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hanna [messaggio #33579] lun, 22 agosto 2011 23:13 Messaggio successivo
karamazov  è attualmente disconnesso karamazov
Messaggi: 356
Registrato: gennaio 2011
Senior Member
il fatto di avere una trama inconsistente
(hanna deve andare dal punto A al punto B
scontrandosi praticamente a mani nude contro
gente cazzutissima e armata fino ai denti)
non sarebbe un problema.
Rambo ha una trama inconsistente ma è un grande
film.
Hanna non lo è, la differenza sta principalmente nella cura
delle varie situazioni in cui si trova il protagonista
e nel modo in cui ne esce.
anche i dialoghi, per quanto basilari, giocano
un ruolo importante.

Wright ha un buon occhio fotografico, una buona
cura nelle scenografia e nella costruzione delle
inquadrature, nonchè nella scelta delle musiche,
ma è piuttosto carente in quanto a direzione.

L'idea di fare una versione moderna delle favole dei Grimm
(e per chi non avesse colto i riferimenti si pensa
bene di ribattezzare Parco Grimm un vecchio parco
dei divertimenti abbandonato della DDR), non era
neanche male, c'è proprio tutto, cappuccetto
rosso nel bosco e il lupo cattivo (di cartapesta)
da cui esce la straga cattiva-matrigna, hansel
e gretel in vacanza in marocco, con un excursus
collodiano grazie alla fata dai capelli turchini.

anche il concetto dell'assassino senza rimorso
in fondo è sfruttato poco dal cinema, e qua si ammazza
molto (cioè, i "buoni" ammazzano molto gente innocente
senza eccessivi problemi).

però manca il collante, una sequenza di avvenimenti
che avesse un senso e non fosse banale, mentre
ci ritroviamo una serie di "quadri", anche piacevoli
da vedere, ma in fondo assemblati in modo piuttosto
approssimativo.

punto a favore: non è la solita americanata.
punto a sfavore: manca la perizia tipicamente americana
di maneggiare il genere (aridatece Ted Kotcheff)
Re: hanna [messaggio #33583 è una risposta a message #33579] mar, 23 agosto 2011 07:47 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Radagast  è attualmente disconnesso Radagast
Messaggi: 27
Registrato: marzo 2011
Junior Member
karamazov ha usato la sua tastiera per scrivere :

> però manca il collante, una sequenza di avvenimenti
> che avesse un senso e non fosse banale, mentre
> ci ritroviamo una serie di "quadri", anche piacevoli
> da vedere, ma in fondo assemblati in modo piuttosto
> approssimativo.


Esatto, questo è il problema principale. Ogni scena del film sembra
avere una sua identità (un po' è azione, un po' è thriller, un po' è
fiaba, un po' è fantascienza ecc.) ma queste scene sono tutte slegate
tra loro e il regista non si decide mai a puntare decisamente in una
direzione precisa. Al punto che i due siparietti comici (la scena del
bacio e quella dei conigli a colazione) stonano talmente tanto da
lasciare interdetti. Se Wright avesse avuto il coraggio di puntare di
più sull'aspetto fiabesco, almeno sarebbe stato molto più facile
sorvolare sulle varie assurdità della trama... Il film di per sé non è
malaccio, ma questi difetti fanno pensare a un'ottima occasione
mancata.
Ah, Wright non perde il vizio dei piani sequenza: ce n'è uno anche qui,
del tutto inutile e piuttosto breve.
Re: hanna [messaggio #33586 è una risposta a message #33579] mer, 24 agosto 2011 13:51 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Spirits  è attualmente disconnesso Spirits
Messaggi: 2
Registrato: agosto 2011
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Il 22/08/2011 23:13, karamazov ha scritto:

> il fatto di avere una trama inconsistente
> (hanna deve andare dal punto A al punto B
> scontrandosi praticamente a mani nude contro
> gente cazzutissima e armata fino ai denti)
> non sarebbe un problema.
> Rambo ha una trama inconsistente ma è un grande
> film.


concordo su tutto, ho quotato la parte su Rambo perchè il tema della
solitudine e dell'emarginazione, che è una parte rilevante nel film di
Stallone, in Hanna è completamente stravolta: mi sembra poco credibile
che le persone che vivono isolate abbiano l'esigenza di scoprire e
condividere delle esperienze con altre persone, o almeno non lo fanno in
modo curioso e intraprendente come fa Hanna.
Tutta la parte del viaggio con la famiglia mi è sembrata fuori luogo, un
pretesto per aggiungere elementi e dialoghi che risultano poco attinenti
ad un personaggio che dovrebbe, per natura, essere schivo e affrontare
con paura e diffidenza ogni nuovo incontro.
Re: hanna [messaggio #33590 è una risposta a message #33583] gio, 25 agosto 2011 00:10 Messaggio precedenteMessaggio successivo
karamazov  è attualmente disconnesso karamazov
Messaggi: 356
Registrato: gennaio 2011
Senior Member
Radagast ha spiegato il 23/08/2011 :
> il regista non si decide mai a puntare decisamente in una direzione precisa.

è un po' un difetto comune di molto cinema inglese recente,
lo stesso ritchie ci casca spesso.
sembra un desiderio esagerato di volersi smarcare
dal modello a stelle e striscie, a volte con buoni
risultati (vedi snatch e lock&stock ) spesso
con una autoreferenzialità eccessiva.

