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Home » Musica » Classica » Pitocchi a colazione (si parla di libri) - Per Shapiro e non solo
Pitocchi a colazione (si parla di libri) - Per Shapiro e non solo [messaggio #9206] ven, 17 dicembre 2010 12:56 Messaggio successivo
cap  è attualmente disconnesso cap
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Shapiro used clothes ha scritto:

> Ho la sensazione che tu abbia consultato qualche dizionario, il
> che sicuramente un bene; sono libri preziosi da aprire spesso.

Almeno una volta al giorno, anche senza motivo, se non il piacere di
scoprire ogni volta qualcosa di nuovo :)

Detto questo, colgo l'occasione per esprimere la mia solidarietà ai
redattori della Treccani: nei giorni hanno scioperato per motivi più
che seri, preoccupati di quanto sta accadendo sopra le loro teste e a
loro danno. Esattamente le stesse cose capitarono a chi stava in Utet,
e sappiamo com'è finita.
Il problema tocca anche gli interessi dei lettori, in misura
tutt'altro che insignificante. Tenterò di spiegare come nel modo più
semplice.
In sostanza, da qualche tempo le case editrici stanno provando a
liberarsi dei redattori. I quali, fra i lavoratori dell'editoria, sono
quelli che sanno come si fanno i libri. Però rappresentano un costo
elevato per le loro aziende. Sicché queste ultime tendono a ricorrere
sempre più frequentemente a prestatori d'opera esterni: negli ultimi
anni sono nati vari service editoriali (in buona parte costituiti da
ex redattori rimasti senza lavoro) che offrono collaborazioni a costi
relativamente bassi. Svolgono un determinato lavoro, vengono
retribuiti per quello e stop: una manna, per gli editori.
Il problema è la qualità.
Affermano gli editori: è vero, abbiamo ridotto il personale, ma la
qualità dei nostri prodotti è quella di sempre.
Non è vero.
Vi spiego perché. Succede invariabilmente così: il direttore
editoriale si rivolge a un service, proponendo un determinato lavoro e
chiedendo un preventivo; il titolare del service chiede dieci; il
direttore editoriale replica "ti darò la metà"; il titolare del
service per non perdere la commissione accetta. Naturalmente, poi,
darà un lavoro da cinque, non da dieci.
Funziona così ormai da tempo in tutte le grandi case editrici
italiane.
Qualcuno ha cominciato ad accorgersene.

> Mai sentito parlare di Tersite? Dei bovari e via dicendo, dei
> mendicanti, dei travestimenti dello stesso Ulisse?

Già, fra l'altro si traveste da mendicante quando torna a Itaca e
trova in casa propria, oltre ai Proci, quel pitocco all'ennesima
potenza che è Iro :)
A proposito, volevo chiederti: che mi dici di Zachary Mason? Non ho
ancora letto Il signore degli inganni: è davvero un libro
straordinario come si dice?

> Da dove dovrebbe arrivare, la cultura?
> Dai cioccolatini?

Be', che Cyrano de Bergérac fosse un poeta molti lo sanno soltanto
grazie ai cioccolatini :D

c.
Re: Pitocchi a colazione (si parla di libri) - Per Shapiro e non solo [messaggio #9208 è una risposta a message #9206] ven, 17 dicembre 2010 13:29 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Karl Rossmann  è attualmente disconnesso Karl Rossmann
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Registrato: novembre 2010
Senior Member
On 17 Dic, 12:56, cap <clamar...@gmail.com> wrote:

> Detto questo, colgo l'occasione per esprimere la mia solidarietà ai
> redattori della Treccani: nei giorni hanno scioperato per motivi più
> che seri, preoccupati di quanto sta accadendo sopra le loro teste e a
> loro danno. Esattamente le stesse cose capitarono a chi stava in Utet,
> e sappiamo com'è finita.
> Il problema tocca anche gli interessi dei lettori, in misura
> tutt'altro che insignificante. Tenterò di spiegare come nel modo più
> semplice.
> In sostanza, da qualche tempo le case editrici stanno provando a
> liberarsi dei redattori. I quali, fra i lavoratori dell'editoria, sono
> quelli che sanno come si fanno i libri. Però rappresentano un costo
> elevato per le loro aziende. Sicché queste ultime tendono a ricorrere
> sempre più frequentemente a prestatori d'opera esterni: negli ultimi
> anni sono nati vari service editoriali (in buona parte costituiti da
> ex redattori rimasti senza lavoro) che offrono collaborazioni a costi
> relativamente bassi. Svolgono un determinato lavoro, vengono
> retribuiti per quello e stop: una manna, per gli editori.
> Il problema è la qualità.
> Affermano gli editori: è vero, abbiamo ridotto il personale, ma la
> qualità dei nostri prodotti è quella di sempre.
> Non è vero.
> Vi spiego perché. Succede invariabilmente così: il direttore
> editoriale si rivolge a un service, proponendo un determinato lavoro e
> chiedendo un preventivo; il titolare del service chiede dieci; il
> direttore editoriale replica "ti darò la metà"; il titolare del
> service per non perdere la commissione accetta. Naturalmente, poi,
> darà un lavoro da cinque, non da dieci.
> Funziona così ormai da tempo in tutte le grandi case editrici
> italiane.
> Qualcuno ha cominciato ad accorgersene.

