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Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #119675] mar, 20 settembre 2011 13:48 Messaggio successivo
SydneyBlue120d  è attualmente disconnesso SydneyBlue120d
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http://www.badtaste.it/articoli/james-cameron-vuole-girare-i -sequel-di-avatar-60-fps

James Cameron vuole girare i sequel di Avatar a 60 fps
Inserito da Andrea Francesco Berni
20 settembre 2011 - 12:55
Fonte: THR

Come sapete, James Cameron vuole dirigere i sequel di Avatar a una
velocità di ripresa maggiore del solito, non a 24 fotogrammi al secondo
ma a 48 o 60 fotogrammi al secondo, con l'intenzione di farli proiettare
(ovviamente in 3D) alla stessa velocità.

Avevamo parlato di questo argomento alcuni mesi fa, quando il regista
aveva accennato alla cosa e Peter Jackson per primo lo aveva anticipato
girando Lo Hobbit in digitale 48 fotogrammi al secondo. Ora Cameron, in
una intervista all'Hollywood Reporter, spiega di aver deciso di
preferire i 60 fps: "penso che sia una questione di affinità, ma altre
persone potrebbero scegliere i 48 fps per altri motivi". La questione è
economica, come spiegherà più avanti.

I test mostrati al CinemaCon a marzo presentavano scene girate e
proiettate a 24, 48 e 60 fotogrammi als econdo: più aumentava il numero
di fotogrammi, più l'effetto era fluido, luminoso e realistico, in
particolare nel caso di riprese in 3D. Ora Cameron motiva la sua scelta
e dà un consiglio ai proiezionisti:

Penso che renda il 3D al meglio. Ci sono state molte discussioni in
merito alla differenza tra 48 e 60 fotogrammi. La mia impressione è che
se si tratta di una upgrade di tipo software (per i proiettori digitali
dei cinema), fatela per entrambi. Non c'è da cambiare nulla nel
proiettore, non si sostituiscono elementi. Se dovete caricare del
software, potete farlo sia per 48 che per 60 fotogrammi, e lasciar
decidere al regista.

Una volta che gli esercenti avranno adottato l'idea di un doppio
standard (48 e 60), a quel punto girerò il film a 60 fotogrammi. Se non
lo faranno, dovrò approfondire al meglio i pro e i contro del girare in
una maniera o in un'altra.

Ma con tutti questi "pro", in termini di resa visiva e investimento
minimo (si tratta solo di fare una upgrade ai proiettori digitali),
quali sono i possibili contro di questo salto tecnologico proposto da
Cameron (e, prima di lui, da Jackson a dicembre 2012)? E' proprio questo
l'argomento che potrebbe far propendere i produttori a scegliere
unicamente i 48 fps:

Non c'è alcun impatto economico sulle cineprese digitali, che possono
già girare tranquillamente a velocità elevate. Non c'è un impatto sui
proiettori, in quanto è solo una upgrade software. Potrei girare un film
a 60 fps, se fosse tutto in live action, e proiettarlo direttamente
così, ottenendo una resa incredibile. Il problema è il workflow negli
effetti visivi: in particolare, in fase di rendering le cose si possono
complicare in quanto c'è più del doppio dei fotogrammi da renderizzare.
Quello che dobbiamo evitare è che i costi in termini di effetti visivi
non levitino incredibilmente. Penso che ci siano modi per impedirlo, e
per fare ciò vanno sviluppati software e codici. Sto lavorando proprio
ora con sviluppatori di grandi case di produzione di effetti visivi. E'
impossibile convincere le major a girare a velocità maggiore se gli
costerà il 10% in più quando dovranno aggiungere gli effetti visivi (più
fotogrammi equivale a più rendering e più calcoli). Dobbiamo limitarci a
un 1%, e credo ce la faremo.

Nel frattempo, la Lightstorm Entertainment di Cameron ha stretto un
accordo quinquennale con la Christie, compagnia che produce proiettori
digitali e che recentemente, in vista di questa partnership, ha iniziato
a testare l'utilizzo di velocità superiori nella proiezione. Christie si
occuperà di assistere all'allestimento dei nuovi studi cinematografici
dove Cameron girerà i sequel di Avatar, incluse due sale di proiezione
da utilizzare per le riprese.

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Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #119832 è una risposta a message #119675] mar, 20 settembre 2011 19:47 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Un bel giorno SyndeyBlue120d digitò:

> I test mostrati al CinemaCon a marzo presentavano scene girate e
> proiettate a 24, 48 e 60 fotogrammi als econdo: più aumentava il numero
> di fotogrammi, più l'effetto era fluido, luminoso e realistico, in
> particolare nel caso di riprese in 3D.

Sembra di tornare nell'epoca delle prime schede video 3D, dove (in barba a
qualsiasi fondamento teorico) c'erano costruttori che sostenevano che più
di 30 FPS migliorassero la resa percepita. Immagino che proprio come
allora, anche in questo caso le prove non siano state condotte in modo
adeguato (test in doppio cieco ecc...).

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Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #119833 è una risposta a message #119675] mar, 20 settembre 2011 19:56 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Scriveva SyndeyBlue120d martedì, 20/09/2011:

> I test mostrati al CinemaCon a marzo presentavano scene girate e proiettate a
> 24, 48 e 60 fotogrammi als econdo: più aumentava il numero di fotogrammi, più
> l'effetto era fluido

spero non sia come l'effetto "telenovela" dei tv che offrono l'IFC
(intelligent frame creation)!

R.
Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #119892 è una risposta a message #119832] mar, 20 settembre 2011 21:27 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Il 20/09/2011 19:47, dalai lamah ha scritto:
> Sembra di tornare nell'epoca delle prime schede video 3D, dove (in barba a
> qualsiasi fondamento teorico) c'erano costruttori che sostenevano che più
> di 30 FPS migliorassero la resa percepita. Immagino che proprio come
> allora, anche in questo caso le prove non siano state condotte in modo
> adeguato (test in doppio cieco ecc...).

Il miglioramento è ovvio perché la maggiore velocità dell'obiettivo si
traduce in maggiore luminosità, che è un po' il cruccio della
stereoscopia, e a quanto leggo chi ha avuto modo di vedere i 48 fps
all'opera conferma sia in 2D sia in 3D il miglioramento enorme rispetto
ai 24 fps, mentre da 48 a 60 il miglioramento è già più limitato.


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Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #119893 è una risposta a message #119833] mar, 20 settembre 2011 21:28 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Il 20/09/2011 19:56, Roberto ha scritto:
> spero non sia come l'effetto "telenovela" dei tv che offrono l'IFC
> (intelligent frame creation)!

Assolutissimamente no, l'aumento dei fps porta più fluidità e luminosità :)

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Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #119896 è una risposta a message #119893] mar, 20 settembre 2011 22:00 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Il 20/09/2011 21:28, SydneyBlue120d ha scritto:
> Il 20/09/2011 19:56, Roberto ha scritto:
>> spero non sia come l'effetto "telenovela" dei tv che offrono l'IFC
>> (intelligent frame creation)!
>
> Assolutissimamente no, l'aumento dei fps porta più fluidità e luminosità :)

più fluidità sicuramente, più luminosità è impossibile, anzi è vero il
contrario*, si riduce il tempo di esposizione di ogni singolo fotogramma
di conseguenza occorre aumentare la luminosità del set in fase di ripresa.
In ogni caso, se ho capito il tipo di effetto che sospetta Roberto
(quella specie di scia), è vero esattamente il contrario, l'effetto scia
è dato dal tempo di espozione lungo (es. 1/24s).

