Ricominciare da capo a educare la gente.
Che poi ci siano degli italiani singoli che brillano come artisti, non
cambia nulla. Stiamo parlando del collettivo.
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Re: Dicono di noi [messaggio #138415 è una risposta a message #138073] |
ven, 11 novembre 2011 09:47 |
Kowalski Messaggi: 141 Registrato: marzo 2011 |
Senior Member |
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Il 10/11/2011 11.08, Herr von Faninal ha scritto:
> sì, va bene, ma queste sono reazioni stizzite che portano a poco.
Eh eh, sapevo che avresti reagito! :-)
E' che ultimamente non ne posso più di sentire i miei concittadini
denigrare gratuitamente il proprio paese, invece di darsi da fare,
ciascuno nel suo piccolo, per migliorare le cose.
Quando a sparare a zero su di noi sono gli stranieri mi incazzo di
brutto... se sono statunitensi poi la cosa si fa ridicola. E' noto che
il modello americano consiste in un sostegno pubblico alla cultura pari
a zero, e che il poco che c'è è gestito da fondazioni private che
seguono (giustamente, eh?) logiche di mercato, nel caso dei concerti ad
esempio imponendo una programmazione standardizzata e spesso banale
anche agli interpreti più celebri.
Con questo non voglio dire che da noi vada tutto bene, figuriamoci!
Semplicemente non accetto lezioni di politica culturale da chi
semplicemente non l'ha mai fatta.
> In Francia vengono venduti circa 50 milioni di libri all'anno (escluso il
> circuito edicole).
> Quanti pensi che ne vengano venduti in Italia?
Con tutto il rispetto, non vedo il mero consumo dell'oggetto-libro come
un sintomo di vivacità culturale (tra l'altro da noi si stampa oltre 200
milioni di libri l'anno, considerato che una buona parte finisce al
macero, come consumi staremo messi più o meno come i francesi). I
milioni di libri venduti in libreria corrispondono per lo più alle
memorie di Allevi, ai libri di Vespa, trattati di giardinaggio, foto
artistiche di donne nude, etc.
Io ad esempio di libri ne ho comprati pochi, ho attinto dalla biblioteca
di famiglia, li ho presi in biblioteca, me li sono fatti prestare da
amici e parenti... se sono l'ignorante che sono non è certo perchè non
ho speso abbastanza soldi in libreria!
> Cioè rendersi conto che quello che dice il signore del Met è corretto.
> C'è da fare un'enorme opera di educazione, imho.
> Ricominciare da capo a educare la gente.
> Che poi ci siano degli italiani singoli che brillano come artisti, non
> cambia nulla. Stiamo parlando del collettivo.
Hai perfettamente ragione, è così dal Rinascimento; ma uno statunitense
non può venire a darci lezioncine in proposito, da loro la diffusione
della cultura è drammatica anche ad alti livelli.
ciao
WK
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Re: Dicono di noi [messaggio #138526 è una risposta a message #138212] |
ven, 11 novembre 2011 12:27 |
ptram Messaggi: 458 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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Herr von Faninal <wargh@mail.nz> wrote:
> In Italia meno di 0,25 a cranio. Fai tu
La nostra letteratura moderna è messa così male, che proprio non
riusciamo ad andare oltre le prime pagine... :-)
Io ho sempre avuto l'impressione che la nostra spocchiosissima cultura
crociana consideri la lettura un'attività da affrontare con cautela.
Fosse mai che ci si ritrovasse a leggere troppe pagine indegne!
La cultura religiosa dominante rifiuta la lettura del testo sacro non
mediata dal sacerdote; a scuola si legge un "grande classico" all'anno;
gli studenti che leggono opere non prescritte sono sanzionati (almeno, è
stata questa, più volte, la mia esperienza).