> c.

Sono d'accordo, e' un tema poderoso e ci vuole tempo e testa per
scriverne sensatamente.
Nel caso ci ritornero'.
Lo stesso accade paradossalmente anche nei giornali: la tendenza e' a
farli anche senza giornalisti.
L'equivoco a volte e': si adottino nuove tecnologie, tutto andra' ebne
abbattendo costi e razionalizzando.
Ma il punto e' proprio quello che tocchi: fare a meno dei redattori
intesi come personale che i libri, i prodotti culturali li fa. Siano
poi da stampare su carta o inserire in un sito o altro che in futuro
sia possibile utilizzare per diffondere cultura.
Intanto capita qualcosa del genere nelle universita', nella ricerca
(basta vedere la promozione delle universita' cosiddette telematiche a
universita' tout court).
Ciao
K. R.
Re: Pitocchi a colazione (si parla di libri) - Per Shapiro e non solo [messaggio #9211 è una risposta a message #9208] ven, 17 dicembre 2010 14:39 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Karl Rossmann  è attualmente disconnesso Karl Rossmann
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Registrato: novembre 2010
Senior Member
On 17 Dic, 13:29, Karl Rossmann <mcl4591...@libero.it> wrote:
> On 17 Dic, 12:56, cap <clamar...@gmail.com> wrote:
>
>
>
>
>
> > Detto questo, colgo l'occasione per esprimere la mia solidarietà ai
> > redattori della Treccani: nei giorni hanno scioperato per motivi più
> > che seri, preoccupati di quanto sta accadendo sopra le loro teste e a
> > loro danno. Esattamente le stesse cose capitarono a chi stava in Utet,
> > e sappiamo com'è finita.
> > Il problema tocca anche gli interessi dei lettori, in misura
> > tutt'altro che insignificante. Tenterò di spiegare come nel modo più
> > semplice.
> > In sostanza, da qualche tempo le case editrici stanno provando a
> > liberarsi dei redattori. I quali, fra i lavoratori dell'editoria, sono
> > quelli che sanno come si fanno i libri. Però rappresentano un costo
> > elevato per le loro aziende. Sicché queste ultime tendono a ricorrere
> > sempre più frequentemente a prestatori d'opera esterni: negli ultimi
> > anni sono nati vari service editoriali (in buona parte costituiti da
> > ex redattori rimasti senza lavoro) che offrono collaborazioni a costi
> > relativamente bassi. Svolgono un determinato lavoro, vengono
> > retribuiti per quello e stop: una manna, per gli editori.
> > Il problema è la qualità.
> > Affermano gli editori: è vero, abbiamo ridotto il personale, ma la
> > qualità dei nostri prodotti è quella di sempre.
> > Non è vero.
> > Vi spiego perché. Succede invariabilmente così: il direttore
> > editoriale si rivolge a un service, proponendo un determinato lavoro e
> > chiedendo un preventivo; il titolare del service chiede dieci; il
> > direttore editoriale replica "ti darò la metà"; il titolare del
> > service per non perdere la commissione accetta. Naturalmente, poi,
> > darà un lavoro da cinque, non da dieci.
> > Funziona così ormai da tempo in tutte le grandi case editrici
> > italiane.
> > Qualcuno ha cominciato ad accorgersene.
> > c.
>
> Sono d'accordo, e' un tema poderoso e ci vuole tempo e testa per
> scriverne sensatamente.
> Nel caso ci ritornero'.
> Lo stesso accade paradossalmente anche nei giornali: la tendenza e' a
> farli anche senza giornalisti.
> L'equivoco a volte e': si adottino nuove tecnologie, tutto andra' ebne
> abbattendo costi e razionalizzando.
> Ma il punto e' proprio quello che tocchi: fare a meno dei redattori
> intesi come personale che i libri, i prodotti culturali li fa. Siano
> poi da stampare su carta o inserire in un sito o altro che in futuro
> sia possibile utilizzare per diffondere cultura.
> Intanto capita qualcosa del genere nelle universita', nella ricerca
> (basta vedere la promozione delle universita' cosiddette telematiche a
> universita' tout court).
> Ciao
> K. R.- Nascondi testo citato
>
> - Mostra testo citato -

