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Convivenza difficile [messaggio #102141] dom, 24 febbraio 2008 12:17 Messaggio successivo
Giuseppe Secondo.  è attualmente disconnesso Giuseppe Secondo.
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Registrato: febbraio 2008
Junior Member
Non sto a far giri di parole: mia moglie è fuori di testa.
Sempre a un passo dalla una crisi depressiva, incapace di svolgere i lavori
di casa, non sa cucinare, non sa guidare, non vuole imparare a fare niente.
Purtroppo me ne sono reso conto dopo aver fatto due figli.
Mi sono imposto di resistere, solo per i figli.

Ora i figli hanno 14 e 16 anni, quindi possono camminare da soli.

La situazione è degenerata l'estate scorsa, per un motivo secondo me
marginale e in ogni caso superabile.
Non se ne è fatta una ragione, e ha scatenato un crisi depressiva e
persecutoria.
Non dormiva più, si continuava a macerare nelle sue psicosi.
Ero riuscito a portarla da una psicologa.
La psicologa stessa si è resa conto della situazione, e ci ha indirizzato da
uno psichiatra, che le ha prescritto Citalopram e EN per dormire.
Sono sei mesi che ne fa uso, ma non vedo migliormenti.
Intanto proseguono le sedute di psicoterapia, a botte di 250 euro al mese,
senza risultati ...
Ora ha deliberato che non vuole andarci più, e ha deciso di interrompere
disua iniziativa anche le medicine.

Qualunque cosa capiti è colpa mia.
Se le consiglio qualcosa e va male è colpa mia, se la lascio fare e
succedono guai è colpa mia che non l'ho fermata.
Non posso fare osservazioni, perchè si arrabbia e mi aggredisce.
Al lavoro è in ritardo su tutto, ma vuole dimostrare di essere capace, e
allora si ferma oltre ogni orario immaginabile.
Non ha al seguito telefonini perchè non è capace a usarli, si chiude in
ufficio e non risponde al telefono.
Quando, dopo quattro ore dall'orario di chiusura dell'ufficio arriva a casa,
si incazza ancora perchè ci siamo preoccupati, non riuscendo in nessun modo
a contattarla.
Dice che vuole trasferirsi lontano, e fa domanda di mobilità ai suoi
superiori.
Se le dico "Ripensaci", è colpa mia che la trattengo qui.
Se non le dico niente, è colpa mia perchè me ne voglio sbarazzare.

Putroppo, io ora sono arrivato al limite.
Finora ho sopportato, ma non ci riesco più.
Vivo al lavoro con l'ansia di dover tornare a casa e di doverla affrontare.
Sta venendo anche a me una crisi depressiva, non vedo soluzioni, non so come
poter affrontare il futuro.

Se me ne vado due alternative: o si va a buttare sotto un treno, o si prende
una batosta psicologica tale che "si sveglia" e si rende conto della
situazione.

Spero sia buona quest'ultima.
Re: Convivenza difficile [messaggio #102142 è una risposta a message #102141] dom, 24 febbraio 2008 13:15 Messaggio precedenteMessaggio successivo
massimoprimo  è attualmente disconnesso massimoprimo
Messaggi: 18
Registrato: gennaio 2011
Junior Member
• ...Scrive *Giuseppe Secondo.*, /24/02/2008 12.17.50/
• In : it-alt.discussioni.psicologia
• ;) In m. ID <fprjq0$vod$1@nnrp-beta.newsland.it>

> Quando, dopo quattro ore dall'orario di chiusura dell'ufficio arriva a casa

Scusa la domanda, ma cosa fa in questo tempo, non hai nessuna idea?

Ciao.

