| Musica e Musicisti ad Ancona nel XVI secolo (in particolare per Paolo Tramannoni) [messaggio #7642] |
mar, 30 novembre 2010 18:08  |
 daniel pennac \(porta
Messaggi: 569
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Mi è arrivata la newsletter della LIM in cui si annuncia la pubblicazione
del volume in oggetto, ecco la scheda:
"Lucia FAVA
Musica e musicisti ad Ancona nel XVI secolo
Il panorama musicale di Ancona nel XVI secolo è a tutt'oggi un tema
pressoché inesplorato: appena accennato o totalmente assente nei maggiori
dizionari musicali, è scarsamente presente anche nella bibliografia storica
anconitana. La particolare natura della città, priva di una corte e del
mecenatismo che solitamente vi fiorisce, rende più difficile il lavoro di
ricostruzione storica, supportato da informazioni frammentarie e parziali
che devono essere ricomposte come i tasselli di un puzzle.
Anche sul versante della vita religiosa gli ostacoli non mancano: gli
archivi delle varie chiese della città si presentano in cattivo stato di
conservazione, spesso lacunosi e quindi insufficienti a fornire
significative notizie.
Proprio lo studio della vita culturale dei centri periferici rispetto agli
ambienti cortigiani rinascimentali ci consente di avere una visione più
ampia e sfaccettata delle modalità di produzione e di consumo musicale in
una società dove questi fenomeni erano lontani dall'interessare
esclusivamente i grandi mecenati, aristocratici o ecclesiastici che fossero,
e le grandi cappelle curtensi o chiesatiche.
Anche le piccole realtà locali infatti erano interessate da una forte
produzione e consumo musicali, sia in occasione di feste pubbliche e
private, sia nell'ambito delle attività delle accademie, o ancora nelle
pratiche musicali quotidiane dei luoghi di culto.
Si tartta chiaramente di un consumo e di una produzione meno appariscenti,
meno formali e quindi spesso meno documentati rispetto a quelli delle grande
corti.
Nella città due sono i poli intorno a cui si concentrano le forze musicali
istituzionali: la cattedrale di San Ciriaco da un lato, insieme alla
Collegiata di Santa Maria della Piazza e alla chiese del SS. Sacramento; e
il Comune con i civici piffari dall'altro. Ma se nel primo caso la musica
rimane più o meno circoscritta all'internio dell'edificio della chiesa senza
permeare di sé in modo sostanziale il tessuto sociale citttadino, nel
secondo caso i piffari, come vedremo, andarono ben oltre la loro funzione di
musici ufficiali simboli delle auotrità, grazie ad una serie di attività
collaterali che svolgevano e che li resero di fatto i veri protagonisti
della vita musicale cittadina. Essi infatti rappresentarono i principali
veicoli della musica nel tessuto urbano: li troviamo quasi sempre presenti
nelle occasioni più disparate, religiose o profane, private o pubbliche.
Versatili e disponibili, sapevano amministrare le opportunità loro concesse
per contratto dal Comune con intraprendenza, dividendosi tra gli impegni
ufficiali di segnalatori e banditori e quelli occasionali, musicali e non,
voluti dalle autorià o dai privati cittadini."
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| Re: Musica e Musicisti ad Ancona nel XVI secolo (in particolare per Paolo Tramannoni) [messaggio #7734 è una risposta a message #7642] |
mer, 01 dicembre 2010 12:08  |
ptram
Messaggi: 458
Registrato: novembre 2010 |
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daniel pennac (portatile) <mariorenda2NOSPAM@NOtin.it> wrote:
> "Lucia FAVA
> Musica e musicisti ad Ancona nel XVI secolo
Grazie della segnalazione, davvero molto interessante. C'è da sperarare
che Marco Mencoboni riporti in vita qualche musica agontana con il suo
bell'ensemble e il suo bel festival Cantar Lontano.
L'incuria delle fonti storiche è stata particolarmente colpevole in
zona, anche senza tener conto dell'accanimento di natura e guerre. Ad
esempio, l'archivio della Santa Casa di Loreto è un buco nero a cui gli
studiosi riescono raramente e con difficoltà ad accedere, e se ci sono
delle pubblicazioni vengono in genere stampate dalle banche e
gelosamente custodite da pochi (non riesco ad avere una copia del diario
- il Libro di spese diverse - del vecchio Lorenzo Lotto, per dire).
La digitalizzazione delle biblioteche e degli archivi è iniziata solo da
pochi anni, e procede con pochi mezzi. Nel frattempo si sono depredati i
piccoli archivi delle parrocchie e dei comuni. Gli antiquari vendono i
libri di musica a pezzi. Ogni sapere sarà necessariamente lacunoso,
probabilmente più di quanto necessario per ogni archivio del mondo.
Il disinteresse locale, il trasferimento dei fondi in Vaticano, la
mancanza di messa in rete delle esperienze migliori (Guglielmo Ebreo di
Pesaro, Giacomo Torelli, le corti di Urbino, Pesaro e Camerino, gli
archivi di Fonte Avellana e Chiaravalle di Fiastra, i complessi
comunali, le numerose biblioteche pubbliche e private) hanno certamente
reso impervio il cammino di qualsiasi ricercatore.
Devo quindi ordinare subito il volume, per capire lo stato delle
ricerche nel capoluogo, e vedere se non salti fuori qualche interessante
novità e qualche indicazione di metodo.
Ciao,
Paolo
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| Re: Musica e Musicisti ad Ancona nel XVI secolo (in particolare per Paolo Tramannoni) [messaggio #7752 è una risposta a message #7642] |
mer, 01 dicembre 2010 13:04 |
ptram
Messaggi: 458
Registrato: novembre 2010 |
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daniel pennac (portatile) <mariorenda2NOSPAM@NOtin.it> wrote:
> ... i piffari, come vedremo, andarono ben oltre la loro funzione di
> musici ufficiali simboli delle auotrità , grazie ad una serie di attivitÃ
> collaterali che svolgevano e che li resero di fatto i veri protagonisti
> della vita musicale cittadina.
Fammi capire. Per l'analogo lavoro che sto facendo da qualche anno ad
Ancona, dovrei farmi chiamare, ufficialmente e con apposito stampiglio
sul biglietto da visita, "civico piffaro"? :-)
Ciao,
Paolo
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