Vedi, ritornando all'elenco degli inteventi al gruppo ho notato che
questo potrebbe avere un titolo molto simile a quello che lo ha
preceduto: suonerebbe piu' o meno "L'enciclopedia ha senso al giorno
d'oggi?" (servirebbe per agganciarli insieme - visto che presentano
nelle domande stesse qualcosa in comune ai due argomenti -sperando di
evitare, mi raccomando, che spunti qualcuno che ci prenda per
venditori porta a porta della Treccani in vena di fare pubblicita'
alla stessa).
Ho vissuto quasi vent'anni fa un processo con qualche punto di
contatto; l'agonia dell'editoria e' lunga e portera' ancora molti
dolori, purtroppo. Su quella del teatro d'opera e di tante altre cose
non mi pronuncio.
K. R.
Re: Pitocchi a colazione (si parla di libri) - Per Shapiro e non solo [messaggio #9212 è una risposta a message #9211] ven, 17 dicembre 2010 14:43 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Karl Rossmann  è attualmente disconnesso Karl Rossmann
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Registrato: novembre 2010
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On 17 Dic, 14:39, Karl Rossmann <mcl4591...@libero.it> wrote:
> On 17 Dic, 13:29, Karl Rossmann <mcl4591...@libero.it> wrote:
>
>
>
>
>
> > On 17 Dic, 12:56, cap <clamar...@gmail.com> wrote:
>
> > > Detto questo, colgo l'occasione per esprimere la mia solidarietà ai
> > > redattori della Treccani: nei giorni hanno scioperato per motivi più
> > > che seri, preoccupati di quanto sta accadendo sopra le loro teste e a
> > > loro danno. Esattamente le stesse cose capitarono a chi stava in Utet,
> > > e sappiamo com'è finita.
> > > Il problema tocca anche gli interessi dei lettori, in misura
> > > tutt'altro che insignificante. Tenterò di spiegare come nel modo più
> > > semplice.
> > > In sostanza, da qualche tempo le case editrici stanno provando a
> > > liberarsi dei redattori. I quali, fra i lavoratori dell'editoria, sono
> > > quelli che sanno come si fanno i libri. Però rappresentano un costo
> > > elevato per le loro aziende. Sicché queste ultime tendono a ricorrere
> > > sempre più frequentemente a prestatori d'opera esterni: negli ultimi
> > > anni sono nati vari service editoriali (in buona parte costituiti da
> > > ex redattori rimasti senza lavoro) che offrono collaborazioni a costi
> > > relativamente bassi. Svolgono un determinato lavoro, vengono
> > > retribuiti per quello e stop: una manna, per gli editori.
> > > Il problema è la qualità.
> > > Affermano gli editori: è vero, abbiamo ridotto il personale, ma la
> > > qualità dei nostri prodotti è quella di sempre.
> > > Non è vero.
> > > Vi spiego perché. Succede invariabilmente così: il direttore
> > > editoriale si rivolge a un service, proponendo un determinato lavoro e
> > > chiedendo un preventivo; il titolare del service chiede dieci; il
> > > direttore editoriale replica "ti darò la metà"; il titolare del
> > > service per non perdere la commissione accetta. Naturalmente, poi,
> > > darà un lavoro da cinque, non da dieci.
> > > Funziona così ormai da tempo in tutte le grandi case editrici
> > > italiane.
> > > Qualcuno ha cominciato ad accorgersene.
> > > c.
>
> > Sono d'accordo, e' un tema poderoso e ci vuole tempo e testa per
> > scriverne sensatamente.
> > Nel caso ci ritornero'.
> > Lo stesso accade paradossalmente anche nei giornali: la tendenza e' a
> > farli anche senza giornalisti.
> > L'equivoco a volte e': si adottino nuove tecnologie, tutto andra' ebne
> > abbattendo costi e razionalizzando.
> > Ma il punto e' proprio quello che tocchi: fare a meno dei redattori
> > intesi come personale che i libri, i prodotti culturali li fa. Siano
> > poi da stampare su carta o inserire in un sito o altro che in futuro
> > sia possibile utilizzare per diffondere cultura.
> > Intanto capita qualcosa del genere nelle universita', nella ricerca
> > (basta vedere la promozione delle universita' cosiddette telematiche a
> > universita' tout court).
> > Ciao
> > K. R.- Nascondi testo citato
>
> > - Mostra testo citato -
>
> Vedi, ritornando all'elenco degli inteventi al gruppo ho notato che
> questo potrebbe avere un titolo molto simile a quello che lo ha
> preceduto: suonerebbe piu' o meno "L'enciclopedia ha senso al giorno
> d'oggi?" (servirebbe per agganciarli insieme - visto che presentano
> nelle domande stesse qualcosa in comune ai due argomenti -sperando di
> evitare, mi raccomando, che spunti qualcuno che ci prenda per
> venditori porta a porta della Treccani in vena di fare pubblicita'
> alla stessa).
> Ho vissuto quasi vent'anni fa un processo con qualche punto di
> contatto; l'agonia dell'editoria e' lunga e portera' ancora molti
> dolori, purtroppo. Su quella del teatro d'opera e di tante altre cose
> non mi pronuncio.
> K. R.- Nascondi testo citato
>
> - Mostra testo citato -

