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Jacques Offenbach: Orph [messaggio #7025] |
gio, 25 novembre 2010 11:57 |
cap Messaggi: 659 Registrato: novembre 2010 |
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Le ouvertures degli opéras-bouffons offenbachiani quali noi le
conosciamo non sono state composte da Offenbach che, all'epoca delle
prime rappresentazioni, durante il secondo impero, di norma non ne
faceva uso. In genere quelle eseguite prima dei moderni allestimenti o
incise su disco sono rapsodie su temi delle opere, messi insieme da
direttori d'orchestra o da loro collaboratori. Alcune, quelle che
hanno incontrato il maggior favore del pubblico, sono poi state
pubblicate e sono quindi entrate nel repertorio.
Vi propongo, tramite YouTube, l'ouverture incisa su disco da Marc
Minkowski con i Musiciens du Louvre. Si dice che sia quella approntata
da Offenbach nel 1874: cosa che, non avendo potuto controllare la
partitura originale, non sono in grado di confermare.
http://www.youtube.com/watch?v=PXgO3iuZeX0
In questa ouverture sono utilizzati i seguenti brani:
- Inno a Bacco (atto IV)
- Canzone del pastore d'Arcadia (atto I) 0:36
- Minuetto (atto IV) 1:15
- Aria del re di Beozia (atto III) 2:29
- Couplets del misterioso viaggio a Citera (atto II) 4:17
- Couplets delle metamorfosi (atto II) 4:64
- Finale atto II 5:31 e 6:20 (*)
- Rondeau di Diana (atto II) 5:45
- Galop infernale (atto IV) 7:53 (**)
(*) Una curiosità . Il tema principale di questo finale è utilizzato da
Saint-Saëns nella seconda metà di «Tortues», nel Carnaval des animaux
- nella prima parte, com'è noto, le tartarughe danzano sul tema del
galop infernale.
(**) In realtà , il tema del galop appare già nel II atto, a metÃ
dell'«Aria in prosa» di Plutone (un momento topico dell'opera: qui i
librettisti e il musicista si divertirono a sbeffeggiare, citandolo
quasi per intero, un testo di un celebre grecista francese
dell'epoca).
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Re: Jacques Offenbach: Orph [messaggio #7179 è una risposta a message #7025] |
ven, 26 novembre 2010 19:12 |
Dimitri Messaggi: 212 Registrato: gennaio 2007 |
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"cap" <clamarcap@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:1fce1687-a881-42be-bb22-cd2d2f8d1d2b@i32g2000pri.googlegroups.com...
> Le ouvertures degli opéras-bouffons offenbachiani quali noi le
> conosciamo non sono state composte da Offenbach che, all'epoca delle
> prime rappresentazioni, durante il secondo impero, di norma non ne
> faceva uso. In genere quelle eseguite prima dei moderni allestimenti o
> incise su disco sono rapsodie su temi delle opere, messi insieme da
> direttori d'orchestra o da loro collaboratori. Alcune, quelle che
> hanno incontrato il maggior favore del pubblico, sono poi state
> pubblicate e sono quindi entrate nel repertorio.
> Vi propongo, tramite YouTube, l'ouverture incisa su disco da Marc
> Minkowski con i Musiciens du Louvre. Si dice che sia quella approntata
> da Offenbach nel 1874: cosa che, non avendo potuto controllare la
> partitura originale, non sono in grado di confermare.
è un peccato che Offenbach sia spesso visto come un musicista di serie b
solo perchè ha scritto operette, io l'ho sempre adorato, di recente ho preso
un trittico davvero splendido su Amazon.fr con Mesdames de la Halle, Pomme
d'Api e Monsieur Choufleuri resterà chez lui... che è davvero eccelso... in
particolare quest'ultima è strepitosa, secondo me, con quella scena in cui i
protagonisti sbeffeggiano l'opera italiana (inconsapevolmente, in effetti
perchè loro pensano di fare un grande spettacolo, in effetti è ovviamente
Offenbach che sbeffeggia Verdi e Rossini), grandissimo!!!
