OT : il bel paese marcio (preti, avvocati, mamme) [messaggio #13472] |
ven, 04 marzo 2011 09:24 |
luziferszorn Messaggi: 3830 Registrato: novembre 2010 |
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Leggete, leggete... (estratti vari):
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/11_marzo_3/don- ruggero-190145248060.shtml
Nella sua arringa difensiva l'avvocato Patrizio Spinelli, uno dei
legali del sacerdote, ha chiesto l'assoluzione del suo cliente
affermando che «contro Don Ruggero non ci sono prove certe. È un uomo
che nella sua vita ha fatto solo del bene, come da molti ribadito
anche in questo processo». «Rileggete con assoluta serenità, al di là
dei vostri convincimenti personali, gli atti a vostra disposizione -
ha auspicato l'avvocato Spinelli rivolgendosi ai giudici -, e cercate
di capire come sono nate e si sono sviluppate le varie denunce contro
don Ruggero. Valutate se contro l'imputato ci sia una sola prova
certa. E tenete conto di quelle persone che in aula vi hanno
raccontato della fede che ha animato questo sacerdote che ha fatto
solo del bene al prossimo. La sanzione peggiore per lui non sarebbe
tanto la condanna penale quanto non poter più esercitare la funzione
perché la Chiesa glielo impedirebbe».
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/10_maggio_20/pr ocesso-don-conti-i-racconti-nicola-accardo-1703055731283.sht ml?fr=correlati
«La mano sull’interno coscia? Mi sembra discutibile. Don Ruggero,
quando ti abbraccia, e vedete tutti la sua stazza, ti abbraccia
veramente! Le mani si muovono, qual è il confine quando una persona ti
abbraccia?». Giulia conosce Don Conti da vent’anni e fa parte del
pubblico accorso a sostenerlo in aula nel processo che lo vede
accusato di pedofilia. Della mano sulla coscia durante le confessioni
ha appena parlato dal banco di testimone Matteo Marongiu, cugino di
una delle vittime.
Anche lui a Don Ruggero voleva un mondo di bene. «Ma quando mi leccava
l’ orecchio gli dicevo, “Ah don Ruggé me dai fastidio!”, con quella
lingua dentro l’orecchio».
Per tutti è stato come un padre, anch’io andavo spesso a dormire da
lui». A dormire da Don Ruggero ci andavano in tanti, quando in
campeggio «qualcuno faceva casino». Era come una punizione, si andava
nel container del parroco. Ma le accuse su quel che succedeva sono
«infamie, un attacco alla Chiesa», dicono in coro le tante mamme
presenti in aula...
Ma come fanno sette vittime di pedofilia a mentire? «Scusate ma fate
domande ingenue», rispondono agguerrite le mamme. «Se lo sapessimo non
saremmo qui…». Il loro ragionamento è chiaro: se gli altri genitori
non li hanno avvisati di quello che subivano i loro figli, allora vuol
dire non è successo niente. «Sarebbe delittuoso non dirci nulla, le
vittime della pedofilia di solito scendono in piazza», commenta un
padre. «Io l’avrei detto la domenica a messa!», aggiunge una nonna. Il
silenzio da parte delle vittime di abusi, insomma, non è contemplato.
«Vent’anni fa ho affidato mio figlio a don Ruggero. Ora è diventato un
ufficiale dello Stato italiano ed è una persona in gambissima». Le
loro preghiere hanno destinatari d’oltreoceano: Financial Times, New
York Times, Cnn, National Public Radio. «Siamo noi i cattivi!», ride
Nicole, dell’Associated Press. I giornalisti italiani sono in
minoranza.
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/10_maggio_20/le ttera-minatoria-tribunale-roma-processo-don-conti-1703055310 286.shtml?fr=correlati
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