Dovevo scrivere "editoria libraria"
K. R.
Re: Pitocchi a colazione (si parla di libri) - Per Shapiro e non solo [messaggio #9224 è una risposta a message #9206] ven, 17 dicembre 2010 16:35 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Giuseppe Sottotetti  è attualmente disconnesso Giuseppe Sottotetti
Messaggi: 118
Registrato: dicembre 2010
Senior Member
Il 17/12/2010 12:56, cap ha scritto:
> In sostanza, da qualche tempo le case editrici stanno provando a
> liberarsi dei redattori. I quali, fra i lavoratori dell'editoria, sono
> quelli che sanno come si fanno i libri. Però rappresentano un costo
> elevato per le loro aziende. Sicché queste ultime tendono a ricorrere
> sempre più frequentemente a prestatori d'opera esterni

Non succede solo nelle case editrici. io lavoro per un'azienda
farmaceutica (sono rappresentante di medicinali, o come si dice in
pomposo burocratese "informatore medico scientifico") e anche qui tutti
i servizi gestionali dell'azienda (talvolta anche la stessa rete di
informazione medica) vengono esternalizzati con il risultato che mentre
prima chi dipendeva dal tuo datore di lavoro ti risolveva subito il
problema adesso si assiste a scaricabarile infiniti che alla fine si
traducono in una perdita di produttività (se io passo mezza giornata in
un'officina che non riesce a ottenere il permesso di fare un cambio
d'olio il risparmio immediato che ha ottenuto il "fàinans" viene
mangiato con gli interessi dall'azienda che non produce quello che si
aspetta). E dati gli interessi che girano nell'ambiente in cui lavoro ti
posso dire che questo andazzo si ritrova in tantissimi settori: per la
mia busta paga devo chiamare Budapest, per eventuali problemi di
trasferte, prenotazioni viaggi etc la Polonia, per i servizi (si fa per
dire) informatici Chester (che poi ti risponde un indiano - cose da
farmi cadere i pochi capelli che mi sono rimasti sul cranio)... del
resto hai mai provato a contattare un "colsènter" di qualsiasi società
telefonica?.

--
Giuseppe Sottotetti
gsotto@alice.it
http://SottotettiGiuseppe.ilcannocchiale.it/
http://betasom.blogspot.com/
Re: Pitocchi a colazione (si parla di libri) - Per Shapiro e non solo [messaggio #9226 è una risposta a message #9206] ven, 17 dicembre 2010 16:53 Messaggio precedenteMessaggio successivo
ptram  è attualmente disconnesso ptram
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cap <clamarcap@gmail.com> wrote:

> service per non perdere la commissione accetta. Naturalmente, poi,
> darà un lavoro da cinque, non da dieci.
> Funziona così ormai da tempo in tutte le grandi case editrici italiane.
> Qualcuno ha cominciato ad accorgersene.

Da anni noto nelle traduzioni una qualità sempre più scadente. Nel caso
di Feltrinelli si rasenta l'illeggibilità. Se lo faccio notare ad altri
lettori, ne trovo uno su dieci sa fare il raffronto con una buona
traduzione. (Altri lettori: anche tra i miei colleghi e conoscenti
parlare di libri è attività sempre più rara).