Non so se sia così in tutta Italia, ma non ho mai visto qualcuno sedersi
in un caffè a leggere un libro (pratica comune in Francia, anche in
cittadine periferiche). E nei giardini pubblici abbondano le panchine,
ma non ci sono tavoli a cui appoggiare un libro (o una scacchiera, come
ho visto fare a San Francisco).
Ciao,
Paolo
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Re: Dicono di noi [messaggio #138533 è una risposta a message #138416] |
ven, 11 novembre 2011 13:56 |
Herr von Faninal Messaggi: 944 Registrato: luglio 2011 |
Senior Member |
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"gigi" <aa29NOSPAM@voila.fr> ha scritto nel messaggio
news:4ebce598$1@news.x-privat.org...
> "Giuseppe Sottotetti" ha scritto nel messaggio
> news:8z3vq.96594$GZ3.13489@tornado.fastwebnet.it...
>
>> Il 10/11/2011 23:24, luziferszorn ha scritto:
>> > Beh, mettila così: più libri non significa per forza più cultura.
>>
>> Vero, peccato che noi siamo storicamente in coda anche per quantità di
>> libri letti. Non so se le cose siano migliorate ma credo che un terzo
>> degli italiani legga almeno un libro all'anno e chesolamente la penisola
>> iberica faccia peggio di noi. Guarda caso tutti paesi di cultura
>> cattolica.
>
> qualche osservazione:
>
> - in genere nelle rilevazioni statistiche gli spagnoli risultano leggere
> più libri rispetto agli italiani e si trovano più o meno al livello dei
> francesi (es.: http://www.aie.it/Portals/21/Press/LetturainEuropa.pdf)
>
> - visto che il confronto di partenza era tra italiani e francesi vorrei
> far notare che anche la francia è "di cultura cattolica"
assolutamente no. A scuola la religione è bandita, di qualsiasi ordine e
genere.
I cattolici francesi hanno una cultura cattolica, i musulmani francesi una
cultura musulmana, gli ebrei francesi una cultura ebraica, eccetera.
Non esiste una "cultura cattolica francese". O meglio, esiste, certamente,
essendo la religione maggioritaria, e ha avuto qualche scrittore anche
notevole. Del tutto ignorato dai testi scolastici, devo dire. Ma la cultura
generale dei cittadini francesi non comprende la religione, che pè
considerata un fatto del tutto privato.
PS. Recentemente un preside che aveva messo un albero di Natale nel cortile
del liceo è stato denunciato alla Gendarmerie dai suoi allieci per
"attentato alla laicità della Repubblica".
E non erano allievi musulmani.
> - forse non tutto il male e l'ignoranza vengono necessariamente dal
> cattolicesimo...
non credo, infatti
>ad esempio, sempre restando alla lettura, questo rapporto istat seppur con
>dati non recentissimi mostra che i "peggiori lettori" sono greci (97%
>ortodossi) e danesi (80% luterani)
> http://culturaincifre.istat.it/sito/cultura_generale/notizie _approfondimenti/Rapporto_LEG.pdf
mi stupiscono i danesi, devo dire. I popoli mediterranei in genere sono più
ignoranti (e non considero i francesi un "popolo mediterraneo")
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Re: Dicono di noi [messaggio #138534 è una risposta a message #138526] |
ven, 11 novembre 2011 13:58 |
Herr von Faninal Messaggi: 944 Registrato: luglio 2011 |
Senior Member |
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"Paolo Tramannoni" <ptram@despammed.com> ha scritto nel messaggio
news:1kaki9v.1145yk3hqqlrqN%ptram@despammed.com...
> Herr von Faninal <wargh@mail.nz> wrote:
>
>> In Italia meno di 0,25 a cranio. Fai tu
>
> La nostra letteratura moderna è messa così male, che proprio non
> riusciamo ad andare oltre le prime pagine... :-)
>
> Io ho sempre avuto l'impressione che la nostra spocchiosissima cultura
> crociana consideri la lettura un'attività da affrontare con cautela.