D.
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Re: Jacques Offenbach: Orph [messaggio #7182 è una risposta a message #7179] |
sab, 27 novembre 2010 12:11 |
cap Messaggi: 659 Registrato: novembre 2010 |
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On 26 Nov, 19:12, "dimitri" <gjh...@vgui.lk> wrote:
> un peccato che Offenbach sia spesso visto come un musicista
> di serie b solo perch ha scritto operette
Un genio, secondo Zaz & me :)
Anche Wagner se ne rese conto e l'ammise, seppure a denti stretti.
Gli opéras-bouffons scritti durante il secondo impero sono pura satira
in musica, rutilanti di un umorismo sulfureo, corrosivo, così nei
testi come nella musica stessa.
A quanto si dice, Offenbach parlava con un forte accento tedesco che
non perse mai: secondo me fingeva, divertendosi come un matto. In
realtà conosceva il francese meglio di molti parigini, come dimostrano
i... calembours di cui sono pieni i suoi lavori.
Nella già citata parte conclusiva del II atto dell'Orphée sono
sbeffeggiati i finali degli atti intermedi del grand opéra e del
melodramma serio, dove tutti ripetono a sfinimento che "dobbiamo fare
qualcosa", ma sembra che non si decidano mai a mettere in pratica il
loro proposito. Qui Offenbach fa ripetere "orsù, partiamo!" agli dèi
dell'Olimpo per circa 20 minuti... Il colpo di genio è quando fa
cantare a Giove
....n'hési-
n'hésitons plus!
Nella Périchole, il viceré del Perú ordina (sopra un delizioso tema di
valzer) che il coprotagonista, Piquillo, il quale rifiuta di sposare
la protagonista, sia rinchiuso
dans le cachot qu'on reserve
aux maris ré,
aux maris cal,
aux maris ci,
aux maris trants,
aux maris récalcitrants.
E la famosa marcia dei re di Grecia nella Belle Hélène fece
sganasciare il pubblico con Agamennone:
Le roi barbu qui s'avance
bu qui s'avance
bu qui s'avance
c'est Agamemnon.
(coro: Aga, Agamemnon!)
e soprattutto Menelao:
Je suis l'époux de la reine
poux de la reine
poux de la reine,
le roi Ménélas.
(coro: le Mé, le Ménelas!)
:D
Dopo Sédan il gusto dei parigini mutò, e Offenbach si adattò (in
parte) alla nuova moda scrivendo diverse operette di carattere
sentimentale - e, naturalmente, i Contes. Con i proventi della sua
attività poté tuttavia togliersi lo sfizio di riproporre i capolavori
del periodo aureo in versione riveduta e ampliata.
> un trittico davvero splendido su Amazon.fr con Mesdames de
> la Halle, Pomme d'Api e Monsieur Choufleuri rester chez lui...
Immagino che si tratti dell'incisione edita nel 1983 dalla Emi, con
l'Orchestra di Montecarlo diretta da Manuel Rosenthal e Mesplé Burles
Lafont eccetera. La conosco bene, l'acquistai appena uscita ;)
Di questo trittico Pomme d'Api è l'unica operetta che appartenga al
genere sentimentale, benché non vi manchi un certo humour (del resto,
uno dei due librettisti è Ludovic Halévy). Le altre due sono invece
accostabili alla produzione precedente: satira di costume e amabile
presa in giro dei clichés dell'opera seria.
Anche di queste tre operette scrissi a suo tempo il riassunto dei
libretti per il Dizionario dei titoli e dei personaggi. Vado a cercare
i testi ;)
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Re: Jacques Offenbach: Orph [messaggio #7207 è una risposta a message #7182] |
sab, 27 novembre 2010 15:48 |
Zaz! Messaggi: 1549 Registrato: novembre 2010 |
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"cap" <clamarcap@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:490f9c96-4d06-43b9-aacb-41f6e05bc22f@w21g2000vby.googlegroups.com...