Problema non avvertito, si direbbe. Eppure, con l'abbonamento
all'Espresso mi hanno praticamente regalato l'abbonamento a National
Geographic, un gradevole mensile di divulgazione scientifica tradotto in
maniera oscena. Sospetto che la rivista non venda. Come non sembra
vendere Le Scienze, altra rivista diffusa dallo stesso gruppo e pure
tradotta in maniera perlomeno poco accurata.

Crisi della lettura, o rifiuto di letture che danno il mal di testa?
(Nel caso di Le Scienze, credo che il fanatismo scientistico della
redazione ci abbia messo del suo).

Se davvero qualcuno ha cominciato ad accorgersene, sono davvero
contento. Vuol dire che prima o poi qualcuno investirà di nuovo nelle
redazioni. Se nel frattempo non saranno spariti tutti i vecchi redattori
capaci di insegnare qualcosa ai vecchi, o non saranno spariti, molto
semplicemente, gli editori.

Ciao,
Paolo
Re: Pitocchi a colazione (si parla di libri) - Per Shapiro e non solo [messaggio #9233 è una risposta a message #9226] ven, 17 dicembre 2010 18:11 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Apropos di libri:

http://liberaliperisraele.ilcannocchiale.it/post/2576174.htm l
Re: Pitocchi a colazione (si parla di libri) - Per Shapiro e non solo [messaggio #9235 è una risposta a message #9233] ven, 17 dicembre 2010 18:37 Messaggio precedenteMessaggio successivo
ptram  è attualmente disconnesso ptram
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luziferszorn <pan25712@gmail.com> wrote:

> http://liberaliperisraele.ilcannocchiale.it/post/2576174.htm l

Due associazioni mentali del tutto casuali, più o meno legate ai
discorsi di questi giorni:

- Tradurre il Talmud in ebraico moderno è una di quelle traduzioni che
attualizzano il passato, e lo rendono in qualche modo "utile" ai tempi
moderni. Come l'opera messa in scena pensandola come una traduzione in
lingua moderna.

- La Loewenthal è una delle traduttrici dalla lingua italiana in
assoluto più bella. Non ho apprezzato invece il suo ultimo romanzo (Una
giornata al monte dei pegni), perché ho avuto come l'impressione che
mancasse l'ultima rilettura. La limatura finale. Non ci sono più i
redattori editoriali di una volta?

Ciao,
Paolo
Re: Pitocchi a colazione (si parla di libri) - Per Shapiro e non solo [messaggio #9247 è una risposta a message #9226] ven, 17 dicembre 2010 20:39 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"Paolo Tramannoni" <ptram@despammed.com> ha scritto nel messaggio
news:1jtnl10.obzj4z4vsy1iN%ptram@despammed.com...

> Da anni noto nelle traduzioni una qualità sempre più scadente.

quoto
Non vi parlo dell'edizione musicale, perché il capitolo è veramente
doloroso.


>Nel caso
> di Feltrinelli si rasenta l'illeggibilità. Se lo faccio notare ad altri
> lettori, ne trovo uno su dieci sa fare il raffronto con una buona
> traduzione. (Altri lettori: anche tra i miei colleghi e conoscenti
> parlare di libri è attività sempre più rara).
>
> Problema non avvertito, si direbbe.


beh, per avvertirlo bisognerebbe prima saper parlare una lingua straniera.
Io ho recentemente visto dei libri tradotti dal francese (avevo letto
l'originale) da far accapponare la pelle. Secondo me il traduttore conosceva
il francese come io conosco il polacco.
Re: Pitocchi a colazione (si parla di libri) - Per Shapiro e non solo [messaggio #9248 è una risposta a message #9233] ven, 17 dicembre 2010 20:48 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"luziferszorn" <pan25712@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:0764ef51-f789-41aa-b415-5f92714a6173@v12g2000vbx.googlegroups.com...
>
> Apropos di libri:
>
> http://liberaliperisraele.ilcannocchiale.it/post/2576174.htm l

?????????????
ma che caspita di idea è?
Al di là del merito (potevano tradurre qualsiasi altra cosa) il Talmud pone
un problema gigantesco: è un'interpretazione con attorno (i famosi commenti)
un'interpretazione dell'interpretazione e riguarda temi a loro volta molto
interpretati. Molto spesso si discute sul vero significato di una sola
parola o un solo termine.
Ergo non ha senso leggerlo tradotto. E anche in lingua lo riescono a leggere
in pochi (cioé i rabbini e altri tre gatti. E per di più non è in ebraico ma
in aramaico).
Non vedo assolutamente quale interesse può avere il corpus della storia
dell'interpretazione rabbinica per uno che manco spiccica una parola di
ebraico.
E' come tradurre un manuale della storia della fonetica islandese in
spagnolo.
Quelli che parlano l'islandese se lo comprano in islandese.
I madrileni intanto ridacchiano. Un po' meno quando scoprono che lo pagano
loro....

