| Offenbach, Pomme d'api [plot] [messaggio #7184] |
sab, 27 novembre 2010 12:22 |
 cap
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La casa del signor Rabastens, a Parigi, nel 1873. Licenziata senza
tanti complimenti l'anziana domestica, Rabastens attende con viva
curiosità l'arrivo di una giovane cameriera, assunta tramite l'ufficio
di collocamento. Rientra intanto suo nipote Gustave, che racconta
piangendo allo zio di avergli infine obbedito, benché molto a
malincuore, troncando un fidanzamento che durava ormai da due anni:
non si deve mantenere un'amante per più di tre mesi, sostiene infatti
Rabastens. Ma Gustave è inconsolabile: era un vero angelo, era tenera
e dolce come una mela appiola [pomme d’api]; se tu l'avessi
conosciuta, ripete affranto allo zio, mai e poi mai mi avresti
tagliato i fondi, obbligandomi così a lasciarla. Poco dopo giunge
Cathérine, la nuova domestica; Rabastens ne è immediatamente
conquistato: tanto che, volendo in ogni modo mettere la giovane a
proprio agio, svolge egli stesso parte delle mansioni che dovrebbero
competere a lei e invita il nipote a fare altrettanto. Ma Gustave non
se ne dà per inteso: ha immediatamente riconosciuto in Cathérine la
tenera e dolce mela appiola, la fanciulla cui aveva giurato amore
eterno e che poi aveva dovuto abbandonare; tenta perciò di farsi
perdonare, spiegandole la vera ragione del proprio comportamento:
invano. Vedendo la disperazione in cui il giovane sprofonda quando
ella si finge propensa a diventare l'amante di Rabastens, Cathérine
capisce che Gustave è ancora veramente innamorato, e l'abbraccia. I
due chiedono poi perdono all'irritato Rabastens: rabbonito, questi non
solo concede al nipote il proprio consenso al matrimonio, ma gli
promette in più di quadruplicare la sua rendita.
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