On 26 Nov, 19:12, "dimitri" <gjh...@vgui.lk> wrote:
>Un genio, secondo Zaz & me :)
scusa, tu hai visto per caso quella meravigliosa serie televisiva francese
di molti anni fa, con Michel Serrault (un altro genio) che faceva Offenbach?
Una roba da scompisciarsi dalle risate.
>A quanto si dice, Offenbach parlava con un forte accento tedesco che
>non perse mai: secondo me fingeva, divertendosi come un matto. In
>realtà conosceva il francese meglio di molti parigini, come dimostrano
>i... calembours di cui sono pieni i suoi lavori.
quando la sua amante, donna di facili costumi, andava a passare certi
pomeriggi con gli ambasciatori (amava il beau monde), lui issava la bandiera
di riferimento sul suo tetto. "Sono stato fatto becco dall'ambasciatore
inglese! Quale onore!" urlacchiava dal balcone.
Era un personaggio strepitoso.
>...n'hési-
>n'hésitons plus!
ma, e.... l'époux de la reine...pou de la reine, pou de la reine?
Da piccola mi mandva in visibilio
>e soprattutto Menelao:
>Je suis l'époux de la reine
>poux de la reine
>poux de la reine,
>le roi Ménélas.
>(coro: le Mé, le Ménelas!)
>:D
eccolo!
Ho scritto il pou senza la x, perché chiaramente lo sposo diventa un
pidocchio!!!!
>Vado a cercare
>i testi ;)
grazie, grazie
Qual'è la miglior versione di Choufleuri?
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Re: Jacques Offenbach: Orph [messaggio #7229 è una risposta a message #7207] |
sab, 27 novembre 2010 21:16 |
cap Messaggi: 659 Registrato: novembre 2010 |
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On 27 Nov, 15:48, "Zaz!" <z...@zaz.com> wrote:
> scusa, tu hai visto per caso quella meravigliosa serie televisiva
> francese di molti anni fa, con Michel Serrault (un altro genio)
> che faceva Offenbach?
> Una roba da scompisciarsi dalle risate.
Visto, visto. Lo davano mi sembra su France2, l'avevo potuto seguire
mentre ero in vacanza a Valtournenche.
Anch'io ho sempre apprezzato Serrault, tanto nei ruoli drammatici
quanto in quelli comici, ma penso che nelle vesti di Offenbach si sia
superato. La scena in cui si reca da Barbier per chiedergli di
scrivere il libretto dei Contes - e siccome Barbier è un po' svanito e
non si ricorda di Offenbach, questi per aiutarlo a recuperare la
memoria gli canticchia per l'appunto, sommessamente, con un mezzo
sorriso, "le roi barbu qui s'avance" - m'è rimasta nel cuore.
> Era un personaggio strepitoso.
Raccontano che un giorno, mentre componeva al pianoforte, la sua casa
si era andata via via affollando di amici e collaboratori, tutti che
parlavano animatamente e finirono per fare un casino indiavolato. A un
certo punto qualcuno si accorse di Offenbach, che continuava
imperterrito a suonare e a scrivere sulla carta pentagrammata, e
allora, con fatica, riuscì a zittire gli altri. A questo punto,
dicono, Offenbach lasciò cadere la matita, si guardò intorno
stupefatto e sbottò: "E allora? Che cos'è questo silenzio?
Ricominciate a far baccano, altrimenti non riesco a concentrarmi!"
> Qual'è la miglior versione di Choufleuri?
Di quelle che ho potuto ascoltare, la migliore è senza dubbio
l'incisione Emi del 1983 più sopra ricordata. Manuel Rosenthal non si
discute, e voci come quelle di Mady Mesplé e Charles Burles sono le
più adatte per questo genere di produzioni.