> Fosse mai che ci si ritrovasse a leggere troppe pagine indegne!
a dire la verità per Croce la più schifa delle arti era la musica.
Vedi tu.
In Germania tutti ma tutti sanno leggere le note: lo imparano a scuola.
>
> La cultura religiosa dominante rifiuta la lettura del testo sacro non
> mediata dal sacerdote;
vabbè, ma queste son storie di cent'anni fa.
I luterani non mediano ma non è che si abbeverino alle scritture eh.
Le chiese in Germania son desolatamente vuote (sia le luterane che le
cattoliche)
> a scuola si legge un "grande classico" all'anno;
> gli studenti che leggono opere non prescritte sono sanzionati (almeno, è
> stata questa, più volte, la mia esperienza).
>
> Non so se sia così in tutta Italia, ma non ho mai visto qualcuno sedersi
> in un caffè a leggere un libro (pratica comune in Francia, anche in
> cittadine periferiche).
i caffè sono stati inventati per quello, inFrancia. Mica per bere il caffè
:-)))
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Re: Dicono di noi [messaggio #138536 è una risposta a message #138415] |
ven, 11 novembre 2011 14:09 |
Herr von Faninal Messaggi: 944 Registrato: luglio 2011 |
Senior Member |
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"Kowalski" <ko@walski.net> ha scritto nel messaggio
news:4ebce109$0$6819$5fc30a8@news.tiscali.it...
> Il 10/11/2011 11.08, Herr von Faninal ha scritto:
>
>> sì, va bene, ma queste sono reazioni stizzite che portano a poco.
>
> Eh eh, sapevo che avresti reagito! :-)
lo so che sapevi che sapevo che sapevi :-)))))
>
> E' che ultimamente non ne posso più di sentire i miei concittadini
> denigrare gratuitamente il proprio paese, invece di darsi da fare,
> ciascuno nel suo piccolo, per migliorare le cose.
diciamo che per *fare le cose* bnisogna forse prima rendersi conto di cosa
non va.
Se non sai dov'è il buco, come fai a rammendarlo?
> Quando a sparare a zero su di noi sono gli stranieri mi incazzo di
> brutto... se sono statunitensi poi la cosa si fa ridicola.
Guarda, tu ti puoi incazzare quanto vuoi. Ma non cambia la dura realtà dei
fatti: siamo considerati un popolo di pagliacci.
Non da ieri, certo. Da decenni. Ultimamente però si è varcata la soglia del
bon ton. Nessuno si fa scrupolo di riderci in faccia.
Ho vissuto a lungo all'estero e ci vado regolarmente, dunque lo so bene.
Detto ciò, me ne frego.
E guarda che quando esco con dei francesi, e mi capita spesso, passano la
serata a lamentarsi di quanto sono stronzi i loro connazionali, di quanto è
incapace il loro governo, di quanto fa schifo la stampa francese, di questo
che non funziona, della scuola che è orrenda, dell'altro che fa pena,
eccetera.
Come vedi, tutto il mondo è paese :-)
>E' noto che il modello americano consiste in un sostegno pubblico alla
>cultura pari a zero, e che il poco che c'è è gestito da fondazioni private
>che seguono (giustamente, eh?) logiche di mercato, nel caso dei concerti ad
>esempio imponendo una programmazione standardizzata e spesso banale anche
>agli interpreti più celebri.
ma infatti, secondo me non si può paragonare gli USA all'Europa in genere,
si tratta di sistemi troppo diversi
> milioni di libri venduti in libreria corrispondono per lo più alle memorie
> di Allevi, ai libri di Vespa, trattati di giardinaggio, foto artistiche di
> donne nude, etc.
> Io ad esempio di libri ne ho comprati pochi, ho attinto dalla biblioteca
> di famiglia, li ho presi in biblioteca, me li sono fatti prestare da amici
> e parenti... se sono l'ignorante che sono non è certo perchè non ho speso
> abbastanza soldi in libreria!
vabbè, il consumo culturale si valuta anche da queste cose eh.
