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concerto di transizione [messaggio #11808] lun, 07 febbraio 2011 16:50 Messaggio successivo
egmontXYZ  è attualmente disconnesso egmontXYZ
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Secondo voi, può questo concerto, scritto intorno al 1770, dirsi uno dei
primi esempi assoluti di concerto non barocco?

http://www.youtube.com/watch?v=dtA_85NItAg

Secondo me si, e si tratta di musica importantissima.
Peccato che in rete non si trovi il primo movimento.
Come scrissi tempo fa a Zaz, oltre a Sammartini sarebbe molto interessante
trovare lavori strumentali dell'ultimo Jommelli, magari scritti in
Germania.

Chissà cosa potrebbe venir fuori...


--

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Re: concerto di transizione [messaggio #11828 è una risposta a message #11808] lun, 07 febbraio 2011 22:15 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"egmont" <egmontXYZ@email.it> ha scritto nel messaggio
news:iip3h0$p9d$1@news.newsland.it...

> Secondo voi, può questo concerto, scritto intorno al 1770, dirsi uno dei
> primi esempi assoluti di concerto non barocco?
>
> http://www.youtube.com/watch?v=dtA_85NItAg

Gran bel pezzo.

dR
Re: concerto di transizione [messaggio #11830 è una risposta a message #11808] lun, 07 febbraio 2011 22:17 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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egmont ha scritto:
> primi esempi assoluti di concerto non barocco?
Come il putto della icona, prelevato quasi sicuramente da un'ancona, la
musica sembra in stile barocchino.
Re: concerto di transizione [messaggio #11859 è una risposta a message #11830] mar, 08 febbraio 2011 09:19 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Tino ha scritto:

> egmont ha scritto:
> > primi esempi assoluti di concerto non barocco?
> Come il putto della icona, prelevato quasi sicuramente da un'ancona, la
> musica sembra in stile barocchino.

a me sembra invece che sia il putto ad avere influenzato il tuo giudizio.
La vista che condiziona l'orecchio.
Perchè, oltre all'armonia, la sola durata del concerto (9 minuti per due
movimenti) è ben al di fuori del "barocchino": non a caso i coraggiosi
esecutori hanno scelto il pianoforte.
Detto questo, come felicemente ha osservato l'"amico" dR, la musica è
molto molto bella. E almeno per questo motivo non vale la pena liquidarla
così.

--

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Re: concerto di transizione [messaggio #11861 è una risposta a message #11859] mar, 08 febbraio 2011 09:49 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"egmont" <egmontXYZ@email.it> ha scritto nel messaggio
news:iiqte4$vt7$1@news.newsland.it...

> Detto questo, come felicemente ha osservato l'"amico" dR,

Ometta pure, caro amico, se deve virgolettare...:-))

La sua competenza in campo musicale non l'ho mai messa in discussione.

>la musica è
> molto molto bella. E almeno per questo motivo non vale la pena liquidarla
> così.

No davvero.
anche perché scorre già di suo che è un piacere (a tratti ricorda un po' un
concerto giovanile di Mozart, se mi permette).

dR
Re: concerto di transizione [messaggio #11879 è una risposta a message #11861] mar, 08 febbraio 2011 12:19 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Shapiro used clothes ha scritto:

> No davvero.
> anche perché scorre già di suo che è un piacere (a tratti ricorda un po' un
> concerto giovanile di Mozart,

quale?


> se mi permette).


siamo passati al Lei!
Brutto segno.


--

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Re: concerto di transizione [messaggio #11880 è una risposta a message #11808] mar, 08 febbraio 2011 12:07 Messaggio precedenteMessaggio successivo
noto troll senza nick  è attualmente disconnesso noto troll senza nick
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egmont ha scritto:
> sarebbe molto interessante
> trovare lavori strumentali dell'ultimo Jommelli, magari scritti in
> Germania
Per l'occasione leggo:

http://clanfaw.free.fr/jommelli_01.pdf
Re: concerto di transizione [messaggio #11895 è una risposta a message #11880] mar, 08 febbraio 2011 14:22 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Tino ha scritto:

> egmont ha scritto:
> > sarebbe molto interessante
> > trovare lavori strumentali dell'ultimo Jommelli, magari scritti in
> > Germania
> Per l'occasione leggo:

> http://clanfaw.free.fr/jommelli_01.pdf


alla fine, mica si è capito se quel concerto ti è piaciuto oppure è
semplicemente barocchino...

