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Re: Arciuli su Pollini e la cultura [messaggio #12202 è una risposta a message #12200] |
dom, 13 febbraio 2011 01:18 |
luziferszorn Messaggi: 3830 Registrato: novembre 2010 |
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On 12 Feb, 22:38, "Shapiro used clothes" <vittorio...@tin.it> wrote:
> "luziferszorn" <pan25...@gmail.com> ha scritto nel messaggionews:fd473bb9-3883-468a-bf89-f6763b532506@d19g2000yql.googlegroups.com...
>
> >http://www.giornaledellamusica.it/blog/?b=114
>
> Mettiamola così: se fra gli abusivi di cui parla alla fine mette anche
> Baricco (del quale è appena uscito un commento al Saggio sul Narratore di
> Walter Benjamin, che appena posso vaglierò...mi aspetto di tutto,
> francamente), mi sta quasi simpatico. Anche se proprio non capisco in che
> modo uno si arricchisca anche se Sibelius, Adams o Berg non li ha mai
> sentiti (la musica può molto, però, almeno sentirla...immaginarsela e basta
> è un po' difficile).
Circoncisamente, ti sta antipatico anche Arciuli?
A me pare chiarissimo il concetto:
"Anche chi non abbia mai ascoltato la Quinta di Sibelius, Harmonium di
John Adams o il Wozzeck di Berg è, di fatto, arricchito da quei
modelli di pensiero che, in senso lato, si propagano e producono
effetti sull’intera umanità."
Cmq noto che hai evitato il punto su Pollini.
lz
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Re: Arciuli su Pollini e la cultura [messaggio #12246 è una risposta a message #12200] |
dom, 13 febbraio 2011 16:51 |
ptram Messaggi: 458 Registrato: novembre 2010 |
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Shapiro used clothes <vittoriocol@tin.it> wrote:
> Mettiamola così: se fra gli abusivi di cui parla alla fine mette anche
> Baricco (del quale è appena uscito un commento al Saggio sul Narratore di
> Walter Benjamin, che appena posso vaglierò...mi aspetto di tutto,
> francamente), mi sta quasi simpatico. Anche se proprio non capisco in che
> modo uno si arricchisca anche se Sibelius, Adams o Berg non li ha mai
> sentiti (la musica può molto, però, almeno sentirla...immaginarsela e basta
> è un po' difficile).
> Devo informarmi sulla composizione che cita di John Adams. Dev'essere su
> testo del grande Wallace Stevens, dal titolo.
> Qualcuno ha letto la polemica Carandini-Luzzatto-Berardinelli?
Qui c'è il Berardinelli Furioso:
< http://archiviostorico.corriere.it/2011/febbraio/09/SIAMO_PR OVINCIALI_N
ON_GLOCALI__co_9_110209061.shtml>
Che dire, mi sembra che elenchi con sintetica precisione tutte le nostre
sciagure correnti. La correità dell'"élite intellettuale" (ammesso che
possa ancora esservene una, in un'epoca di democrazia scolastica - a
meno di non intendere per élite quella che appare regolarmente su
quotidiani e televisioni) mi sembra evidente anche negli interventi
pubblici degli intellettuali in questi giorni difficili.
La descrizione del moderno cittadino istruito e informato in
pellegrinaggio al Moma mi sembra eccezionalmente precisa (anche se agli
Uffizi avrei forse sostituito il Mart o ArteFiera, probabilmente
autentici sconosciuti per i nostri newyorkesi adottivi; e avrei parlato,
per deformazione personale, della passionaccia per il latino, il jazz in
cravatta e la world music, parallela alla sepoltura dell'ottima scuola
etnomusicologica italiana).
Arciuli è uno straordinario pianista, con una scelta di repertorio molto
rigorosa (che non sempre incontra completamente i miei gusti, ma
sicuramente i miei interessi). Mi ha anche dato l'impressione di essere
una persona squisita, che ascolta molto e parla scegliendo le parole con
estrema cura. Ed ama la precisione, l'univocità delle parole: se sia tu
che io abbiamo capito Baricco, probabilmente intendeva davvero alludere
a Baricco.
Ciao,
Paolo
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Re: Arciuli su Pollini e la cultura [messaggio #12256 è una risposta a message #12202] |
dom, 13 febbraio 2011 19:00 |
Shapiro used clothes Messaggi: 2794 Registrato: novembre 2010 |
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"luziferszorn" <pan25712@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:ac08e376-8212-4345-bb5e-f9a344254874@f21g2000vbg.googlegroups.com...