Burles era un tenore leggero che non si vergognava di esserlo. L'ho
potuto ascoltare anche nell'Orphée, come ho già ricordato, e
soprattutto nel ruolo di Paride in una vecchia incisione della Belle
Hélène: mai sentito nessuno cantare con tanta scioltezza e sicurezza
quell'autentico scioglilingua che è "Part pour la Crète". Per non dire
della tyrolienne dell'ultimo atto.
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Re: Jacques Offenbach: Orph [messaggio #7291 è una risposta a message #7229] |
dom, 28 novembre 2010 13:39 |
Zaz! Messaggi: 1549 Registrato: novembre 2010 |
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"cap" <clamarcap@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:97ada53b-2906-4180-af5d-b5766d071800@q18g2000vbk.googlegroups.com...
On 27 Nov, 15:48, "Zaz!" <z...@zaz.com> wrote:
>Visto, visto. Lo davano mi sembra su France2, l'avevo potuto seguire
>mentre ero in vacanza a Valtournenche.
>Anch'io ho sempre apprezzato Serrault, tanto nei ruoli drammatici
>quanto in quelli comici,
insuperabile.
Penso che sia uno dei più grandi attori che abbia mai visto
> Era un personaggio strepitoso.
>Raccontano che un giorno, mentre componeva al pianoforte, la sua casa
>si era andata via via affollando di amici e collaboratori, tutti che
>parlavano animatamente e finirono per fare un casino indiavolato. A un
>certo punto qualcuno si accorse di Offenbach, che continuava
>imperterrito a suonare e a scrivere sulla carta pentagrammata, e
>allora, con fatica, riuscì a zittire gli altri. A questo punto,
>dicono, Offenbach lasciò cadere la matita, si guardò intorno
>stupefatto e sbottò: "E allora? Che cos'è questo silenzio?
>Ricominciate a far baccano, altrimenti non riesco a concentrarmi!"
LOL, era il personaggio di una delle sue opere....
>> Qual'è la miglior versione di Choufleuri?
>Di quelle che ho potuto ascoltare, la migliore è senza dubbio
>l'incisione Emi del 1983 più sopra ricordata. Manuel Rosenthal non si
>discute, e voci come quelle di Mady Mesplé e Charles Burles sono le
>più adatte per questo genere di produzioni.
>Burles era un tenore leggero che non si vergognava di esserlo. L'ho
>potuto ascoltare anche nell'Orphée, come ho già ricordato, e
>soprattutto nel ruolo di Paride in una vecchia incisione della Belle
>Hélène: mai sentito nessuno cantare con tanta scioltezza e sicurezza
>quell'autentico scioglilingua che è "Part pour la Crète". Per non dire
>della tyrolienne dell'ultimo atto.
Grazie, me la procuro tosto!!!!
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Re: Jacques Offenbach: Orph [messaggio #7572 è una risposta a message #7420] |
mar, 30 novembre 2010 08:42 |
Dimitri Messaggi: 212 Registrato: gennaio 2007 |
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"Zaz!" <zaz@zaz.com> ha scritto nel messaggio
news:id068b$k3f$1@nnrp-beta.newsland.it...
>
> "dimitri" <gjhjik@vgui.lk> ha scritto nel messaggio
> news:id03u2$beu$1@speranza.aioe.org...
>> 'cidenti... è già la seconda volta che concordiamo... dunque
>> riassumendo... Liszt no buono, Offenbach buono.... comincio a
>> preoccuparmi, che dici? :-)
>
> no non preoccuparti: non ti piace Chopin, dunque ci dovremo sfidare a
> duello un giorno o l'altro....
>
>>è che non è che ci sia gran altro di interessante quanto a prezzo da
>>abbinare per non pagare le spese di invio... scaverò....
>
> qualche CD di Chopin????
> (scherzo :-(
ho talmente tanto di Chopin che mi basta... mi mancano giusto le arie
polacche e poco altro...
D.
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