*Anche se in digitale probabilmente girano già con tempi più bassi di
1/48s, in quel caso non cambia nulla per quanto riguarda la luce.
Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #119897 è una risposta a message #119893] mar, 20 settembre 2011 22:00 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Il 20/09/2011 21:28, SydneyBlue120d ha scritto:
> Il 20/09/2011 19:56, Roberto ha scritto:
>> spero non sia come l'effetto "telenovela" dei tv che offrono l'IFC
>> (intelligent frame creation)!
>
> Assolutissimamente no, l'aumento dei fps porta più fluidità e luminosità :)

più fluidità sicuramente, più luminosità è impossibile, anzi è vero il
contrario*, si riduce il tempo di esposizione di ogni singolo fotogramma
di conseguenza occorre aumentare la luminosità del set in fase di ripresa.
In ogni caso, se ho capito il tipo di effetto che sospetta Roberto
(quella specie di scia), è vero esattamente il contrario, l'effetto scia

*Anche se in digitale probabilmente girano già con tempi più bassi di
1/48s, in quel caso non cambia nulla per quanto riguarda la luce.
Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #119898 è una risposta a message #119892] mar, 20 settembre 2011 23:17 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Am 20.09.11 21:27, schrieb SydneyBlue120d:
> Il 20/09/2011 19:47, dalai lamah ha scritto:

>
> Il miglioramento è ovvio perché la maggiore velocità dell'obiettivo si
> traduce in maggiore luminosità,

A quanto mi ricordo la "velocita'" di un obbiettivo e' un numero che non
e' determinato dal tempo di esposizione, ma dal cosiddetto f-number (ho
appena scoperto che in italiano si chiama rapporto focale), vedere qui
per una spiegazione succinta: http://en.wikipedia.org/wiki/Lens_speed

Come dice sotto Px, se si riduce il tempo di esposizione di ogni singolo
fotogramma, la quantita' di luce che ci arriva e' di meno.
Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #119899 è una risposta a message #119892] mar, 20 settembre 2011 23:21 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Un bel giorno SydneyBlue120d digitò:

>> Sembra di tornare nell'epoca delle prime schede video 3D, dove (in barba a
>> qualsiasi fondamento teorico) c'erano costruttori che sostenevano che più
>> di 30 FPS migliorassero la resa percepita. Immagino che proprio come
>> allora, anche in questo caso le prove non siano state condotte in modo
>> adeguato (test in doppio cieco ecc...).
>
> Il miglioramento è ovvio perché la maggiore velocità dell'obiettivo si
> traduce in maggiore luminosità

Immagino che tu non abbia mai usato una macchina fotografica.

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Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #119903 è una risposta a message #119675] mar, 20 settembre 2011 23:42 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Scriveva SyndeyBlue120d martedì, 20/09/2011:

> Nel frattempo, la Lightstorm Entertainment di Cameron ha stretto un accordo
> quinquennale con la Christie, compagnia che produce proiettori digitali e che
> recentemente, in vista di questa partnership, ha iniziato a testare
> l'utilizzo di velocità superiori nella proiezione. Christie si occuperà di
> assistere all'allestimento dei nuovi studi cinematografici dove Cameron
> girerà i sequel di Avatar, incluse due sale di proiezione da utilizzare per
> le riprese.

sì, vabbe', un tempo avrei detto "che mostro Cameron, ogni film una
rivoluzione". Adesso temo che voglia rivoluzionare pure la nostra
dotazione hardware, rivoluzionarla ogni 2-3 anni, e io proprio non ci
sto. Quindi bando alla ciance: cosa cambia per le nostre versioni
casalinghe (2D e 3D) di questi film girati a 60fps? Serviranno nuovi
lettori blu-ray e nuovi display, oppure "abbattono" tutto il nuovo
procedimento riportandolo allo standard del comune mortale?

R.
Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #119904 è una risposta a message #119903] mar, 20 settembre 2011 23:45 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Il 20/09/2011 23:42, Roberto ha scritto:
> Serviranno nuovi
> lettori blu-ray e nuovi display, oppure "abbattono" tutto il nuovo
> procedimento riportandolo allo standard del comune mortale?

direi la seconda
Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #119905 è una risposta a message #119903] mar, 20 settembre 2011 23:57 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Il 20/09/2011 23:42, Roberto ha scritto:
> sto. Quindi bando alla ciance: cosa cambia per le nostre versioni
> casalinghe (2D e 3D) di questi film girati a 60fps? Serviranno nuovi
> lettori blu-ray e nuovi display, oppure "abbattono" tutto il nuovo
> procedimento riportandolo allo standard del comune mortale?

Circola voce che Sony sti lavorando ad uno standard 4K per il Blu-Ray,
ma non ho notizie riguardo il supporto ai 48/60 fps casalinghi....


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Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #120039 è una risposta a message #119898] mer, 21 settembre 2011 00:02 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Il 20/09/2011 23:17, John Travolta Sardus ha scritto:
> A quanto mi ricordo la "velocita'" di un obbiettivo e' un numero che non
> e' determinato dal tempo di esposizione, ma dal cosiddetto f-number (ho
> appena scoperto che in italiano si chiama rapporto focale), vedere qui
> per una spiegazione succinta: http://en.wikipedia.org/wiki/Lens_speed
> Come dice sotto Px, se si riduce il tempo di esposizione di ogni singolo
> fotogramma, la quantita' di luce che ci arriva e' di meno.

Grazie della spiegazione, ti linko però questo articolo:

http://www.hollywoodreporter.com/news/avatar-producer-jon-la ndau-addresses-172438

LAS VEGAS -- James Cameron and his producing partner Jon Landau are
exploring shooting and projecting digital movies at a higher frame rate
than the standard 24 frames per second. By moving to rates of 48 or 60
frames per second, they hope to achieve brighter images and improved 3D

"It improves (3D)," Landau said. "An artifact in 3D (creates) strobing
that goes away at higher frame rates. (Strobing) is more noticeable in
3D (than 2D)."

Landau suggested that higher frame rates also means that the shutter is
closed for less time, resulting in a brighter image. That is a topic
that is particularly noteworthy in 3D, as the glasses can reduce the
amount of light that the viewer sees.
----------
Quindi sembra l'esatto opposto di quello che dici Tu: Come si spiega?
Forse dipende dal diverso funzionamento delle cineprese digitali
rispetto a quelle in pellicola?


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Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #120040 è una risposta a message #119899] mer, 21 settembre 2011 00:04 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Il 20/09/2011 23:21, dalai lamah ha scritto:
> Immagino che tu non abbia mai usato una macchina fotografica.

Vedi risposta sopra :)

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Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #120041 è una risposta a message #119896] mer, 21 settembre 2011 00:06 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Il 20/09/2011 22:00, Px ha scritto:
> più fluidità sicuramente, più luminosità è impossibile, anzi è vero il
> contrario*, si riduce il tempo di esposizione di ogni singolo fotogramma
> di conseguenza occorre aumentare la luminosità del set in fase di ripresa.

Vedi risposta sopra, forse ci manca qualche elemento di valutazione :)

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Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #120067 è una risposta a message #119893] mer, 21 settembre 2011 06:29 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"SydneyBlue120d" <sydneyblue120d@gmail.com> ha scritto
>> spero non sia come l'effetto "telenovela" dei tv che offrono l'IFC
>> (intelligent frame creation)!
>
> Assolutissimamente no, l'aumento dei fps porta più fluidità e luminosità
> :)

L'effetto di cui parlava Roberto, presente in molte tv di ultima generazione
sotto vari nomi (IFC, MotionFlow, Motion Plus, Natural Motion...) serve
appunto a migliorare la fluidità delle immagini aumentando il numero dei
frame al secondo (quelli in più vengono creati e interpolati dall'hardware
del televisore).
La fluidità aumenta in maniera vistosa, ma questo effetto, soprattutto
quando viene applicato ai film, si rivela assolutamente deleterio. L'aspetto
cinematografico viene snaturato e ogni cosa pare che sia stata girata con
una telecamerina da due soldi (l'effetto "soap opera" di cui sopra).


Saluti
BS
Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #120068 è una risposta a message #120067] mer, 21 settembre 2011 08:44 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Il 21/09/2011 06:29, Butthole Spelunker ha scritto:
> L'effetto di cui parlava Roberto, presente in molte tv di ultima
> generazione sotto vari nomi (IFC, MotionFlow, Motion Plus, Natural
> Motion...) serve appunto a migliorare la fluidità delle immagini
> aumentando il numero dei frame al secondo (quelli in più vengono creati
> e interpolati dall'hardware del televisore).
> La fluidità aumenta in maniera vistosa, ma questo effetto, soprattutto
> quando viene applicato ai film, si rivela assolutamente deleterio.
> L'aspetto cinematografico viene snaturato e ogni cosa pare che sia stata
> girata con una telecamerina da due soldi (l'effetto "soap opera" di cui
> sopra).

Ho capito perfettamente, e ti confermo che non accade nulla di tutto ciò
per fortuna, a detta di amici che l'hanno visto di persona alle varie
demo :)
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Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #120077 è una risposta a message #120039] mer, 21 settembre 2011 09:01 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Il 21/09/2011 00:02, SydneyBlue120d ha scritto:

> Landau suggested that higher frame rates also means that the shutter is
> closed for less time, resulting in a brighter image.

forse c'è un equivoco sui termini, bisogna capire cosa intende per
brighter, che di per sé non vuol dire niente visto che la luminosità
finale è data da 4 fattori combinati: intensità della luce sulla scena,
tempo di esposizione, apertura del diaframma (la velocità di cui si
parlava sopra, f/stop) e ISO rating.
L'unica cosa certa, perché è semplice matematica, è che al diminuire del
tempo di esposizione diminuisce la luce, ovviamente tenendo fermi gli
altri fattori.
Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #120190 è una risposta a message #120039] mer, 21 settembre 2011 18:32 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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On 09/21/2011 12:02 AM, SydneyBlue120d wrote:

>
> Grazie della spiegazione, ti linko però questo articolo:
>

....