Di questa stregua non stampiamo più libri e chiudiamo le librerie, che tanto
basta prendere dagli scaffali della nonna e Vespa è inutile venderlo (cosa
sulla quale concordo)
> Hai perfettamente ragione, è così dal Rinascimento; ma uno statunitense
> non può venire a darci lezioncine in proposito, da loro la diffusione
> della cultura è drammatica anche ad alti livelli.
sicuramente, su questo non c'è dubbio
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Re: Dicono di noi [messaggio #138540 è una risposta a message #138537] |
ven, 11 novembre 2011 14:48 |
John The Petru Messaggi: 264 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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It happens that Herr von Faninal formulated :
> passepartout era molto bello!
Anche secondo me...
>> Se la cultura sta morendo in Italia buona parte della colpa è di quelli che
>> considerano il popolo indegno di avvicinarsi ad essa. (E su questo ng
>> spopolano, eh)
> scusa, ma sparare due cazzatine in rete non significa "far cultura", non so
> se ti è chiara la differenza...
Più che altro mi sfugge il nesso tra la mia affermazione e la tua
risposta.
> La colpa è della pubblica istruzione e basta.
Non sono d'accordo. E' ovvio che sia la scadenza della pubblica
istruzione ad essere la causa maggiore, ma non è certo solo questo.
(in ogni caso ho visto professori sudare sangue per cercare di
instillare una briciola di interesse in mandrie di studenti
menefreghisti. Ma finchè c'è gente che sceglie il liceo scientifico PNI
(Piano Nazionale Informatica [abbiam fatto si e no 10 ore in 5 anni
davanti ai pc, giusto per sottolineare]) a cui non piacciono le materie
scientifiche c'è poco da fare...
> E poi, chi sarebbe 'sto *popolo*?
Il *popolo* siamo tutti noi italiani, e in particolare mi riferisco ai
non addetti ai lavori, gente che non ha diplomi di conservatorio, nè
lauree, nè master, nè salcazzo.
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Re: Dicono di noi [messaggio #138570 è una risposta a message #138540] |
ven, 11 novembre 2011 15:17 |
Herr von Faninal Messaggi: 944 Registrato: luglio 2011 |
Senior Member |
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"John The Petru" <davi2500@tiscali.it> ha scritto nel messaggio
news:j9j933$fj9$1@dont-email.me...
> It happens that Herr von Faninal formulated :
>> passepartout era molto bello!
>
> Anche secondo me...
>
>>> Se la cultura sta morendo in Italia buona parte della colpa è di quelli
>>> che considerano il popolo indegno di avvicinarsi ad essa. (E su questo
>>> ng spopolano, eh)
>> scusa, ma sparare due cazzatine in rete non significa "far cultura", non
>> so se ti è chiara la differenza...
>
> Più che altro mi sfugge il nesso tra la mia affermazione e la tua
> risposta.
parlavi del ng
>
>> La colpa è della pubblica istruzione e basta.
>
> Non sono d'accordo. E' ovvio che sia la scadenza della pubblica istruzione
> ad essere la causa maggiore, ma non è certo solo questo.
> (in ogni caso ho visto professori sudare sangue per cercare di instillare
> una briciola di interesse in mandrie di studenti menefreghisti. Ma finchè
> c'è gente che sceglie il liceo scientifico PNI (Piano Nazionale
> Informatica [abbiam fatto si e no 10 ore in 5 anni davanti ai pc, giusto
> per sottolineare]) a cui non piacciono le materie scientifiche c'è poco da
> fare...
occorre una bella riforma di tutto il sistema istruzione, imho
>
>> E poi, chi sarebbe 'sto *popolo*?
>
> Il *popolo* siamo tutti noi italiani, e in particolare mi riferisco ai non
> addetti ai lavori, gente che non ha diplomi di conservatorio, nè lauree,
> nè master, nè salcazzo.
non c'è bisogno di avere nessun titolo strano per apprezzare la cultura.