PS Il Talmud fa cascare le palle agli ebrei, figuriamoci ai gentili. Che
dite di cento pagine su come dividere un acro di terra fra i vari parenti
del defunto, con regole che risalgono a milleseicento anni fa? Sarà un
successone nelle librerie, garantito.
Re: Pitocchi a colazione (si parla di libri) - Per Shapiro e non solo [messaggio #9249 è una risposta a message #9235] ven, 17 dicembre 2010 20:51 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"Paolo Tramannoni" <ptram@despammed.com> ha scritto nel messaggio
news:1jtnq5z.11rw2c91go9unuN%ptram@despammed.com...

> - Tradurre il Talmud in ebraico moderno è una di quelle traduzioni che
> attualizzano il passato, e lo rendono in qualche modo "utile" ai tempi
> moderni.

utile?
Intanto qui si sta parlando di tradurlo in italiano, eh
In quanto all'ultilità, ma ROTFL
Ma, dimmi, cinquanta paginette sul perché il lino e il cotone non vanno
mischiati ti garberebbero?
Hai tempo libero, tu...
>
> - La Loewenthal è una delle traduttrici dalla lingua italiana in
> assoluto più bella.

questo invece è verissimo
Re: Pitocchi a colazione (si parla di libri) - Per Shapiro e non solo [messaggio #9277 è una risposta a message #9249] ven, 17 dicembre 2010 22:16 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Zaz! <zaz@zaz.com> wrote:

> Intanto qui si sta parlando di tradurlo in italiano, eh

Ah, mi riferivo al lavoro già fatto da Steinsaltz.

> Ma, dimmi, cinquanta paginette sul perché il lino e il cotone non vanno
> mischiati ti garberebbero?
> Hai tempo libero, tu...

Pensa che mi sono letto per intero i Proverbi e i Re... :-)

>> - La Loewenthal è una delle traduttrici dalla lingua italiana in
>> assoluto più bella.
>questo invece è verissimo

La bellezza della lingua della Loewenthal, aggiungerei, non si limita
all'ambito dello scritto, ma si estende anche a quello del parlato. Ha
una voce insieme sensuale e materna, ed una pronuncia particolare, che
definirei (pur non essendo quella di una doppiatrice) "estremamente
attenta e precisa".

Ciao,
Paolo
Re: Pitocchi a colazione (si parla di libri) - Per Shapiro e non solo [messaggio #9283 è una risposta a message #9206] ven, 17 dicembre 2010 22:50 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"cap" <clamarcap@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:a2a253a5-2bf2-4912-bd18-4ded20098eba@j32g2000prh.googlegroups.com...

>Detto questo, colgo l'occasione per esprimere la mia solidarietà ai
>redattori della Treccani
(...)

Quoto e straquoto. In pieno.

Aggiungo che la cosa è assolutamente tangibile, ed è un processo in corso
già da alcuni anni.
Un indicatore semplicissimo? La scomparsa, nella saggistica, dell'indice dei
nomi (che è prezioso e assolutamente necessario, imho).

>A proposito, volevo chiederti: che mi dici di Zachary Mason?

Mi pare bravo.
Le recensioni sono state unanimi, praticamente.
Si è espressa favorevolmente anche la Cantarella.

A me ha fatto una certa impressione.
Si vede che conosce la materia, ma è anche tanto libero. A volte felicemente
libero.
Un pochino (solo un pochino) mi ha ricordato i Dialoghi con Leucò.
Un po', per certi aspetti. Diciamo che mi è venuto in mente (quello è un
capolavoro, imho; insomma, non voglio metterli sullo stesso piano, anche
perché di Mason non conosco la veste linguistica originaria).

dR
Re: Pitocchi a colazione (si parla di libri) - Per Shapiro e non solo [messaggio #9284 è una risposta a message #9277] ven, 17 dicembre 2010 22:51 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"Paolo Tramannoni" <ptram@despammed.com> ha scritto nel messaggio
news:1jto0cu.1n0hmhcjagticN%ptram@despammed.com...