> ----------
> Quindi sembra l'esatto opposto di quello che dici Tu: Come si spiega?
> Forse dipende dal diverso funzionamento delle cineprese digitali
> rispetto a quelle in pellicola?
>
>

Non lo so :-) pero' a me sembra sbagliato quello che c'e' scritto
nell'articolo.
Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #120191 è una risposta a message #120190] mer, 21 settembre 2011 18:33 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Il 21/09/2011 18:32, Giovanni ha scritto:
> Non lo so :-) pero' a me sembra sbagliato quello che c'e' scritto
> nell'articolo.

Ora provo a chiedere a chi ha visto le demo se ha notato differenze di
luminosità dell'immagine :)

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Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #120193 è una risposta a message #120191] mer, 21 settembre 2011 18:42 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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On 09/21/2011 06:33 PM, SyndeyBlue120d wrote:
> Il 21/09/2011 18:32, Giovanni ha scritto:
>> Non lo so :-) pero' a me sembra sbagliato quello che c'e' scritto
>> nell'articolo.
>
> Ora provo a chiedere a chi ha visto le demo se ha notato differenze di
> luminosità dell'immagine :)
>

Cosi' non ce la fai a giungere a conclusioni ragionevolmente certe, ci
sono troppe variabili in gioco.
Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #120194 è una risposta a message #120193] mer, 21 settembre 2011 18:47 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Il 21/09/2011 18:42, Giovanni ha scritto:
> Cosi' non ce la fai a giungere a conclusioni ragionevolmente certe, ci
> sono troppe variabili in gioco.

A quanto capisco nelle famose demo citate erano riprese le stesse scene,
variando solo la velocità di ripresa, anche se effettivamente potrebbero
esserci state altre variabili, però chiedere a chi ha visto di persona
mi pare più utile che confrontarci sulla teoria pura :)

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Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #120260 è una risposta a message #120194] mer, 21 settembre 2011 23:14 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Il 21/09/2011 18:47, SyndeyBlue120d ha scritto:
> A quanto capisco nelle famose demo citate erano riprese le stesse scene,
> variando solo la velocità di ripresa, anche se effettivamente potrebbero
> esserci state altre variabili, però chiedere a chi ha visto di persona
> mi pare più utile che confrontarci sulla teoria pura :)

A quanto mi dicono la luminosità era uguale, ma condivide le perplessità
riguardo la maggiore luminosità.

Proverò a chiedere un parere all'amico regista famoso che usa la RED One :)


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Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #120261 è una risposta a message #120260] mer, 21 settembre 2011 23:18 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Am 21.09.11 23:14, schrieb SydneyBlue120d:
> Il 21/09/2011 18:47, SyndeyBlue120d ha scritto:
>> A quanto capisco nelle famose demo citate erano riprese le stesse scene,
>> variando solo la velocità di ripresa, anche se effettivamente potrebbero
>> esserci state altre variabili, però chiedere a chi ha visto di persona
>> mi pare più utile che confrontarci sulla teoria pura :)
>
> A quanto mi dicono la luminosità era uguale, ma condivide le perplessità
> riguardo la maggiore luminosità.
>
> Proverò a chiedere un parere all'amico regista famoso che usa la RED One :)
>
>


Ok, sono curioso anche io. Poi pero' se e' piu' luminoso dobbiamo
spiegarci anche il perche' :-)
Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #120265 è una risposta a message #120261] mer, 21 settembre 2011 23:44 Messaggio precedenteMessaggio successivo
SydneyBlue120d  è attualmente disconnesso SydneyBlue120d
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Il 21/09/2011 23:18, John Travolta Sardus ha scritto:
> Ok, sono curioso anche io. Poi pero' se e' piu' luminoso dobbiamo
> spiegarci anche il perche' :-)

Mandata mail, condividerò poi la risposta se ci sarà :)

--
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Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #120427 è una risposta a message #119832] gio, 22 settembre 2011 02:20 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Errico  è attualmente disconnesso Errico
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"dalai lamah" ha scritto nel messaggio
news:2q7muv20hpik$.1og2fegs1ahb0.dlg@40tude.net...

Un bel giorno SyndeyBlue120d digitò:

>> I test mostrati al CinemaCon a marzo presentavano scene girate e
>> proiettate a 24, 48 e 60 fotogrammi als econdo: più aumentava il numero
>> di fotogrammi, più l'effetto era fluido, luminoso e realistico, in
>> particolare nel caso di riprese in 3D.

> Sembra di tornare nell'epoca delle prime schede video 3D, dove (in barba a
> qualsiasi fondamento teorico) c'erano costruttori che sostenevano che più
> di 30 FPS migliorassero la resa percepita. Immagino che proprio come
> allora, anche in questo caso le prove non siano state condotte in modo
> adeguato (test in doppio cieco ecc...).

La differenza fra 30 fps e 60 fps in un videogioco è palese anche per un
osservatore non troppo attento...
Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #120442 è una risposta a message #119903] gio, 22 settembre 2011 08:39 Messaggio precedenteMessaggio successivo
sapo68  è attualmente disconnesso sapo68
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Roberto <returning@alice.it> wrote:

> sì, vabbe', un tempo avrei detto "che mostro Cameron, ogni film una
> rivoluzione".

Diciamo la verità: ci hanno proprio sfrantumato i santissimi.
In tutte ste menate, dov'e' il cinema?

Incidentalmente ho visto Avatar (avevo scientemente rimandato), ed è
veramente una idea micragnosa, piccinerrima e stravista, allungata
all'inverosimile fino a farne un film dalla visione estenuante.
Insomma, una trastezza.

--
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Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #120463 è una risposta a message #120442] gio, 22 settembre 2011 10:26 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Roberto  è attualmente disconnesso Roberto
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SAP scriveva il 22/09/2011 :

> Diciamo la verità: ci hanno proprio sfrantumato i santissimi.
> In tutte ste menate, dov'e' il cinema?


non sarei così drastico su Avatar. Certo è un prodotto ultradidascalico
concepito per essere compreso da tutti, però è cinema visionario, e a
voler cercare, ce n'è tanta, di roba, dentro. Purtroppo semplificata
oltremodo, ma c'è. Peccato per la decisa propensione verso il fantasy
che sinceramente non mi aspettavo (e che pure risponde alle esigenze
popolari). Certo con il sequel Cameron deve alzare il tiro, ormai il
più fatto (conquistare il pubblico), la posta del primo film era
altissima (costi incredibili, tecnologia nuova - almeno su questa scala
-, look degli alieni inedito e "rischioso"...).

Il problema è che Cameron ormai è senza freni, tecnologicamente
parlando, e mi pare che i 60fps, per dirne una, non gli lascino molto
tempo per curare altri aspetti del film (anche se gli attori coinvolti
dicono ovviamente meraviglie sulle sceneggiature lette). Quando era
limitato dalla tecnologia, pur spingendo al massimo la tecnologia
disponibile (e anche inventando cose nuove), quando non poteva fare
*tutto*, secondo me Cameron faceva film migliori. Adesso cosa ci vuole?
Il 3D? Fatto il 3D. I 60 fps per immagini più fluide? Ecco i 60 fps.
Insomma, troppo "facile".

D'altro canto la gente si è appassionata tantissimo ad Avatar e alla
sua tecnologia, quindi ogni nostro discorso di "spettatori scafati"
lascia il tempo che trova (ne ho accennato nel thread sui blu-ray di
Star Wars).

R.

R.
Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #120464 è una risposta a message #120463] gio, 22 settembre 2011 10:37 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Roberto <returning@alice.it> wrote:

> non sarei così drastico su Avatar. Certo è un prodotto ultradidascalico
> concepito per essere compreso da tutti, però è cinema visionario, e a
> voler cercare, ce n'è tanta, di roba, dentro. Purtroppo semplificata
> oltremodo, ma c'è.