Se Wright avesse
> avuto il coraggio di puntare di più sull'aspetto fiabesco,

ecco, invece questo è un gran bel filmino, sul tema cappuccetto rosso
in chiave moderna:
http://www.imdb.com/title/tt0116361/

> Ah, Wright non perde il vizio dei piani sequenza: ce n'è uno anche qui, del
> tutto inutile e piuttosto breve.

me la son già dimenticata, quale? i containers?
Re: hanna [messaggio #33591 è una risposta a message #33586] gio, 25 agosto 2011 00:17 Messaggio precedenteMessaggio successivo
karamazov  è attualmente disconnesso karamazov
Messaggi: 356
Registrato: gennaio 2011
Senior Member
Dopo dura riflessione, Spirits ha scritto :
> Il 22/08/2011 23:13, karamazov ha scritto:
>
>> il fatto di avere una trama inconsistente
>> (hanna deve andare dal punto A al punto B
>> scontrandosi praticamente a mani nude contro
>> gente cazzutissima e armata fino ai denti)
>> non sarebbe un problema.
>> Rambo ha una trama inconsistente ma è un grande
>> film.
>
>
> concordo su tutto, ho quotato la parte su Rambo perchè il tema della
> solitudine e dell'emarginazione, che è una parte rilevante nel film di
> Stallone, in Hanna è completamente stravolta: mi sembra poco credibile che le
> persone che vivono isolate abbiano l'esigenza di scoprire e condividere delle
> esperienze con altre persone, o almeno non lo fanno in modo curioso e
> intraprendente come fa Hanna.
> Tutta la parte del viaggio con la famiglia mi è sembrata fuori luogo, un
> pretesto per aggiungere elementi e dialoghi che risultano poco attinenti ad
> un personaggio che dovrebbe, per natura, essere schivo e affrontare con paura
> e diffidenza ogni nuovo incontro.

però, al di là delle similitudini della trama, mi pare che
qui il tema di fondo sia diverso, più che la solitudine
dell'emarginato, il rapporto padri-figli e il momento
in cui i secondi si staccano dai primi per esplorare il mondo
con tutte le sue insidie. il tutto ovviamente in chiave
ultra esagerata ed esasperata.
quindi le varie esperienze di hanna, il rapporto coi ragazzi,
l'amicizia, l'esplorazione del mondo etc.
se poi il tutto come giustamente osservi appare forzato
mi sembra più da attribuire a carenze di scrittura
che alla incoerenza del personaggio.
Re: hanna [messaggio #33593 è una risposta a message #33590] gio, 25 agosto 2011 09:44 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Radagast  è attualmente disconnesso Radagast
Messaggi: 27
Registrato: marzo 2011
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karamazov scriveva il 25/08/2011 :

>> Ah, Wright non perde il vizio dei piani sequenza: ce n'è uno anche qui, del
>> tutto inutile e piuttosto breve.
>
> me la son già dimenticata, quale? i containers?


No, è la scena in cui Eric Bana, arrivato a Berlino, esce dall'autobus,
attraversa la stazione, scende nella metropolitana e lì viene attaccato
dagli uomini della Wiegler. Credo che tutto il piano sequenza abbia il
solo scopo di far notare che la scazzottata è stata girata in un'unica
azione. Un virtuosismo fine a sé stesso, dunque.
Re: hanna [messaggio #104106 è una risposta a message #33593] mar, 30 agosto 2011 15:40 Messaggio precedenteMessaggio successivo
karamazov  è attualmente disconnesso karamazov
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Registrato: gennaio 2011
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Il 25/08/2011, Radagast ha detto :
>
> No, è la scena in cui Eric Bana, arrivato a Berlino, esce dall'autobus,
> attraversa la stazione, scende nella metropolitana e lì viene attaccato dagli
> uomini della Wiegler. Credo che tutto il piano sequenza abbia il solo scopo
> di far notare che la scazzottata è stata girata in un'unica azione. Un
> virtuosismo fine a sé stesso, dunque.

ah, ok, questo oltretutto è uno degli stereotipi del cinema più
ridicoli, credo derivato dai film di arti marziali giapponesi,
dove il buono è circondato dai cattivi i quali, anzichè riempirlo
di mazzate tutti assieme si fanno prendere a sberle educatamente
uno alla volta. è abbastanza rappresentativa del film in effetti.
però vedo che questa situazione
viene riproposta da 50 anni senza che nessuno si lamenti
quindi magari ha ragione SAP e sono io troppo esigente.
Re: hanna [messaggio #104109 è una risposta a message #104106] mar, 30 agosto 2011 16:20 Messaggio precedente
daniele  è attualmente disconnesso daniele
Messaggi: 600
Registrato: novembre 2010
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karamazov <kary@virgilio.it> writes:

> Il 25/08/2011, Radagast ha detto :
>>
>> No, è la scena in cui Eric Bana, arrivato a Berlino, esce dall'autobus,
>> attraversa la stazione, scende nella metropolitana e lì viene attaccato
>> dagli uomini della Wiegler. Credo che tutto il piano sequenza abbia il solo
>> scopo di far notare che la scazzottata è stata girata in un'unica azione. Un
>> virtuosismo fine a sé stesso, dunque.
>
> Ah, ok, questo oltretutto è uno degli stereotipi del cinema più ridicoli,
> credo derivato dai film di arti marziali giapponesi,
> dove il buono è circondato dai cattivi i quali, anzichè riempirlo
> di mazzate tutti assieme si fanno prendere a sberle educatamente
> uno alla volta. è abbastanza rappresentativa del film in effetti.
> Però vedo che questa situazione
> viene riproposta da 50 anni senza che nessuno si lamenti
> quindi magari ha ragione SAP e sono io troppo esigente.

Una roba che se fatta bene sarebbe l'applicazione dei principi che
Musashi esponeva nel Libro dei Cinque Anelli. Ma molto spesso invece è
coreografata in maniera approssimativa e nascosta con un montaggio
ingannevole.
--
Quello spettacolo non mi piacque fino a quando non lo vidi in una
diversa versione. Il sipario era alzato.
-- Groucho Marx
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