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Re: concerto di transizione [messaggio #11909 è una risposta a message #11879] mar, 08 febbraio 2011 16:03 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"egmont" <egmontXYZ@email.it> ha scritto nel messaggio
news:iir7vp$q3e$1@news.newsland.it...

> quale?

Ci sono alcuni aspetti "formulari" (quindi non tali da indurre a ipotizzare
un rapporto fra due testi in particolare) che mi fanno pensare, per esempio,
al finale di K246. Ma uno discorso simile potrebbe valere anche per i
concerti giovanili in cui Mozart riarrangiò movimenti di Sonata di altri
autori, in genere di area piuttosto varia (francese e tedesca, se ricordo
bene). Evidentemente esisteva, o si andava formando una specie di koiné a
cui parteciparono anche i compositori napoletani, ingiustamente (su questo
siamo d'accordo) messi da parte in seguito. La storiografia ufficiale sta
sempre dalla parte del vincitore.
Oh, è un pensiero così. In questo campo non ho pretese.

> siamo passati al Lei!
> Brutto segno.

Mannò. In campo musicale hai tutto il mio rispetto. Conosco i miei limiti.
In campo umanistico letterario sono un poco più aggressivo, ma la colpa non
è tua.

dR
Re: concerto di transizione [messaggio #11914 è una risposta a message #11909] mar, 08 febbraio 2011 16:52 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Shapiro used clothes ha scritto:

> "egmont" <egmontXYZ@email.it> ha scritto nel messaggio
> news:iir7vp$q3e$1@news.newsland.it...

> > quale?

> Evidentemente esisteva, o si andava formando una specie di koiné a
> cui parteciparono anche i compositori napoletani, ingiustamente (su questo
> siamo d'accordo) messi da parte in seguito. La storiografia ufficiale sta
> sempre dalla parte del vincitore.

la differenza sostanziale tra la tua idea e quello che penso io è che la
Scuola Napoletana non si limitò a partecipare a questo koiné.
Al contrario, lo creò e poi lo esportò nelle capitali europee (tra cui
Parigi e Vienna, che in seguito, a partire dalla fine del '700, lo
svilupparono).
Ad ogni modo, difficilmente sarete d'accordo con quest'idea, nonostante le
prove siano tante e ed evidenti.



--

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Re: concerto di transizione [messaggio #11919 è una risposta a message #11914] mar, 08 febbraio 2011 16:51 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Il 08/02/11 16:52, egmont ha scritto:
> Shapiro used clothes ha scritto:
>
>> "egmont"<egmontXYZ@email.it> ha scritto nel messaggio
>> news:iir7vp$q3e$1@news.newsland.it...
>
>>> quale?
>
>> Evidentemente esisteva, o si andava formando una specie di koiné a
>> cui parteciparono anche i compositori napoletani, ingiustamente (su questo
>> siamo d'accordo) messi da parte in seguito. La storiografia ufficiale sta
>> sempre dalla parte del vincitore.
>
> la differenza sostanziale tra la tua idea e quello che penso io è che la
> Scuola Napoletana non si limitò a partecipare a questo koiné.
> Al contrario, lo creò e poi lo esportò nelle capitali europee (tra cui
> Parigi e Vienna, che in seguito, a partire dalla fine del '700, lo
> svilupparono).
> Ad ogni modo, difficilmente sarete d'accordo con quest'idea, nonostante le
> prove siano tante e ed evidenti.
>
>
>


ad ogni modo hai scoperto l'acqua calda, questa cosa è risaputa e
dimostrata da molto tempo ormai


alecs
Re: concerto di transizione [messaggio #11920 è una risposta a message #11919] mar, 08 febbraio 2011 17:25 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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alecs ha scritto:

> Il 08/02/11 16:52, egmont ha scritto:
> > Shapiro used clothes ha scritto:
> >
> >> "egmont"<egmontXYZ@email.it> ha scritto nel messaggio
> >> news:iir7vp$q3e$1@news.newsland.it...
> >
> >>> quale?
> >
> >> Evidentemente esisteva, o si andava formando una specie di koiné a
> >> cui parteciparono anche i compositori napoletani, ingiustamente (su questo
> >> siamo d'accordo) messi da parte in seguito. La storiografia ufficiale sta
> >> sempre dalla parte del vincitore.
> >
> > la differenza sostanziale tra la tua idea e quello che penso io è che la
> > Scuola Napoletana non si limitò a partecipare a questo koiné.
> > Al contrario, lo creò e poi lo esportò nelle capitali europee (tra cui
> > Parigi e Vienna, che in seguito, a partire dalla fine del '700, lo
> > svilupparono).
> > Ad ogni modo, difficilmente sarete d'accordo con quest'idea, nonostante le
> > prove siano tante e ed evidenti.
> >
> >
> >


> ad ogni modo hai scoperto l'acqua calda, questa cosa è risaputa e
> dimostrata da molto tempo ormai

Non è vero che è risaputa!
Magari lo fosse!
Magari!