E' una visione puerile delle cose, un film che non sta in piedi proprio
come struttura narrativa, crescendo drammatico ecc.
Arriva a un apice di climax e poi ha una ripartenza faticosissima, non
si riesce proprio a empatizzare col destino di questo popolo alieno che
rimane distante e di cartone.
Non sono un grande estimatore di Cameron ma riconosco che ALMENO in
Titanic (tanto per prendere il suo maggior successo fino a ieri) c'era
una innervatura drammaturgica buona che passava in tutto il film che in
questo avatar manca completamente.
L'unico scopo è quello di schiacciarti con le meraviglie tecnologiche e
il "peso" dell'immagine che però appunto ti soverchia e alla fine
finisci per archiviare mentalmente, lasciando scoperto quello che è un
film molto, troppo debole.

> Peccato per la decisa propensione verso il fantasy
> che sinceramente non mi aspettavo (e che pure risponde alle esigenze
> popolari).

Ti riferisci a tutto il sottotesto animista?
Terribile.

> Il problema è che Cameron ormai è senza freni, tecnologicamente
> parlando, e mi pare che i 60fps, per dirne una, non gli lascino molto
> tempo per curare altri aspetti del film (anche se gli attori coinvolti
> dicono ovviamente meraviglie sulle sceneggiature lette). Quando era
> limitato dalla tecnologia, pur spingendo al massimo la tecnologia
> disponibile (e anche inventando cose nuove), quando non poteva fare
> *tutto*, secondo me Cameron faceva film migliori. Adesso cosa ci vuole?
> Il 3D? Fatto il 3D. I 60 fps per immagini più fluide? Ecco i 60 fps.
> Insomma, troppo "facile".

Mi sembra il classico bambinone che gioca coi nuovi giocattolini
hi-tech, infantile e puerile, senza alcun freno.
Va bene la passione per l'immagine e la forma, ma così si perde di vista
il "resto".

> D'altro canto la gente si è appassionata tantissimo ad Avatar e alla
> sua tecnologia, quindi ogni nostro discorso di "spettatori scafati"
> lascia il tempo che trova (ne ho accennato nel thread sui blu-ray di
> Star Wars).

Ho letto, ho letto.
Sul fatto però che la gente si sia appassionata a questa "saga", io ci
andrei coi piedi di piombo...

--
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Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #120465 è una risposta a message #120194] gio, 22 settembre 2011 11:01 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Giacomo \&quot;Gwilbo  è attualmente disconnesso Giacomo \&quot;Gwilbo
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In data Wed, 21 Sep 2011 18:47:08 +0200, SyndeyBlue120d ha scritto:

> A quanto capisco nelle famose demo citate erano riprese le stesse scene,
> variando solo la velocità di ripresa, anche se effettivamente potrebbero
> esserci state altre variabili, però chiedere a chi ha visto di persona
> mi pare più utile che confrontarci sulla teoria pura :)

Prendete in considerazione che si sta parlando di immagini proiettate,
quindi si parla magari di differenze di luminosità in proiezione, non in
registrazione. Non che questo spieghi tutto, anzi, anch'io direi che a
lume di naso la luminosità rimane uguale, però credo che la velocità
dell'otturatore della cinepresa non sia la risposta.


--
Giacomo "Gwilbor" Boschi
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Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #120466 è una risposta a message #120465] gio, 22 settembre 2011 11:19 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Il 22/09/2011 11:01, Giacomo "Gwilbor" Boschi ha scritto:
> Prendete in considerazione che si sta parlando di immagini proiettate,
> quindi si parla magari di differenze di luminosità in proiezione, non in
> registrazione.

Può essere, ma anche in questo caso non è chiaro da dove dovrebbe
derivare la maggiore luminosità...

--
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Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #120508 è una risposta a message #120464] gio, 22 settembre 2011 12:14 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Roberto  è attualmente disconnesso Roberto
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SAP ha spiegato il 22/09/2011 :



> Arriva a un apice di climax e poi ha una ripartenza faticosissima, non
> si riesce proprio a empatizzare col destino di questo popolo alieno che
> rimane distante e di cartone.

è perchè *SONO* di cartone, cioè l'equivalente tecnologico moderno del
cartone. Impossibile pretendere di più, il digitale è così, non c'è via
di uscita. Con due aggravanti rispetto al cartone:

1) quando si usava il cartone, siccome si vedeva che era cartone, i
registi tendevano a contenere "l'alientà", mostrando alieni, mostri e
squali il meno possibile, anzi lavorando sull'attesa, sul non visto,
sull'eccezionalità delle manifestazioni fantastiche, sulla meraviglia.
Il digitale, tendendo al fotorealismo, ed avendo raggiunto già oggi
buoni risultati, non sa che farsene di questa prudenza. Ecco quindi che
l'alienità erompe "pornograficamente", senza freni, sullo schermo, e
diventa la regola.

2) se la 1) è vera, ed è vera, allora l'umanità diventa l'eccezione,
con l'ulteriore aggravante che il diluvio digitale tende
*inevitabilmente*, per la natura stessa del digitale, a "sintetizzare"
anche gli esseri umani, sempre più svuotati di ogni contenuto e,
dovendosi confrontare con schermi verdi o blu, *piallati* anche a
livello espressivo/facciale (e non a caso il blue-screen ha infine
conquistato anche i volti degli attori, ormai mera superficie per i
sensori).

Questo è inevitabile, se si vuole usare il digitale a tutto spiano,
inutile continuare a prendersi in giro. Non mi aspetto nulla di più e
di diverso, in futuro.

> E' una visione puerile delle cose, un film che non sta in piedi proprio
> come struttura narrativa, crescendo drammatico ecc.

Sono d'accordo. "Titanic" aveva un crescendo eccezionale. I due amanti
in cima alla coda della nave sono veramente *in cima* al film,
emotivamente e narrativamente parlando. Poi tutta la chiusura del film
è perfetta ed emozionante, A Cameron non ruscirà mai più niente così
bene, io da mo che lo dico.

Cmq sì, i problemi di "Avatar" sono drammaturgici. Facciamo pure finta
che il digitale con questo non c'entri nulla (il che è difficile, per
come la vedo io). Bisogna essere proprio scemi per credere che si debba
andare a scavare proprio sotto il grande Albero, per dire. Con tutto il
*merdolinium* (o come cavolo si chiama) che c'è in giro, questi devono
abbattere l'Albero. E' un pretesto "drammaturgico" che veramente non
sta in piedi, un patetico espediente per mettere in contrapposizione i
cattivi terrestri/militari con i buoni alieni/ecologisti.

Poi gli spiegoni sono micidiali. E non mi si dica che "Cameron l'ha
sempre fatto", perché è abissale la distanza fra gli spiegoni di
"Avatar" (sempre lì ad illustrare quello che succede, perché succede,
come funziona questo e quello, perché siamo su Pandora ecc, con
modalità veramente sfiancanti) e il sapiente meccanismo che sta alla
base di "Titanic", con il tecnico che in pochi secondi, all'inizio,
illustra in maniera divertita e "irresponsabile" (cioè senza
partecipazione, cioè *senza cinema*) la fredda dinamica del tragico
incidente, simulato sullo schermo di un pc, base che serve a Cameron
per prepararci a quello che vedremo poi, ma che vedremo in una versione
ingigantita, visivamente, temporalmente ed emotivamente. C'è una
profonda riflessione, in "Titanic" sul racconto (responsabilità che non
a caso passa dal patetico tecnico all'anziana superstite) e anche
sull'espediente dello spiegone, un lavoro di scrittura che
assolutamente non si ritrova in "Avatar". Volendo fare i fighi, e
volendo anche trovare una giustificazione ad ogni costo, si potrebbe
dire: "ovviamente "Avatar" è diverso, visto che il tema di "Titanic" è
*la memoria* e il racconto, mentre Avatar è *un sogno*, che quindi *va
spiegato* sennò gli spettatori non capiscono". E vabbe', ma allora così
giustifichiamo tutto.