> Pensa che mi sono letto per intero i Proverbi e i Re... :-)

Ma quelli sono avvincenti.
Il massimo è il libro dei Numeri.
Il secondo dell'Iliade in confronto è una barzelletta.

dR :-)))
Re: Pitocchi a colazione (si parla di libri) - Per Shapiro e non solo [messaggio #9285 è una risposta a message #9248] ven, 17 dicembre 2010 22:53 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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news:ieggq5$cd9$2@nnrp-beta.newsland.it...

> PS Il Talmud fa cascare le palle agli ebrei, figuriamoci ai gentili. Che

Le famose palle fumanti & rotolanti. Gruppo rock nato in realtà nelle scuole
rabbiniche.

> dite di cento pagine su come dividere un acro di terra fra i vari parenti
> del defunto

Beh, può essere utile....

Peccato non parli di topini dalmata.

dR :-)
Re: Pitocchi a colazione (si parla di libri) - Per Shapiro e non solo [messaggio #9291 è una risposta a message #9283] ven, 17 dicembre 2010 23:24 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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On 17 Dic, 22:50, "Shapiro used clothes" <vittorio...@tin.it> wrote:

> Un indicatore semplicissimo? La scomparsa, nella saggistica, dell'indice
> dei nomi (che è prezioso e assolutamente necessario, imho).

Udite! Udite!
:)))

>> A proposito, volevo chiederti: che mi dici di Zachary Mason?
> Mi pare bravo.
[cut]

Grazie mille, corro a leggerlo.
c.
Re: Pitocchi a colazione (si parla di libri) - Per Shapiro e non solo [messaggio #9292 è una risposta a message #9285] ven, 17 dicembre 2010 23:32 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Shapiro used clothes <vittoriocol@tin.it> wrote:

> > PS Il Talmud fa cascare le palle agli ebrei, figuriamoci ai gentili. Che
> Le famose palle fumanti & rotolanti. Gruppo rock nato in realtà nelle scuole
> rabbiniche.

Mi hai fatto ricordare che, alla fine di "Come ho imparato a superare le
mie paure e ad amare Ariel Sharon" di Avi Mograbi, il regista (di
sinistra) si ritrova nel bel mezzo di una festa di ultra-ortodossi.

Mograbi è spossato dall'interminabile inseguimento del leader politico,
che gli concede di sedere a tavola con lui, di andare a trovarlo a casa,
di assaggiare i dolcetti preparati dalla moglie, ma che non gli concede
materiale utile per il documentario.

A fornire musica alla festa è una band rock di ultra-ortodossi. Il
chitarrista, con codino (si chiama così?) di ordinanza si esibisce in
assoli da metallaro. Avi si unisce alle danze.

Ecco, non ho mai trovato il nome della band. Che fossero proprio le
"Palle Fumanti & Rotolanti", visto l'umore del regista e l'energia dei
pii rocker?

Ciao,
Paolo
Re: Pitocchi a colazione (si parla di libri) - Per Shapiro e non solo [messaggio #9296 è una risposta a message #9291] ven, 17 dicembre 2010 23:47 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"cap" <clamarcap@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:db0ccfe9-c664-4dc7-b0e6-dd911c97f69b@l32g2000yqc.googlegroups.com...

>Udite! Udite!
>:)))

Ho detto una sciocchezza? :-))

dR
Re: Pitocchi a colazione (si parla di libri) - Per Shapiro e non solo [messaggio #9302 è una risposta a message #9296] sab, 18 dicembre 2010 04:54 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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On 17 Dic, 23:47, "Shapiro used clothes" <vittorio...@tin.it> wrote:
> "cap" <clamar...@gmail.com> ha scritto nel messaggionews:db0ccfe9-c664-4dc7-b0e6-dd911c97f69b@l32g2000yqc.googlegroups.com...
>
> >Udite! Udite!
> >:)))
>
> Ho detto una sciocchezza? :-))

Quasi sconosciuti sono ormai gli indici degli argomenti...
K. R.
Re: Pitocchi a colazione (si parla di libri) - Per Shapiro e non solo [messaggio #9310 è una risposta a message #9296] sab, 18 dicembre 2010 08:45 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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On 17 Dic, 23:47, "Shapiro used clothes" <vittorio...@tin.it> wrote:

> Ho detto una sciocchezza? :-))

Rispondo così: dei quattro volumi pubblicati da Einaudi con la griffe
Signori, il catalogo è questo, soltanto uno ha l'indice dei nomi. Sai
qual è? :)
Re: Pitocchi a colazione (si parla di libri) - Per Shapiro e non solo [messaggio #9311 è una risposta a message #9302] sab, 18 dicembre 2010 09:00 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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On 18 Dic, 04:54, Karl Rossmann <mcl4591...@libero.it> wrote:

> Quasi sconosciuti sono ormai gli indici degli argomenti...