>Circoncisamente, ti sta antipatico anche Arciuli?
"Anche"? Che è, intimidazione?
>"Anche chi non abbia mai ascoltato la Quinta di Sibelius, Harmonium di
>John Adams o il Wozzeck di Berg è, di fatto, arricchito da quei
>modelli di pensiero che, in senso lato, si propagano e producono
>effetti sull’intera umanità."
Ecco. Se a te risulta chiaro, non so che dirti (en passant, e
circoncisamente, anche se io non sono ossessionato dal mio uccello a
differenza di altri, noto che se c'è da spiegarsi latiti, ti asciughi,
sparisci).
La portata culturale della musica consiste in "modelli di pensiero"? Si
propagano indipendentemente dalla musica stessa? Se li capisce qualcuno poi
per osmosi contagia anche gli altri? A me pare strano.
Certo che nella musica c'è pensiero. Di solito, però, è necessario almeno
ascoltarla.
Chissà, forse ho fatto mio anche Einstein per processi osmotici, non
avendolo mai letto.
Su Pollini ho già dato. Non ho nulla di molto originale da aggiungere. Colgo
l'atmosfera (espressa anche dall'intimidazione di cui sopra, che la direbbe
lunga, unita ad altri indicatori) e lascio perdere; è chiaro che qualsiasi
opinione non fosse di puro e semplice consenso ed acclamazione non sarebbe
gradita.
Un po' come ai congressi socialisti di una volta, che peraltro non ho mai
frequentato (ero comunque troppo giovane).
dR
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Re: Arciuli su Pollini e la cultura [messaggio #12258 è una risposta a message #12246] |
dom, 13 febbraio 2011 19:11 |
Shapiro used clothes Messaggi: 2794 Registrato: novembre 2010 |
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"Paolo Tramannoni" <ptram@despammed.com> ha scritto nel messaggio
news:1jwmlpo.1o090runr81q8N%ptram@despammed.com...
> Qui c'è il Berardinelli Furioso:
Non riesco a visualizzarlo, ma riconosco il titolo.
Sì, intendevo proprio quello.
Il bello è che Carandini, chiaramente, non voleva iniziare 'sta disfida (che
pare si sia già placata, per altro). Le considerazioni generali servivano da
collante per un paio di osservazioni assai specifiche.
Da buon archeologo (da buon antichista, direi).
> Che dire, mi sembra che elenchi con sintetica precisione tutte le nostre
> sciagure correnti. La correità dell'"élite intellettuale" (ammesso che
> possa ancora esservene una, in un'epoca di democrazia scolastica - a
> meno di non intendere per élite quella che appare regolarmente su
> quotidiani e televisioni) mi sembra evidente anche negli interventi
> pubblici degli intellettuali in questi giorni difficili.
Sì.
Queste cose le ha già scritte altre volte, e mi pare che corregga
efficacemente l'articolo di Luzzatto sul Sole.
Mi ha colpito un passaggio, nell'articolo di AB: c'è tutto un contesto
culturale che ha propiziato lo sfascio a cui assistiamo ora, e quello non
dipende solo dal qualunquismo di destra. Dipende un po' da tutti. L'ho
sempre pensato anch'io, diciamo nel mio piccolo.
> La descrizione del moderno cittadino istruito e informato in
> pellegrinaggio al Moma mi sembra eccezionalmente precisa (anche se agli
> Uffizi avrei forse sostituito il Mart o ArteFiera, probabilmente
> autentici sconosciuti per i nostri newyorkesi adottivi; e avrei parlato,
> per deformazione personale, della passionaccia per il latino, il jazz in
> cravatta e la world music, parallela alla sepoltura dell'ottima scuola
> etnomusicologica italiana).
Penso tu intenda latino come musica, vero?
La world music non la sopporto.
> Arciuli è uno straordinario pianista, con una scelta di repertorio molto
> rigorosa (che non sempre incontra completamente i miei gusti, ma
> sicuramente i miei interessi). Mi ha anche dato l'impressione di essere
> una persona squisita, che ascolta molto e parla scegliendo le parole con
> estrema cura. Ed ama la precisione, l'univocità delle parole: se sia tu
> che io abbiamo capito Baricco, probabilmente intendeva davvero alludere
> a Baricco.
Non ho ragione di dubitare che Arciuli sia una persona squisita e colta.