> L'unico scopo è quello di schiacciarti con le meraviglie tecnologiche e
> il "peso" dell'immagine che però appunto ti soverchia e alla fine

Sinceramente ho sempre ritenuto esagerate le lodi sperticate che sono
state rivolte al "prodigioso", "incredibile" ecosistema alieno creato
da Cameron. A me non pare chissà che, ma è pur vero che, di nuovo,
molto dipende dal "portato" soggettivo di ciascun spettatore. Uno può
ritenere incredibile e meraviglioso un cavallo con sei gambe. Un altro
può dire "vabbe', è pur sempre un cavallo". Un altro, poi, che magari
in vita sua ha sfogliato qualche libro, e che per sua "sfortuna"
conosce i mondi alieni di Vance o, che ne so, "I signori di Garth" di
David Brin (a proposito di foreste :-) ), be' è ovvio che quest'ultimo
tipo di spettatore soffra più di tutti quando vede cavalli con sei
gambe e liquidi il mondo alieno di Cameron come robetta. Quindi siamo
alle solite: gli autori, anche quelli ambiziosi, si dimostrano sempre
"arretrati", ma probabilmente non lo sono davvero, è che devono
accettare dei compromessi, e non farla "troppo strana"

>> Peccato per la decisa propensione verso il fantasy che sinceramente non mi
>> aspettavo (e che pure risponde alle esigenze popolari).
>
> Ti riferisci a tutto il sottotesto animista?
> Terribile.

sì ma non solo. Anche a livello iconografico: i "draghi" (quanti volte
li abbiamo visti negli ultimi anni? Centinaia di volte!), le montagne
volanti, la profezia e il predestinato (vabbe', queste cazzate sono
culturali ineliminabili, ci sono sempre state, da "Guerre Stellari" a
"Matrix", e anche prima, e anche dopo, inutile prendersela troppo).
Avatar ha un incipit fantascientifico, con l'astronave che arriva su
Pandora, la criostasi, l'allevamento dei simulacri. Poi però il film
sembra virare sul fantasy. L'animismo è un buon esempio. Ci mettono 3
secondi per dare una spiegazione scientifica alle capacità sensoriali
del pianeta (un'immensa rete neurale) ma il tema poi si allontana da
qualsiasi plausibilità scientifica o pseuso-scientifica per assumere
chiare connotazioni animiste e sovrannaturali (il Salice delle Anime
ecc.). Insomma c'è modo e modo di presentare le cose, e *questo* modo è
quello che oggi fa maggiore presa. Si poteva fare un lavoro eccezionale
sul tema del simulacro e sullo shock culturale derivante dalla
scoperta, per esempio, invece le cose serie restano solo potenziali.

>> D'altro canto la gente si è appassionata tantissimo ad Avatar e alla sua
>> tecnologia, quindi ogni nostro discorso di "spettatori scafati" lascia il
>> tempo che trova (ne ho accennato nel thread sui blu-ray di Star Wars).
>
> Ho letto, ho letto.
> Sul fatto però che la gente si sia appassionata a questa "saga", io ci
> andrei coi piedi di piombo...

mah, so per certo di gente che è tornato a vederlo anche tre volte. E
ho personalmente assistito a conversazioni in cui uno spettatore
raccontava in estasi questa cosa incredibile della storia d'amore fra
un uomano calato nel corpo di un alieno,
ma_lei_non_lo_sa_e_lui_è_comandato_a_distanza_da_un_essere_ umano_che_sta_in_un_laboratorio_una_cosa_incredibile!

R.
Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #120583 è una risposta a message #120508] gio, 22 settembre 2011 16:12 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Roberto <returning@alice.it> wrote:

> è perchè *SONO* di cartone, cioè l'equivalente tecnologico moderno del
> cartone. Impossibile pretendere di più, il digitale è così, non c'è via
> di uscita. Con due aggravanti rispetto al cartone:

Anche Wall-e è di cartone (o se rimaniamo ai veri cartoni, potremmo
citare altri decine di programmi) ma sono personaggi stra-amati rispetto
a questi pseudo-umani blu.
Personaggi che rimangono nell'immaginario collettivo, coi quali hanno
empatizzato praticamente generazioni intere...

> 1) quando si usava il cartone, siccome si vedeva che era cartone, i
> registi tendevano a contenere "l'alientà", mostrando alieni, mostri e
> squali il meno possibile, anzi lavorando sull'attesa, sul non visto,
> sull'eccezionalità delle manifestazioni fantastiche, sulla meraviglia.
> Il digitale, tendendo al fotorealismo, ed avendo raggiunto già oggi
> buoni risultati, non sa che farsene di questa prudenza. Ecco quindi che
> l'alienità erompe "pornograficamente", senza freni, sullo schermo, e
> diventa la regola.

> 2) se la 1) è vera, ed è vera, allora l'umanità diventa l'eccezione,
> con l'ulteriore aggravante che il diluvio digitale tende
> *inevitabilmente*, per la natura stessa del digitale, a "sintetizzare"
> anche gli esseri umani, sempre più svuotati di ogni contenuto e,
> dovendosi confrontare con schermi verdi o blu, *piallati* anche a
> livello espressivo/facciale (e non a caso il blue-screen ha infine
> conquistato anche i volti degli attori, ormai mera superficie per i
> sensori).

Sia che la 1 che la 2 sono critiche di tipo "tecnico", cioè, siccome il
digitale permette di sbracare allora tutti sbracano (1) e ovviamente il
digitale "disumanizza" (2).
Ci sono *anche* queste componenti ma IMHO non sono sufficienti a
spiegare la sciatteria di scrittura del/dei personaggi.

Probabilmente per rimanere sullo stesso tuo terreno, potrei aggiungere
che il linguaggio cinematografico è il solito piu o meno da sempre e le
grandi innovazioni (es: la sonorizzazione) hanno "aggiunto" modalità
espressive che espandevano i confini di quel linguaggio.
Oggi con il 3D e il digitale, vorrebbero farci credere di assistere a
rivoluzioni di quella portata e invece l'involuzione delle pellicole ci
dice che non basta e non si può puntare *tutto* su queste tecniche per
raccontare SENZA innestarci dentro un buon racconto, un buon montaggio,
personaggi ben enucleati e scolpiti con colpi precisi, insomma SENZA un
lavoro classico di regia/sceneggiatura ecc, cioè cio' che di piu' ANTICO
non si puo immaginare.
Insomma, la frenesia tecnica pare far dimenticare quelli che sono i
fondamenti del linguaggio stesso.
Penso agli ultimi Transformer per esempio, nei quali il ribollire
tecnico, la fucìna del digitale diventa un martellamento audiovisivo
insostenibile nel quale ogni momento del film è fine a se stesso
assolutamente inutile e inservibile per costruire una storia ma perfetto
per fare sfoggio di tecnica computeristica e annichilimento dello
spettatore.

Quale differenza con chi si approcciava al sonoro venendo dal muto!
Pensa a un film come "M" di Lang nel quale il sonoro è pienamente
diegetico alla scrittura del film e si fa perfino protagonista (il
motivetto fischiato dall'assassino).
Il digitale oggi non ha niente di "diegetico" ma neanche di
"extra-diegetico" in quanto non esiste piu la diegesi, non esiste piu il
racconto.
E non perchè è in atto una rivoluzione del linguaggio stesso (altrimenti
noi poveri spettatori ne saremmo partecipi), quanto per implosione
totale del cinema, afflitto non da mancanza di mezzi tecnici e
produttivi ma da endemica mancanza di idee.
Paradossalmente l'aumento dei mezzi è inversamente proporzionale alle
idee e -aggiungo- la perizia con la quale si espongono (vedi i
copia/incolla al PC di M. Bay).

> > E' una visione puerile delle cose, un film che non sta in piedi proprio
> > come struttura narrativa, crescendo drammatico ecc.
> Sono d'accordo. "Titanic" aveva un crescendo eccezionale. I due amanti
> in cima alla coda della nave sono veramente *in cima* al film,
> emotivamente e narrativamente parlando. Poi tutta la chiusura del film
> è perfetta ed emozionante, A Cameron non ruscirà mai più niente così
> bene, io da mo che lo dico.

E' puro melodramma e pur nella sua "freddezza" (ma anche D. Sirk
infilava la sua lama chirurgicamente) funziona come un orologio.

> Cmq sì, i problemi di "Avatar" sono drammaturgici. Facciamo pure finta
> che il digitale con questo non c'entri nulla (il che è difficile, per
> come la vedo io).

Per entrarci c'entra, lo dico anche sopra, ma è inspiegabile come uno
come Cameron, anneghi il cervello in tutte queste novità, facendosi
prendere la mano dai particolari e perdendo la visione di insieme (che
invece è proprio il mestiere del regista!).
Daccordo che vuoi dittatorialmente fare TUTTO e avere il controllo di
tutto (anche questo è nel DNA dei registi e tipico del ruolo), ma questo
non può farti perdere la visione del "big picture", cioè il quadro di
insieme.
E' un po come guardare con la lente i singoli fotogrammi senza aver
visto l'intera opera o perdersi nel dettagli di un quadro senza vederlo
nella giusta prospettiva. Insomma PERDERE lo sguardo dello spettatore e
non saper piu vedere coi suoi occhi.
IMHO per un regista questo è un GROSSO fallimento.