--
Se ponete una domanda a cui non volevate una risposta...
Aspettatevi una risposta che non volevate sentire...
Re: Convivenza difficile [messaggio #102152 è una risposta a message #102141] dom, 24 febbraio 2008 21:28 Messaggio precedenteMessaggio successivo
John  è attualmente disconnesso John
Messaggi: 187
Registrato: dicembre 2010
Senior Member
Giuseppe Secondo. schrieb:

> Putroppo, io ora sono arrivato al limite.
> Finora ho sopportato, ma non ci riesco più.
> Vivo al lavoro con l'ansia di dover tornare a casa e di doverla affrontare.
> Sta venendo anche a me una crisi depressiva, non vedo soluzioni, non so
> come
> poter affrontare il futuro.
>
> Se me ne vado due alternative: o si va a buttare sotto un treno, o si
> prende
> una batosta psicologica tale che "si sveglia" e si rende conto della
> situazione.
>
> Spero sia buona quest'ultima.
>


Secondo me (da laico, non sono ne' medico ne' psicologo, ma ho visto
tanti casi simili) e' senzaltro da considerare un allontanamento per un
certo periodo di tempo dalla famiglia : presso una amica, una parente,
una clinica-albergo (cioe' non 'rinchiusa' ma che abbia anche qualche
sano svago e attivita' sportiva. Di questo tipo di cliniche ne esistono
molte qui in Germania).

Ha bisogno di un periodo di distacco dalla famiglia, ma nello stesso
tempo, di uno/una psicologo/a che la segua. Magari anche una terapia di
gruppo.

Io vedo in cio' l'unca via di uscita. La distanza le permettera di
vedere le cose con distacco, e magari arrivare ad una decisione.

Non voglio azzardare una diagnosi a distanza, ma questi sintomi sono
tipici di relazioni che sono diventati una 'dipendenza da persona' ma
non si ha la forza di staccarsene.

Si verificano anche in coppie che hanno sempre avuto una sana vita di
coppia, ma che, per un motivo o per l'altro, hanno fatto sempre tutto
*insieme*, fino a che ad un certo punto si sono accorti (inconsciamente)
che era venuto a mancare lo spazio 'personale' che si ha quando si ha
anche una vita 'al di fuori' dei rapporti famigliari.

Non so se questo 'quadra' con la tua situazione. Dico solo la mia
opinione secondo le mie esperienze.

Ciao.
John.
Re: psicologia [messaggio #102164 è una risposta a message #102141] mar, 26 febbraio 2008 00:47 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Camaleonte  è attualmente disconnesso Camaleonte
Messaggi: 36
Registrato: luglio 2011
Member
Nel suo scritto precedente, Giuseppe Secondo. ha sostenuto :


> La situazione è degenerata l'estate scorsa, per un motivo secondo me
> marginale e in ogni caso superabile.

quello che a te appare marginale può essere insuperabile ad altri. Ci
fai sapere qualcosa di più riguardo al fatto, sempre che si possa dire?


> Ora ha deliberato che non vuole andarci più, e ha deciso di interrompere
> disua iniziativa anche le medicine.

credo che sia un fattore di orgoglio, ma con tanta voglia di guarire e
farcela da sola.

> Qualunque cosa capiti è colpa mia.
> Se le consiglio qualcosa e va male è colpa mia, se la lascio fare e
> succedono guai è colpa mia che non l'ho fermata.
> Non posso fare osservazioni, perchè si arrabbia e mi aggredisce.

devi essere comprensivo. Non alzare mai la voce, mostragli che sei
dalla sua parte, portagli delle rose (anche se sembra una cavolata,
fallo), non stargli troppo addosso, e ... vai a pregare tutti giorni in
chiesa, si tutti i giorni.

> Dice che vuole trasferirsi lontano, e fa domanda di mobilità ai suoi
> superiori.
> Se le dico "Ripensaci", è colpa mia che la trattengo qui.
> Se non le dico niente, è colpa mia perchè me ne voglio sbarazzare.

allora, il fatto che dia sempre la colpa a te è buon segno. Mi spiego.
Ti tiene in debita considerazione, e vuole che il suo problema lo
affontiate e superate insieme. Passerà, devi solo avere molta pazienza.

> Putroppo, io ora sono arrivato al limite.
> Finora ho sopportato, ma non ci riesco più.

Ecco, qui subentra la fede, e la fede si acquisisce e aumenta con la
preghiera.

> Vivo al lavoro con l'ansia di dover tornare a casa e di doverla affrontare.
> Sta venendo anche a me una crisi depressiva, non vedo soluzioni, non so come
> poter affrontare il futuro.

devi stare sereno. Se cadi anche tu...