Quando si parla di Scuola Napoletana si pensa si e no a Domenico Scarlatti
e Pergolesi. Qualcuno, al massimo, conosce il nome di Cimarosa.






--

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Re: concerto di transizione [messaggio #11921 è una risposta a message #11920] mar, 08 febbraio 2011 17:17 Messaggio precedenteMessaggio successivo
alecs  è attualmente disconnesso alecs
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Il 08/02/11 17:25, egmont ha scritto:



>
> Non è vero che è risaputa!
> Magari lo fosse!
> Magari!
>
> Quando si parla di Scuola Napoletana si pensa si e no a Domenico Scarlatti
> e Pergolesi. Qualcuno, al massimo, conosce il nome di Cimarosa.
>
>

al bar sotto casa tua, forse


alecs
Re: concerto di transizione [messaggio #11935 è una risposta a message #11914] mar, 08 febbraio 2011 17:48 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"egmont" <egmontXYZ@email.it> ha scritto nel messaggio
news:iirnva$4l4$1@news.newsland.it...

> la differenza sostanziale tra la tua idea e quello che penso io è che la
> Scuola Napoletana non si limitò a partecipare a questo koiné.
> Al contrario, lo creò e poi lo esportò nelle capitali europee (tra cui
> Parigi e Vienna, che in seguito, a partire dalla fine del '700, lo
> svilupparono).
> Ad ogni modo, difficilmente sarete d'accordo con quest'idea, nonostante le
> prove siano tante e ed evidenti.

Che sia d'accordo o meno io cambia poco; non sono un musicologo, né pretendo
di esserlo.
Mi pare bella musica.
Che ci siano legami con lo stile di Mozart o Haydn, mi sembra francamente
ammissibile, sempre per quel poco che ne posso sapere.
Che Mozart sia comunque un'altra cosa, continuo a pensarlo.
Certo, non all'altezza cronologica di K246 (K271 è un'altra cosa sì, però).

dR
Re: concerto di transizione [messaggio #11987 è una risposta a message #11921] mer, 09 febbraio 2011 10:35 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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alecs ha scritto:

> Il 08/02/11 17:25, egmont ha scritto:



> >
> > Non è vero che è risaputa!
> > Magari lo fosse!
> > Magari!
> >
> > Quando si parla di Scuola Napoletana si pensa si e no a Domenico Scarlatti
> > e Pergolesi. Qualcuno, al massimo, conosce il nome di Cimarosa.
> >
> >

> al bar sotto casa tua, forse


> alecs

seh.

Secondo te, ad esempio, qui qualcuno a parte me e te sostiene la stessa
idea?
Sentiamo i nomi.



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Re: concerto di transizione [messaggio #11990 è una risposta a message #11935] mer, 09 febbraio 2011 10:40 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Shapiro used clothes ha scritto:

> "egmont" <egmontXYZ@email.it> ha scritto nel messaggio
> news:iirnva$4l4$1@news.newsland.it...

> > la differenza sostanziale tra la tua idea e quello che penso io è che la
> > Scuola Napoletana non si limitò a partecipare a questo koiné.
> > Al contrario, lo creò e poi lo esportò nelle capitali europee (tra cui
> > Parigi e Vienna, che in seguito, a partire dalla fine del '700, lo
> > svilupparono).
> > Ad ogni modo, difficilmente sarete d'accordo con quest'idea, nonostante le
> > prove siano tante e ed evidenti.

> Che sia d'accordo o meno io cambia poco; non sono un musicologo, né pretendo
> di esserlo.

Non serve nè un musicologo nè un musicista per sostenere la tesi.
Così come non serve un linguista per capire che il Veneto è un dialetto e
non una lingua.

> Mi pare bella musica.

Sono contento che ti piaccia. Conosci Il Nascimento dell'Aurora di
Albinoni?