> Bisogna essere proprio scemi per credere che si debba
> andare a scavare proprio sotto il grande Albero, per dire. Con tutto il
> *merdolinium* (o come cavolo si chiama) che c'è in giro, questi devono
> abbattere l'Albero. E' un pretesto "drammaturgico" che veramente non
> sta in piedi, un patetico espediente per mettere in contrapposizione i
> cattivi terrestri/militari con i buoni alieni/ecologisti.

Qui si soffre per la semplificazione veramente triviale ed estrema.
Non si introduce per esempio da nessuna parte un elemento problematico
nei nativi.
MAI.
L'unico che potrebbe rappresentare un ostacolo all'integrazione
dell'intruso (insomma, il tizio nativo che vorrebbe prendersi anche la
tizia nativa, cazzo, fammi googlare, vedi quanto rimangono in mente sti
personaggi... ecco: "Tsu'tey"), viene letteralmente SMONTATO in quattro
e quattrotto, diventa innocuo e amicone pure lui e in men che non si
dica.
NON esiste un contraltare efficace ai "cattivi umani": non esiste un
"cattivo na'vi", sono tutti buoni, bravi, ecologisti, fighi ecc.
Questa è una semplificazione terrificante, inaccettabile persino per un
bambino piccolo.
Sotto questo peso, questa incudine, tutto il resto giace come materia
morta, ecco perchè il grande albero fa ridere.
Non esiste dialettica, contrapposizione, scontro che produca poi la
necessaria sintesi (cioè l'integrazione del ribelle umano tra i nativi)
in quanto questa integrazione avviene praticamente subito e senza
motivo: perchè il tizio sulla sedia a rotelle si e la professoressa no?
Non lo sappiamo: tra tutti gli spiegoni questo invece è un dato
inspiegabile che devi berti cosi' a freddo.
Meglio aveva fatto Kostner con "balla coi lupi" (al quale il film di
Cameron viene accostato a torto o a ragione), proprio per il fatto che
l'accettazione dell'uomo bianco è un processo molto piu lungo e
problematizzato, interiorizzato con maggiore efficacia e portato sullo
schermo con molta piu sagacia.

> Poi gli spiegoni sono micidiali. E non mi si dica che "Cameron l'ha
> sempre fatto", perché è abissale la distanza fra gli spiegoni di
> "Avatar" (sempre lì ad illustrare quello che succede, perché succede,
> come funziona questo e quello, perché siamo su Pandora ecc, con
> modalità veramente sfiancanti) e il sapiente meccanismo che sta alla
> base di "Titanic", con il tecnico che in pochi secondi, all'inizio,
> illustra in maniera divertita e "irresponsabile" (cioè senza
> partecipazione, cioè *senza cinema*) la fredda dinamica del tragico
> incidente, simulato sullo schermo di un pc, base che serve a Cameron
> per prepararci a quello che vedremo poi, ma che vedremo in una versione
> ingigantita, visivamente, temporalmente ed emotivamente. C'è una
> profonda riflessione, in "Titanic" sul racconto (responsabilità che non
> a caso passa dal patetico tecnico all'anziana superstite) e anche
> sull'espediente dello spiegone, un lavoro di scrittura che
> assolutamente non si ritrova in "Avatar".

Perchè in Titanic si vuole comunque "raccontare" qualcosa, accompagnando
lo spettatore in un viaggio e coinvolgendolo nel proprio affabulare.
In Avatar non si vuole raccontare una beneamata mazza, quello che vuole
dire Cameron lo dice e lo potrebbe dire in DUE minuti, il resto è uno
sfiancante e insistito dispendio di mezzi per entrare nei particolari
della vita de na'vi con l'aggravante "spigazionista" appunto.
IMHO se questo era lo scopo avrebbe potuto stupire il mondo facendo una
specia di DOCUMENTARIO fittizio su un popolo inesistente, magari con un
Attenborough digitale che fa finta divulgazione scientifica, hai visto
mai.
Sai che figata?
Almeno toglieva di mezzo tutti quegli orpelli in forma di apologo nei
quali non ci crede nessuno, tantomeno lui (e si vede).

> Volendo fare i fighi, e volendo anche trovare una giustificazione ad ogni
> costo, si potrebbe dire: "ovviamente "Avatar" è diverso, visto che il tema
> di "Titanic" è *la memoria* e il racconto, mentre Avatar è *un sogno*, che
> quindi *va spiegato* sennò gli spettatori non capiscono". E vabbe', ma
> allora così giustifichiamo tutto.

Appunto.
Ma è solo una scusa come ben dici.

> Sinceramente ho sempre ritenuto esagerate le lodi sperticate che sono
> state rivolte al "prodigioso", "incredibile" ecosistema alieno creato
> da Cameron. A me non pare chissà che, ma è pur vero che, di nuovo,
> molto dipende dal "portato" soggettivo di ciascun spettatore. Uno può
> ritenere incredibile e meraviglioso un cavallo con sei gambe. Un altro
> può dire "vabbe', è pur sempre un cavallo". Un altro, poi, che magari
> in vita sua ha sfogliato qualche libro, e che per sua "sfortuna"
> conosce i mondi alieni di Vance o, che ne so, "I signori di Garth" di
> David Brin (a proposito di foreste :-) ), be' è ovvio che quest'ultimo
> tipo di spettatore soffra più di tutti quando vede cavalli con sei
> gambe e liquidi il mondo alieno di Cameron come robetta. Quindi siamo
> alle solite: gli autori, anche quelli ambiziosi, si dimostrano sempre
> "arretrati", ma probabilmente non lo sono davvero, è che devono
> accettare dei compromessi, e non farla "troppo strana"

L'ecosistema è abbastanza credibile, anzi forse è il piatto forte di
tutto il dispiegamento tecnologico.
Ne escono peggio le figure dei na'vi che a volte danno l'impressione di
muoversi (ancora) su un fondale e con una dinamica non del tutto
naturale.
Ma è l'accanimento (poco terapeutico) con il quale Cameron insiste su
tutta questa roba, un po come l'insistenza (per assurdo) di M. Bay con i
robottoni, che tende a travalicare il livello di sopportazione.
Davvero meglio la forma-documentario allora.

> > Ti riferisci a tutto il sottotesto animista?
> > Terribile.
> sì ma non solo. Anche a livello iconografico: i "draghi" (quanti volte
> li abbiamo visti negli ultimi anni? Centinaia di volte!), le montagne
> volanti, la profezia e il predestinato (vabbe', queste cazzate sono
> culturali ineliminabili, ci sono sempre state, da "Guerre Stellari" a
> "Matrix", e anche prima, e anche dopo, inutile prendersela troppo).

Da vecchio appassionato di giochini, non posso non ricordare la saga di
Myst i cui rendering paiono direttamente trasportati sullo schermo da
Cameron...
Quindi altra aggravante: manca un immaginario davvero originale e sembra
di essere davanti a un patchwork di deja vu.

> Avatar ha un incipit fantascientifico, con l'astronave che arriva su
> Pandora, la criostasi, l'allevamento dei simulacri.

E qui prometterebbe davvero meraviglie.
Invece fallisce miseramente.
A sentir parlare di simulacri penso a P. K. Dick e mi viene da piangere
sapendo quanti e quali scenari incredibili nascono nei suoi racconti con
interi livelli di "reale" letteralmente stravolti e quanto qui siamo nel
dilettantesco, nel trito, nel banale, nello stereotipo.
C'e' un intero universo anche nella letteratura Sci-fi da esplorare che
prometterebbe faville e invece si banalizza in modo così triviale, non
me ne capacito.
Tremo sapendo che Gondry si è lanciato su Ubik: conoscendolo o è cagata
o è capolavoro.
Speriamo non butti a mare un testo così bello.

> Poi però il film sembra virare sul fantasy. L'animismo è un buon esempio.
> Ci mettono 3 secondi per dare una spiegazione scientifica alle capacità
> sensoriali del pianeta (un'immensa rete neurale) ma il tema poi si
> allontana da qualsiasi plausibilità scientifica o pseuso-scientifica per
> assumere chiare connotazioni animiste e sovrannaturali (il Salice delle
> Anime ecc.). Insomma c'è modo e modo di presentare le cose, e *questo*
> modo è quello che oggi fa maggiore presa.

Triste.
Segna un declino *culturale* prima che ideale ENORME.

