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commento sul 3D, in buona parte condivisibile [messaggio #29450] |
mar, 15 marzo 2011 10:38 |
Roberto Messaggi: 892 Registrato: maggio 2009 |
Senior Member |
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http://www.dvd-italy.it/Controcorrente.asp?id=93
CRONACHE DALLA SALA - C’ERA UNA VOLTA IL 3D
“Viaggio al centro della terza (ri)dimensione”
“Animals United”, “L’orso Yoghi”, “The Green Hornet”, “I Fantastici
Viaggi di Gulliver”, “Sanctum”, “The Shock Labyrinth”... sono solo
alcuni degli sventurati titoli in 3 dimensioni che stando portando
questa nuova tecnologia verso un vero e proprio binario morto. Il
pubblico in sala si dirada, il fenomeno si ridimensiona e
l’inattendibilità di certi prodotti non fa altro che aggiungere
scetticismo all’utente finale. E pensare che poco più di un anno fa
grazie al grande successo di “Avatar” si parlava già del 3D come di
una nuova frontiera, della grande rivoluzione che avrebbe cambiato per
sempre il modo di fare e consumare cinema… qualcuno disse che “mai
sarebbe stato più come prima”! Grazie al consenso popolare ottenuto
per la fanta-produzione firmata Cameron, sembrava aprirsi il più
sconvolgente mutamento per la settima arte, il cinema avrebbe dato il
“la” da subito ad una contaminazione che sarebbe proseguita nel
mercato dell’home video, del broadcasting fino ad arrivare al
videogame e alla telefonia mobile. Fatto sta che nell’odierno presente
il 3D che conta, nel nostro paese una vita di quasi 2 anni, sembra già
essere arrivato al capolinea.
La rivoluzione delle meraviglie sembra aver già sparato tutte le
proprie cartucce, quel grande slancio iniziale sembra essersi
aggrovigliato attorno a se stesso; vuoi per il prezzo maggiorato sul
singolo biglietto, vuoi per la pubblicità negativa fatta sull’occhiale
e sui suoi potenziali pericolosi effetti collaterali, vuoi per la
mediocre offerta di titoli, il pubblico sta abbandonando da tempo la
strada nuova per riprendere quella vecchia.
Quale il motivo di questa debacle? Cosa non sta funzionando?
Perché l’industria cinema si è trovata così impreparata a gestire un
concept all’apparenza allettante?
Il 3D di fatto è un fulgido esempio di chimera: un’allettante
fantasticheria dalla vita breve. Questa tecnologia nello spettatore
non rilascia un vero e proprio desiderio di ripetere l’evento, già
durante la visione del film si innesca una sorta di assuefazione che,
quando non rischia di renderla fastidiosa, fa dimenticare fin da
subito il tipo di esperienza che si sta vivendo. Se poi si aggiunge a
tutto questo uno sgangherato titolo avvertito come vera e propria
“bufala” pensata solo per spillare qualche euro in più sul prezzo del
biglietto ecco che di lì a breve si innesca un vero e proprio rigetto
da presa per i fondelli.
Il bisogno a tutti i costi di impostare strategie in larga scala con
l’intento di smuovere un mercato e di incrementare i consumi non
sempre porta i suoi frutti, specie se lo studio di un complesso
hardware non è accompagnato da software funzionali ma soprattutto da
applicazioni vincenti.
Il nuovo establishment cinematografico sempre più propenso alla mera
mercificazione del cinema, ha ritenuto opportuno adeguare il proprio
prodotto a qualcosa di concettualmente immediato e allettante per
provare a guadagnare fin da subito qualcosa in più, senza costruire un
vero e proprio parco titoli realmente originali e adeguati alla nuova
tendenza. Pensando di aver trovato la gallina dalle uova d’oro, ha
letteralmente scaraventato sul mercato "camionate" di titoli
scellerati, di pasticci digitali travestiti di 3D e puntato quasi
esclusivamente sul riciclo di saghe ormai morte e dimenticate da
tempo.
Non è così che si costruisce un trend, esistono una serie di passaggi
da rispettare, esiste un progetto a lungo periodo che deve essere
pianificato con criterio ma soprattutto deve essere chiara la
consapevolezza che l’utente finale, che sta alla base della “catena
alimentare”, non deve essere trattato come un mero pollastro da
spennare.