Come dicevo, in Germania tutti (ma tutti) sanno leggere e intonare le note.
Lo imparano a scuola, guarda caso.
Anche i tassisti e i trmavieri non laureati non diplomati non so che
L'ultima volta che son stata a Berlino sia all'andata che al ritorno
dall'aeroporto ho preso il taxi.
I primo tassista ascoltava Beethoven, il secondo dei lieder di Schubert.
Avevano entrambi meno di trent'anni e il primo era palesemente di origine
turca.
Anvedi.
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Re: Dicono di noi [messaggio #138572 è una risposta a message #138570] |
ven, 11 novembre 2011 15:35 |
John The Petru Messaggi: 264 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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Herr von Faninal brought next idea :
>>>> Se la cultura sta morendo in Italia buona parte della colpa è di quelli
>>>> che considerano il popolo indegno di avvicinarsi ad essa. (E su questo ng
>>>> spopolano, eh)
>>> scusa, ma sparare due cazzatine in rete non significa "far cultura", non
>>> so se ti è chiara la differenza...
>> Più che altro mi sfugge il nesso tra la mia affermazione e la tua risposta.
> parlavi del ng
Mica davo la colpa al ng!
> occorre una bella riforma di tutto il sistema istruzione, imho
Ma no, perchè? Tutti i programmi sono stati redatti proprio l'altro
ieri dal buon Gentile, è passato solo poco meno di un secolo...
> non c'è bisogno di avere nessun titolo strano per apprezzare la cultura.
> Come dicevo, in Germania tutti (ma tutti) sanno leggere e intonare le note.
> Lo imparano a scuola, guarda caso.
> Anche i tassisti e i trmavieri non laureati non diplomati non so che
> L'ultima volta che son stata a Berlino sia all'andata che al ritorno
> dall'aeroporto ho preso il taxi.
> I primo tassista ascoltava Beethoven, il secondo dei lieder di Schubert.
> Avevano entrambi meno di trent'anni e il primo era palesemente di origine
> turca.
> Anvedi.
Beati loro, che devo dire... Semplicemente mi sembra troppo ottimista
sperare che una riforma scolastisca possa cambiare radicalmente le
cose... Voglio dire, se gli studenti se ne fottono cosa diamine gli si
può insegnare?
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Re: Dicono di noi [messaggio #138575 è una risposta a message #138533] |
ven, 11 novembre 2011 16:40 |
gigi Messaggi: 15 Registrato: giugno 2011 |
Junior Member |
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"Herr von Faninal" ha scritto nel messaggio
news:j9j7m1$6va$1@nnrp-beta.newsland.it...
>
> "gigi" <aa29NOSPAM@voila.fr> ha scritto nel messaggio
> news:4ebce598$1@news.x-privat.org...
> > - visto che il confronto di partenza era tra italiani e francesi vorrei
> > far notare che anche la francia è "di cultura cattolica"
>
temo di essermi espresso male (troppo sinteticamente).
intendevo dire che per secoli la storia francese (e quindi la cultura che ne
è derivata) si è svolta in "area cattolica", seppur in modo diverso da
quello italiano, o spagnolo, o...
inoltre, come scrivi, è ancora la confessione maggioritaria
> Non esiste una "cultura cattolica francese". O meglio, esiste, certamente,
> essendo la religione maggioritaria, e ha avuto qualche scrittore anche
> notevole.
....e anche qualche compositore ;-)
gigi
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Re: Dicono di noi [messaggio #138624 è una risposta a message #138575] |
ven, 11 novembre 2011 18:08 |
Herr von Faninal Messaggi: 944 Registrato: luglio 2011 |
Senior Member |
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"gigi" <aa29NOSPAM@voila.fr> ha scritto nel messaggio
news:4ebd41f9$1@news.x-privat.org...
> "Herr von Faninal" ha scritto nel messaggio
> news:j9j7m1$6va$1@nnrp-beta.newsland.it...