Diversi anni fa una collega mi mise in contatto con un redattore della
Bolaffi, il quale doveva inserire un indice analitico in un volume:
non gli era mai capitato prima, ci aveva provato ma non riusciva a
venire a capo dei numerosi problemi che via via gli si presentavano,
così mi chiese un aiuto. Gli inviai due file, uno contenente le regole
seguite dalla redazione del GDE, un altro con numerosi esempi tratti
dagli indici che avevo preparato in precedenza. La settimana dopo mi
fu recapitata a casa (non in ufficio) una copia del catalogo Bolaffi
delle affiche pubblicitarie del Novecento, splendido.
Sono soddisfazioni :)
Re: Pitocchi a colazione (si parla di libri) - Per Shapiro e non solo [messaggio #9312 è una risposta a message #9311] sab, 18 dicembre 2010 09:09 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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On 18 Dic, 09:00, cap <clamar...@gmail.com> wrote:
> On 18 Dic, 04:54, Karl Rossmann <mcl4591...@libero.it> wrote:
>
> > Quasi sconosciuti sono ormai gli indici degli argomenti...
>
> Diversi anni fa una collega mi mise in contatto con un redattore della
> Bolaffi, il quale doveva inserire un indice analitico in un volume:
> non gli era mai capitato prima, ci aveva provato ma non riusciva a
> venire a capo dei numerosi problemi che via via gli si presentavano,
> così mi chiese un aiuto. Gli inviai due file, uno contenente le regole
> seguite dalla redazione del GDE, un altro con numerosi esempi tratti
> dagli indici che avevo preparato in precedenza. La settimana dopo mi
> fu recapitata a casa (non in ufficio) una copia del catalogo Bolaffi
> delle affiche pubblicitarie del Novecento, splendido.
> Sono soddisfazioni :)

Manderei anch'io un presente per averli, quei file (magari piu'
modesto, ma ognuno ha i mezzi che ha...)
K. R. disinteressato
Re: Pitocchi a colazione (si parla di libri) - Per Shapiro e non solo [messaggio #9314 è una risposta a message #9312] sab, 18 dicembre 2010 09:12 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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On 18 Dic, 09:09, Karl Rossmann <mcl4591...@libero.it> wrote:

> Manderei anch'io un presente per averli, quei file (magari piu'
> modesto, ma ognuno ha i mezzi che ha...)
> K. R. disinteressato

:)
Ora sono nuovamente fuori Torino. Ricordamelo dopo l'Epifania.
Re: Pitocchi a colazione (si parla di libri) - Per Shapiro e non solo [messaggio #9316 è una risposta a message #9310] sab, 18 dicembre 2010 09:42 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"cap" <clamarcap@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:1fc4a960-a2f7-40d7-a075-3e762a19fd46@n10g2000yqd.googlegroups.com...

>Rispondo così: dei quattro volumi pubblicati da Einaudi con la griffe
>Signori, il catalogo è questo, soltanto uno ha l'indice dei nomi. Sai
>qual è? :)

Certo. :-))


dR
Re: Pitocchi a colazione (si parla di libri) - Per Shapiro e non solo [messaggio #9318 è una risposta a message #9284] sab, 18 dicembre 2010 11:28 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"Shapiro used clothes" <vittoriocol@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:4d0bdb59$0$10578$4fafbaef@reader1.news.tin.it...
>
> "Paolo Tramannoni" <ptram@despammed.com> ha scritto nel messaggio
> news:1jto0cu.1n0hmhcjagticN%ptram@despammed.com...
>
>> Pensa che mi sono letto per intero i Proverbi e i Re... :-)
>
> Ma quelli sono avvincenti.
> Il massimo è il libro dei Numeri.
> Il secondo dell'Iliade in confronto è una barzelletta.

LOL, vero!!!!
Re: Pitocchi a colazione (si parla di libri) - Per Shapiro e non solo [messaggio #9319 è una risposta a message #9285] sab, 18 dicembre 2010 11:29 Messaggio precedente
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"Shapiro used clothes" <vittoriocol@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:4d0bdbc2$0$10570$4fafbaef@reader1.news.tin.it...
> Peccato non parli di topini dalmata.

è per questo che non vale la pena :-)
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