> Si poteva fare un lavoro eccezionale sul tema del simulacro e sullo shock
> culturale derivante dalla scoperta, per esempio, invece le cose serie
> restano solo potenziali.

Infatti quando dico penso a P. K. Dick...

> mah, so per certo di gente che è tornato a vederlo anche tre volte.

Ai limiti dell'umana sopportazione, penso non sopravviverei alla SECONDA
visione.

> E ho personalmente assistito a conversazioni in cui uno spettatore
> raccontava in estasi questa cosa incredibile della storia d'amore fra un
> uomano calato nel corpo di un alieno
> ma_lei_non_lo_sa_e_lui_è_comandato_a_distanza_da_un_essere_ umano_che_sta_i
> n_un_laboratorio_una_cosa_incredibile!

ROTFL.

Comunque al cinema ha sfondato mi pare, su questo credo non ci siano
dubbi.
Ma secondo me è un prodotto gia digerito e dimenticato, non è un film
che rimane nell'immaginario collettivo, al di la' di qualche giudizio
estatico di qualche invasato... :-)

--
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Bambini che il sole, ha ridotto gia'... vecchi.
Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #120585 è una risposta a message #120583] gio, 22 settembre 2011 17:21 Messaggio precedenteMessaggio successivo
sapo68  è attualmente disconnesso sapo68
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SAP <sapo68@gmail.com> wrote:

> altri decine di programmi

LOL, colevo dire "di casi"

--
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Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #120586 è una risposta a message #120265] gio, 22 settembre 2011 17:34 Messaggio precedenteMessaggio successivo
SydneyBlue120d  è attualmente disconnesso SydneyBlue120d
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Il 21/09/2011 23:44, SydneyBlue120d ha scritto:
> Mandata mail, condividerò poi la risposta se ci sarà :)

Ok, in sintesi condivide tutte le perplessità sull'articolo, la sua
opinione è che HR abbia riportato male le dichiarazioni o non abbia ben
capito di cosa stessero parlando, perché anche secondo lui non c'è
alcuna relazione tra l'uso dei 48/60 fps e la luminosità, al massimo
potrebbe peggiorare leggermente proprio perché l'obiettivo rimane chiuso
più a lungo, anche se non dovrebbe portare a variazioni significative.
Per ulteriori info propone di chiedere ad un direttore della fotografia,
ma direi che la spiegazione è sufficiente.


--
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Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #120718 è una risposta a message #120586] gio, 22 settembre 2011 22:05 Messaggio precedenteMessaggio successivo
John Travolta Sardus  è attualmente disconnesso John Travolta Sardus
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Am 22.09.11 17:34, schrieb SyndeyBlue120d:
> Il 21/09/2011 23:44, SydneyBlue120d ha scritto:
>> Mandata mail, condividerò poi la risposta se ci sarà :)
>
> Ok, in sintesi condivide tutte le perplessità sull'articolo, la sua
> opinione è che HR abbia riportato male le dichiarazioni o non abbia ben
> capito di cosa stessero parlando, perché anche secondo lui non c'è
> alcuna relazione tra l'uso dei 48/60 fps e la luminosità, al massimo
> potrebbe peggiorare leggermente proprio perché l'obiettivo rimane chiuso
> più a lungo, anche se non dovrebbe portare a variazioni significative.
> Per ulteriori info propone di chiedere ad un direttore della fotografia,
> ma direi che la spiegazione è sufficiente.
>
>


Ok, non devo sforzarmi di trovare una spegazione allora ...
Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #120720 è una risposta a message #119675] gio, 22 settembre 2011 23:42 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Quantum  è attualmente disconnesso Quantum
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"SyndeyBlue120d" ha scritto nel messaggio
news:9drcs4F31nU17@mid.individual.net...


Come sapete, James Cameron vuole dirigere i sequel di Avatar a una
velocità di ripresa maggiore del solito, non a 24 fotogrammi al secondo
ma a 48 o 60 fotogrammi al secondo


Traduzione: sono uno sceneggiatore di merda e mi servono 8 ore di film per
concludere una storiellina del cazzo gia conclusa, ma siccome sono furbo
ve la faccio vedere al triplo della velocità cosi le 4 ore di film diventano
2
tu esci stronato dal cinema e con gli occhi capovolti e io incasso 5 volte
quanto
ho incassato per il primo film.

Tutti contenti, soprattutto io
Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #120835 è una risposta a message #120583] ven, 23 settembre 2011 09:53 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Roberto  è attualmente disconnesso Roberto
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SAP ha detto questo giovedì :

> Anche Wall-e è di cartone (o se rimaniamo ai veri cartoni, potremmo
> citare altri decine di programmi) ma sono personaggi stra-amati rispetto
> a questi pseudo-umani blu.

Wall-e è un cartone animato, cioè non nasconde la sua natura di
cartoon, e i cartoon oggi sono meglio dei film. Persino prodotti di
larghissimo consumo, pensati per una fruizione globale, vincolati sotto
molti aspetti e invero abbastanza ripetitivi, come appunto i vari
Pixar, Dreamwork ecc, sono oggi migliori dei film (live). Un cartoon è
capace di maggiore astrazione, intelligenza, rielaborazione; individua
più efficacemente l'essenziale delle cose, usa meglio il linguaggio
simbolico, le allusioni, la metafora, l'allegoria, il racconto per
immagini. Un soggetto semplice non danneggia un cartoon, al contrario.
I cartoon, per il solo fatto di essere dei cartoon, per il solo fatto,
cioè, di essere realizzati con disegni e animazioni che alludono agli
essere umani ma sono *diversi*, che si riferiscono al nostro mondo ma
mentre lo fanno *ne creano altri*, per queste sue modalità che sono
l'essenza stessa dei cartoon, i cartoon si arricchiscono quasi
spontaneamente di molteplici livelli di lettura, rimandi, allusioni. Il
cartoon "la sa lunga", insomma, perché c'è un importante lavoro di
rielaborazione, dietro. Avatar è intimamente (tecnicamente) un cartoon,
ma sceglie la via del realismo, e questo è un problema. Il soggetto
essenziale diventa un limite, in un film "realistico", l'essenziale
smette di essere terreno fertile per i "vuoti" che lo spettatore possa
riempire (come avviene coi cartoon), non ci sono cose implicite,
stratificate, a cui lo spettatore possa arrivare da solo (come invece
avviene nei cartoon). L'essenziale in un film "realistico" diventa
semplicemente povertà e debolezza. E se tutto è sacrificato all'altare
del realismo e della verosimiglianza, allora "Avatar" deve parlare,
parlare, parlare, spiegare, spiegare, fino allo sfinimento. Deve far
sembrare tanto quel poco, deve gonfiare a dismisura le due-tre cosucce
che vuole dirci. Deve illustrarci questo conflitto fra
umani/inquinatori e alieni/ecologisti con sfiancanti modalità
esplicative. A "Nemo" o a "Ponyo" per dire le stesse cose, per
informarci di questo conflitto, *per farcene preoccupare*, basta
mostrarci una rete a strascico lanciata da un pescherecchio, con le
maglie che raschiano il fondale e/o che intrappolano i nostri simpatici
pescetti. Questa è la magia dell'animazione, il cinema live (parliamo
ovviamente di cinema mainstream, si capisce) ha rinunciato a queste
modalità, e il pubblico non è esente da colpe.

> Sia che la 1 che la 2 sono critiche di tipo "tecnico", cioè, siccome il
> digitale permette di sbracare allora tutti sbracano (1) e ovviamente il
> digitale "disumanizza" (2).
> Ci sono *anche* queste componenti ma IMHO non sono sufficienti a
> spiegare la sciatteria di scrittura del/dei personaggi.