E' anche un sobrio ed elegante prosatore. Ma un piccolo buco nel tessuto
smagliante, inappuntabile dell'articolo c'è, almeno per me. E sono i modelli
di pensiero che si diffondono comunque, come dicevo.
Per il resto, nulla da eccepire.
Oh, sarà un essere umano anche il simpatico Arciuli.
ciao :-)
dR
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Re: Arciuli su Pollini e la cultura [messaggio #12266 è una risposta a message #12258] |
dom, 13 febbraio 2011 20:45 |
ptram Messaggi: 458 Registrato: novembre 2010 |
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Shapiro used clothes <vittoriocol@tin.it> wrote:
> Penso tu intenda latino come musica, vero?
Sì sì. Sembra ormai obbligatorio amare il samba, che è allo stesso tempo
musica guerrillera e popolare. Gli Inti Ilimani (obbligo del passato)
erano una bella palla, questi qua fanno ballare. Scommetto che su Radio
Tre sono ancora fedeli a questa linea "di pensiero".
> Non ho ragione di dubitare che Arciuli sia una persona squisita e colta.
> E' anche un sobrio ed elegante prosatore. Ma un piccolo buco nel tessuto
> smagliante, inappuntabile dell'articolo c'è, almeno per me. E sono i modelli
> di pensiero che si diffondono comunque, come dicevo.
Ci devo pensar su. Sì, certo, la musica va ascoltata, ma [giravolta
prima] forse è vero che il suo influsso indiretto, come componente
paritaria della cultura, possa penetrare un po' tutti i gangli della
civiltà. Ma [giravolta seconda] se si è influenzati da quella musica che
poi non si ascolta, forse vuol dire che non si è partecipi di quella
propagazione del milieu culturale.
Sono confuso. Forse ho ascoltato troppo metal da giovane.
> Oh, sarà un essere umano anche il simpatico Arciuli.
Vedilo suonare un pezzo minimal americano, di quelli dai pattern
inesorabili, e poi vedrai che ci ripensi.
Ciao,
Paolo
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Re: Arciuli su Pollini e la cultura [messaggio #12279 è una risposta a message #12266] |
dom, 13 febbraio 2011 23:14 |
Shapiro used clothes Messaggi: 2794 Registrato: novembre 2010 |
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"Paolo Tramannoni" <ptram@despammed.com> ha scritto nel messaggio
news:1jwmwpv.pk1uq11v9rvveN%ptram@despammed.com...
> Scommetto che su Radio
> Tre sono ancora fedeli a questa linea "di pensiero".
Sarei propenso a darti ragione.
Sono la versione "de sinistra" della de Filippi (piccola grande perfidia).
:-)
> Sono confuso. Forse ho ascoltato troppo metal da giovane.
Lol.
Anch'io.
Non il metal ma Bob Dylan (stesso effetto, temo).
E' che mi sono liberato solo di recente (ultimi anni) dalla soggezione ad un
modello culturale che a conti fatti si è dimostrato un po' fumoso, poco
concreto e a tratti addirittura mistificatorio, almeno in alcune delle sue
componenti (diciamo che mettere un po' da parte Blanchot è un sollievo,
mentre di Barthes molte cose, anche se non tutte, stanno in piedi comunque;
imho, ovviamente).
Voglio dire: dopo anni spesi a cercare di capire i più svariati tipi di
critica, mi sono ritrovato più a mio agio con la critica testuale vecchio
stampo, con l'analisi stilistico retorica, con la semiologia meno
"filosofica" e più concreta (Lotman, i russi in generale, la coppia
Segre-Corti, che di formazione sono egregi filologi).
Cosa c'entra? C'entra nel senso che per esercitare un'influenza effettiva,
un libro dovrebbe essere letto.
Se non viene letto ma se ne divulga un'immagine, il libro c'entra poco. E'
una specie di supporto di qualcosa d'altro. E' sempre un processo
comunicativo, ci mancherebbe, ma con il testo ha comunque poco a che fare.
Del resto per questo torna utile proprio Barthes, forse il miglior Barthes,
con le sue mitologie.
>> Oh, sarà un essere umano anche il simpatico Arciuli.
>
> Vedilo suonare un pezzo minimal americano, di quelli dai pattern
> inesorabili, e poi vedrai che ci ripensi.
Nel senso che mi sembrerebbe meno umano? :-)
Se non sbaglio ha scritto un libro assai intrigante, l'Arciuli.
Mica ce l'ho con Lui...:-)
dR
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