>
>>
>> "gigi" <aa29NOSPAM@voila.fr> ha scritto nel messaggio
>> news:4ebce598$1@news.x-privat.org...
>> > - visto che il confronto di partenza era tra italiani e francesi vorrei
>> > far notare che anche la francia è "di cultura cattolica"
>>
>
> temo di essermi espresso male (troppo sinteticamente).
> intendevo dire che per secoli la storia francese (e quindi la cultura che
> ne è derivata) si è svolta in "area cattolica", seppur in modo diverso da
> quello italiano, o spagnolo, o...
sì certo
> inoltre, come scrivi, è ancora la confessione maggioritaria
ovviamente
Intendevo dire che la religione ha molto poco peso nell'educazione che viene
di norma impartita.
Ci sono poi tradizioni famigliari più o meno forti.
Si può dire che circa il 75% (e vado per difetto) della popolazione non
pratichi alcuna religione
Persino fra i sei milioni di musulmani, si conta che i praticanti siano non
più della metà. (che fa già un tre milioni buoni comunque)
Gli altri si sono laicizzati anche loro
>
>> Non esiste una "cultura cattolica francese". O meglio, esiste,
>> certamente, essendo la religione maggioritaria, e ha avuto qualche
>> scrittore anche notevole.
>
> ...e anche qualche compositore ;-)
sì, certo Messiaen sopra a tutti.
Un gigante :-)
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Re: Dicono di noi [messaggio #138627 è una risposta a message #138576] |
ven, 11 novembre 2011 18:20 |
Herr von Faninal Messaggi: 944 Registrato: luglio 2011 |
Senior Member |
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"Giuseppe Sottotetti" <giuseppe.sottotetti@fastwebnet.it> ha scritto nel
messaggio news:jCbvq.96847$GZ3.66694@tornado.fastwebnet.it...
> Il 11/11/2011 13:58, Herr von Faninal ha scritto:
>>
>>> La cultura religiosa dominante rifiuta la lettura del testo sacro non
>>> mediata dal sacerdote;
>>
>>
>> vabbè, ma queste son storie di cent'anni fa.
>
> Credo che anche se non si pratica più come un tempo rimangano nella
> cultura di un popolo l'abitudine alla lettura, la sete di conoscenza, il
> desiderio di confronto.
sì questo è vero
Infatti si nota che la Merkel è figlia di un pastore luterano. Con le sue
manie di ricordare ai paesi meno virtuosi quanto sono peccatori per far
venir loro dei sensi di colpa (senza immaginare che il senso di colpa è
totalmente estraneo alla cultura italiana, ma anche a quella greca che è
ortodossa :-)
>Mi sembra - ma posso sempre sbagliarmi - che ci siano delle culture, come
>del resto anche quella ebraica, che mantengono una più grande vivacità
>intellettuale (ed è per questo che le ammiro e invidio neanche tanto
>segretamente).
Nell'ebraismo l'ignoranza è considerata un grave difetto, molto grave.
Tutti i testi e tutte le tradizioni pongono l'istruzione al primo posto come
valore e priorità. E nelle famiglie è la stessa cosa: non si tollera un
figlio ignorante, è una gravissima vergogna (occorre dire che la tradizione
è anche temperata dal paese di origine. Non in tutti i paesi è rimasta
questa forte spinta. Moltissimo è rimasta negli USA e nelle persone di
origine tedesca o mitteleuropea)
Questo si è sviluppato, come indichi, nel corso dei secoli: un popolo
minoritario e perseguitato non sopravvive se non fa funzionare il cervello
:-)
PS a questo proposito circolano innumerevoli barzellette. Sulla mania degli
ebrei americani di primeggiare, dico.
Una è la seguente. Biglietto di partecipazione:
Sara e Nathan Nussbaum sono felici di annunciare la nascita del loro primo
figlio,
Prof. Dr. David Nussbaum
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