> Che ci siano legami con lo stile di Mozart o Haydn, mi sembra francamente
> ammissibile, sempre per quel poco che ne posso sapere.
> Che Mozart sia comunque un'altra cosa, continuo a pensarlo.

Sbagli a fare i paragoni in merito ad un concerto per pianoforte, tipo di
composizione ancora troppo acerba nel 1770.


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Re: concerto di transizione [messaggio #12016 è una risposta a message #11808] mer, 09 febbraio 2011 12:51 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"egmont" <egmontXYZ@email.it> ha scritto nel messaggio
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> Secondo voi, può questo concerto, scritto intorno al 1770, dirsi uno dei
> primi esempi assoluti di concerto non barocco?
>
> http://www.youtube.com/watch?v=dtA_85NItAg
>
> Secondo me si, e si tratta di musica importantissima.
> Peccato che in rete non si trovi il primo movimento.
> Come scrissi tempo fa a Zaz, oltre a Sammartini sarebbe molto interessante
> trovare lavori strumentali dell'ultimo Jommelli, magari scritti in
> Germania.
>
> Chissà cosa potrebbe venir fuori...

di quando sono i concerti di Galuppi?
Re: concerto di transizione [messaggio #12050 è una risposta a message #11990] mer, 09 febbraio 2011 18:07 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"egmont" <egmontXYZ@email.it> ha scritto nel messaggio
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> Così come non serve un linguista per capire che il Veneto è un dialetto e
> non una lingua.

Non ricominciare, perché lingua, dialetto e il loro rapporto sono un
argomento un minimo più articolato.
In una fase non breve della propria storia il Veneto avrebbe potuto essere
tranquillamente considerato una lingua.
E' anche colpa delle opere divulgative, perché quando si parla di
"autonomia" che consente di considerare un certo idioma "lingua" si
sottointende tutto un ragionamento (cosa che si fa per il Sardo, in certi
casi anche per il Corso, e non si fa ad esempio per il Ladino; a proposito,
non ho capito perché andare a prendere una traduzione di Malaparte in sardo,
visto che i monumenti d'epoca non mancano) essenzialmente contrastivo e non
lo si fa capire.

> Sono contento che ti piaccia. Conosci Il Nascimento dell'Aurora di
> Albinoni?

No. Un link?

> Sbagli a fare i paragoni in merito ad un concerto per pianoforte, tipo di
> composizione ancora troppo acerba nel 1770.

Immagino tu intenda tutto il decennio, perché io mi riferivo a due
composizioni del biennio 1776-7, almeno per Mozart. Se è così, mi limito a
ricordarti che non tutta la letteratura critica consultabile la vede in
questo modo. Certo, sono due concerti che nell'economia della produzione
mozartiana stanno in un primo periodo, non sono opere della cosiddetta
maturità. Ma almeno il secondo è una composizione notevole.

dR
Re: concerto di transizione [messaggio #12887 è una risposta a message #11808] mar, 22 febbraio 2011 12:33 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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egmont ha scritto:
> Secondo voi, può questo concerto, scritto intorno al 1770, dirsi uno dei
> primi esempi assoluti di concerto non barocco?
sempre dello stesso periodo:
http://tinyurl.com/4eshxen
Cosa te ne pare?
Re: concerto di transizione [messaggio #12968 è una risposta a message #12887] mer, 23 febbraio 2011 11:27 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Tino ha scritto:

> egmont ha scritto:
> > Secondo voi, può questo concerto, scritto intorno al 1770, dirsi uno dei
> > primi esempi assoluti di concerto non barocco?
> sempre dello stesso periodo:
> http://tinyurl.com/4eshxen
> Cosa te ne pare?

molto molto bello.
Così come lo è quello di Jommelli.
Cos'è?

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Re: concerto di transizione [messaggio #13019 è una risposta a message #12968] gio, 24 febbraio 2011 08:41 Messaggio precedente
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egmont ha scritto:
> Tino ha scritto:
>
>> egmont ha scritto:
>>> Secondo voi, può questo concerto, scritto intorno al 1770, dirsi uno dei
>>> primi esempi assoluti di concerto non barocco?
>> sempre dello stesso periodo:
>> http://tinyurl.com/4eshxen
>> Cosa te ne pare?
>
> molto molto bello.
> Così come lo è quello di Jommelli.
> Cos'è?
>
Il secondo tempo di un conc. per piano di:
http://tinyurl.com/6j9ggbn
qui:
http://tinyurl.com/64d7cag
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