Ma la tecnica è fondamentale. Michel Chion chiedeva a Stanley Kubrick a
proposito di "Arancia meccanica": "Le prime tre sequenze colpiscono
molto, con quello stesso uso dello zoom all'indietro, che da un primo
piano arriva ad inquadrare tutta la scena. Come prepara questo tipo di
inquaratura?". E Kubrick: "Non c'era una preparazione speciale. Trovo
che, con pochissime eccezioni, sia importante conservare le proprie
idee cinematografiche fintanto che non si sia provata la scena nel
posto reale in cui la si girerà. La prima cosa da fare è provare è di
provare la scena finché non accade qualcosa che sia degno di essere
messo su pellicola - solo allora ci si deve preoccupare del *come*
girarla. Il *che cosa* deve sempre precedere il *come*".
Sembra una dichiarazione fuori dal tempo. "Posto reale"?! "Qualcosa che
accade"? Il "cosa" prima del "come"?! Cosa sono, cose che si mangiano?
"Avatar" è la negazione teorica di tutto questo. "Avatar" è
programmazione, pianificazione, il *come* anni luce davanti al *cosa*.
Cameron si prodiga in dichiarazioni e anticipazioni tecniche su come
girerà i sequel. Non si parla mai della storia, delle esigenze della
storia e dei personaggi, non sappiamo neppure se esiste una
sceneggiatura. Certo esisterà. Ma sui set di Cameron, ormai, non ci
sono più cose "che accadono". Le cose le fa accadere lui. Il set lo
crea lui, il set è un luogo tendenzialmente virtuale, con pochi
elementi reali con cui misurarsi, non ci si pone più il problema di
"cosa è meglio fare", "come facciamo questa cosa, oggi?", "provare e
riprovare la scena". Le cose si fanno e basta, in un modo che è *il
motivo stesso per cui si realizza il film*. E' il modo, il come, che
definisce il film (che "incidentalmente", in questo caso, parla di 'sti
alieni blu). Siamo lontanissimi da "Titanic", in cui tutte le tecniche
erano usate, nella misura in cui potevano dare un contributo alla
storia. Qui invece la filosofia è diversa: si usa *la stessa tenica*,
quella che bisogna propagandare, dall'inizio alla fine del film, per
fare qualsiasi cosa. I fondali digitali con le lune e il pianeta
gigante fanno pena? Sembrano provenire da un videogame? Pazienza, qui
vige la dittatura del come, il come è già deciso, non si può deviare da
esso. Aridatece i Soli gemelli di Guerre Stellari, dico io!

Attenzione, non sto dicendo che sia facile, realizzare "Avatar", lungi
da me, né che si possa fare rapidamente, né che un Pinco Pallo
qualunque possa riuscirci. Dico però che budget infinito, tecnologia
onnipotente e spasmodica ricerca della leggerezza tecnica (software
sofisticatissimi, cineprese virtuali, cineprese reali sempre più
leggere, flessibilità del digitale, schermo verde, pre-visualizzazione
sul set eccetera) contribuiscono a creare quella certezza sul *come*
che i registi, un tempo, individuavano solo sul set.

Non è un caso che Avatar sia così *"aereo"*, con le montagne *volanti*,
i draghi *volanti*, il mondo a *gravità ridotta*. E' la *leggerezza del
digitale* che, per un meccanismo autoreferenziale di consapevolezza
interna e di corto-circuito cosa/come, tipicamente cameroniano (è uno
dei motivi per cui lo ammiro), diventa *contenuto* stesso del film.

> E non perchè è in atto una rivoluzione del linguaggio stesso (altrimenti
> noi poveri spettatori ne saremmo partecipi), quanto per implosione
> totale del cinema, afflitto non da mancanza di mezzi tecnici e
> produttivi ma da endemica mancanza di idee.

Io sono d'accordo, non c'è nessuna rivoluzione in corso, solo che il
mio punto di vista è che le due cose non siano casualmente
concomitanti. Io dico che quando puoi fare tutto non puoi fare più
niente, che la tecnologia e il progresso non sono "innocenti" o
indifferenti, che se non capisci che i landscape digitali sono ORRENDI,
e che il vecchio trucco ottico dei Soli gemelli di Star Wars è ASSAI
migliore e dovresti usare quello PER IL BENE DEL FILM... se non capisci
questo allora è grave. Ma mi pare che anche tu lo ammetta
implicitamente quando dici:

> Paradossalmente l'aumento dei mezzi è inversamente proporzionale alle
> idee e -aggiungo- la perizia con la quale si espongono (vedi i
> copia/incolla al PC di M. Bay).

Vabbe', però Bay le idiozie le ha sempre fatte, solo che adesso le fa
digitali, poco cambia. E poi Bay nemmeno lo voleva fare in 3D,
Trasnformers 3. Voleva fare una minchiata tradizionale, il 3D gli è
stato quasi imposto. E siccome tutto si può dire tranne che non sia un
perfezionista, Bay ha usato il 3D migliore disponibile. Film resta cmq
bruttissimo, beninteso lol


>> Avatar ha un incipit fantascientifico, con l'astronave che arriva su
>> Pandora, la criostasi, l'allevamento dei simulacri.
>
> E qui prometterebbe davvero meraviglie.
> Invece fallisce miseramente.

sì, però c'è quell'abbraccio finale fra l'alieno e l'umano che è
eccezionale. E' la versione aggiornata e definitiva della celeberrima
scena di "The abyss" in cui la Mastrantonio tocca con un dito l'alieno
acquatico digitale. Lì c'era il primo contatto fra l'umano e il
digitale, qui le promesse di allora sono definitivamente sbocciate
nella Comunione Fotorealistica. Lì l'alieno/simulacro/digitale faceva
prove generali di imitazione, simulando un volto umano, adesso ognuno
"vede" l'altro, definitivamente. Si tratta di capire se entrambi
*vedono noi*, poveri spettatori mortali, di carne e sangue, emozioni e
cervello. Siamo ormai dentro al film, eppure mi sa che nemmeno si
accorgono di noi, loro che dal film sembrano uscirne.

> Tremo sapendo che Gondry si è lanciato su Ubik: conoscendolo o è cagata
> o è capolavoro.
> Speriamo non butti a mare un testo così bello.

Da un lato sono pessiista sulla possibilità che i film a grande budget,
oggi più che mai, possano/vogliano complicare più di tanto la vita agli
spettatori. Dall'altro però non posso negare di attendere con ansia il
prossimo "Prometheus" di Scott, per sempio. Oppure il nuovo film di
Andrew Niccol, che sembra assai interessante, speculativo e filosofico.
E pure "Gravity" di Alfonso Cuaron, per dirne un altro molto
promettente (annunciato un piano sequenza iniziale di 25 minuti, in 3D,
una cosa mai vista, e già mitica, che promette di declinare il 3D ad un
discorso finalmente espressivo, con recupero del "tempo"
cinematografico... vedremo, pare troppo bello per essere vero).
Insomma, il cinema alla fine trova la sua strada, secondo me. E poi
Cameron deve tornare al mondo di Avatar, e stavolta non ha scuse, deve
darci dentro e complicare un poco il discorso. Il "demo" è andato bene,
la gente lo ha accettato, la nuova tecnologia ha mostrato i muscoli.
Adesso è tempo di alzare l'asticella.

> Ai limiti dell'umana sopportazione, penso non sopravviverei alla SECONDA
> visione.

mah, io l'ho visto una volta al cinema, in 3D, e una volta a casa,
blu-ray 2D sul mio bel plasma. Devo dire che la seconda volta mi è
piaciuto di più. Era la versione lunga, non avevo più le altissime
aspettative della visione in sala, e tutto sommato ho apprezzato di più
alcune cose, come certi tocchi cameroniani, alcuni rimandi interni alla
sua filmografia, l'apprezzabile leggibilità delle scene d'azione, la
visionarietà di alcuni slanci. Si capisce che vuole essere il nuovo
Star Wars, cioè un frullato di mille cose note e preesistenti, ma nuovo
*nel modo* di amalgamarle (tipico atteggiamento post-moderno). Non lo
so, è un'operazione non facile da liquidare, mi riservo di
riconsiderarla alla luce dei sequel inevitabili.

R.
Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #120836 è una risposta a message #120720] ven, 23 settembre 2011 10:02 Messaggio precedenteMessaggio successivo
SydneyBlue120d  è attualmente disconnesso SydneyBlue120d
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Il 22/09/2011 23:42, Quantum ha scritto:
> Tutti contenti, soprattutto io

L'uso dei 48 fps (almeno) però comporta *sicuramente* e *in ogni
condizione* un miglioramento dell'immagine, fosse anche semplicemente 2K
2D :)


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Re: Cameron insiste: Avatar a 60 fps [messaggio #121324 è una risposta a message #120835] sab, 24 settembre 2011 11:11 Messaggio precedenteMessaggio precedente
Roberto  è attualmente disconnesso Roberto
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Il 23/09/2011, Roberto ha detto :
> se non capisci che i
> landscape digitali sono ORRENDI, e che il vecchio trucco ottico dei Soli
> gemelli di Star Wars è ASSAI migliore e dovresti usare quello PER IL BENE DEL
> FILM... se non capisci questo allora è grave.

A scando di equivoci, in questa invettiva mi rivolgo a Cameron e agli
altri devoti del digitale ad ogni costo, non a SAP, gentile
interlocutore.

R.
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