In tutto questo si dimentica troppo presto che il nocciolo di
un’esperienza filmica è rappresentato dalla sua parte emotiva, un
sentimento che per essere prodotto non ha bisogno di sofisticati
tecnicismi ma solo di una vera e sana passione… più o meno tutta
quella che, con molte probabilità, non si riuscirà mai a trovare nel
nuovo “Piranha 3D”.
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Re: commento sul 3D, in buona parte condivisibile [messaggio #29457 è una risposta a message #29454] |
mar, 15 marzo 2011 12:24 |
bazzyMUTANDE Messaggi: 540 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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Roberto ha usato la sua tastiera per scrivere :
> On 15 Mar, 11:41, [ b a z ] <bazzyMUTA...@email.it> wrote:
>
>> mi pare dia vere letto il commento del mereghetti ad avatar il quale
>> giustamente critica l'uso del 3D in quanto "fine a se stesso" e non per
>> dare risalto alla sceneggiatura
>
> Che Mereghetti stia invecchiando malissimo è cosa nota. Avatar è in
> effetti l'unico film con un 3D giustificato, cioè parte della storia,
> in quanto l'esperienza immersiva e tridimensionale del protagonista è
> la stessa che Cameron ha voluto predisporre per gli spetttori. Il film
> può piacere o meno, per carità, ma la sua "teoria" è così dichiarata e
> palese che sembra quasi incredibile che sia sfuggita ad un presunto
> capente cinema come Mereghetti.
>
> R.
forse mi sbaglioc on un altro film, ora non ricordo, ma IMHO è quello
il punto centrale.
--
[ b a z ]
"Scettico io? Ne dubito!"
" La coerenza è l'ultimo rifugio delle persone prive di immaginazione"
- socio MSTC - Responsabile Gruppi Antanati Gomito/Piede
- SnS pf - socio sostenitore n°16506
- *Mister Vistracàonpetto* :-)
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Re: commento sul 3D, in buona parte condivisibile [messaggio #29458 è una risposta a message #29455] |
mar, 15 marzo 2011 12:34 |
Nathan Messaggi: 180 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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Il Tue, 15 Mar 2011 12:20:19 +0100, SyndeyBlue120d ha scritto:
> Non sono affatto d'accordo, Avatar è proprio l'esempio di come
> dev'essere fatto un film in stereoscopia IMVHO.
Sono d'accordo. Secondo me l'industria cinematografica nel suo complesso
era impreparata per sfruttare a fondo questa tecnologia, e la morte o
meglio, la fine del cinema 3D che ha stufato subito gli spettatori, sono
stati tutti quei film con il 3D posticcio applicato in post-produzione solo
per sfruttare l'onda "tzunamica" del film di Cameron. Certo, l'esperienza
di Avatar è stata appagante visivamente ed ha fatto il botto - giustamente,
al botteghino: Avatar è stato pensato per il 3D e si vedeva. Ma che dire di
certi *obbrobri* come il film su Alice in Wonderland di Tim Burton? o come
quell'altra porcata del remake di "Scontro di Titani"? non era meglio che
si fossero risparmiati di applicare il 3D a film che avrebbero solo stufato
subito il pubblico non essendo stati pensati per l'esperienza
tridimensionale?
--
Massimo < Nathan > Salvioni
scottexpakula@gmail.com
http://www.anobii.com/people/natanaele/
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Re: commento sul 3D, in buona parte condivisibile [messaggio #29472 è una risposta a message #29471] |
mar, 15 marzo 2011 19:07 |
Roberto Messaggi: 892 Registrato: maggio 2009 |
Senior Member |
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On 15 Mar, 17:42, "endrix" <end...@iaciners.org> wrote:
> Peraltro mi sento di affermare che merdate tipo piranha
> sono sempre state prodotte e continuerebbero a essere prodotte anche senza
> l'ausilio del 3D...
sono d'accordo, nel pezzo che ho postato c'è senza dubbio un po' di
"si stava meglio quando si stava peggio", però è oggettivo che:
1) i film in 3D usciti finora fanno quasi tutti pena;
2) buona parte del pubblico ne ha già abbastanza, per non parlare del
prezzo del biglietto;
3) il 3D svincolato dal fantasy/horror attualmente sembra impossibile.
Ma se non si pone urgentemente rimedio alla 1) e alla 2),
difficilmente il 3D andrà oltre i suoi generi dell'esordio.
R.
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