> Se me ne vado due alternative: o si va a buttare sotto un treno, o si prende
> una batosta psicologica tale che "si sveglia" e si rende conto della
> situazione.

ma quale treno? a proposito, mi hai fatto venire un'idea. Organizzati e
vai ad Assisi, da San Francesco, oppure a San giovanni Rotondo, da S.
Pio. E' un'idea, che tra l'altro vi varà cambiare aria ;o)

una abbraccio fraterno, e facci sapere ;o)
se vuole postare qui, saremmo onorati a riceverla, ok?

ciao
Re: Convivenza difficile [messaggio #102165 è una risposta a message #102141] mar, 26 febbraio 2008 01:24 Messaggio precedenteMessaggio successivo
dosflores  è attualmente disconnesso dosflores
Messaggi: 31
Registrato: febbraio 2008
Member
Giuseppe Secondo. <duegiuseppe@finto.scusate.invalid> wrote:

> Non sto a far giri di parole: mia moglie è fuori di testa.
> Sempre a un passo dalla una crisi depressiva, incapace di svolgere i lavori
> di casa, non sa cucinare, non sa guidare, non vuole imparare a fare niente.
....
> Quando, dopo quattro ore dall'orario di chiusura dell'ufficio arriva a casa,
> si incazza ancora perchè ci siamo preoccupati, non riuscendo in nessun modo
> a contattarla.
> Dice che vuole trasferirsi lontano, e fa domanda di mobilità ai suoi
> superiori.

Ma se lavora fino a 4 ore dopo l'orario di ufficio, come farebbe a fare
i lavori di casa?
O lavori (tanto) fuori casa o lavori in casa!

E se invece ti senti costretto a fare cose che non puoi praticamente
fare (tipo fare due lavori pesanti), poi ci credo che ti senti sempre
più stressato, al punto di voler andare (lei! non tu!) lontana da casa.

E a farla aiutare in casa, ci hai pensato? e/o aiutarla anche tu, in
casa?
Lavorate tutti e due fuori casa, quindi a che titolo i lavori di casa e
cucinare dovrebbero essere compito suo esclusivo, scusa?

Il fatto che non voglia essere contattata quando è fuori, la dice lunga;
a te non sembra?
*Due* pesi sulle spalle di *una* persona sola?
Non ti sembra di pretendere troppo da una persona?

Nella convivenza i compiti vanno distribuiti secondo le possibilità
(realistiche!) che si hanno di farcela a portarli a termine; non si può
pretendere l'impossibile: se tiri troppo la corda poi si spezza
--
Ciao,
Silvana
Re: Convivenza difficile [messaggio #102166 è una risposta a message #102165] mar, 26 febbraio 2008 09:09 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Camaleonte  è attualmente disconnesso Camaleonte
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Member
Scriveva Silvana del Lago martedì, 26/02/2008:

cut

> Nella convivenza i compiti vanno distribuiti secondo le possibilità
> (realistiche!) che si hanno di farcela a portarli a termine; non si può
> pretendere l'impossibile: se tiri troppo la corda poi si spezza

giusto, l'amore prescinde le competenze che l'uomo si è dato tanto
tempo fa, per questioni che a suo tempo erano ragionevoli. Oggi, che la
donna lavora fuori casa al pari dell'uomo, è più che giusto che i
compiti in casa vadano distribuiti, e non solo tra i coniugi, ma anche
tra i figli.

Tutti sono chiamati a contribuire "all'azienda familiare".

un abbraccio fraterno ;o)
Re: psicologia [messaggio #102172 è una risposta a message #102164] mar, 26 febbraio 2008 13:55 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Giuseppe Secondo.  è attualmente disconnesso Giuseppe Secondo.
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Registrato: febbraio 2008
Junior Member
> quello che a te appare marginale può essere insuperabile ad altri.

Vero. Però non sono serviti a niente otto mesi di incontri con una
psicologa, nè alcun tentativo di razionalizzazione.
Il motivo scatenante è stato stupido: è andata a lavorare presso il suo
ufficio una sua collega, con la quale avevano avuto furibonde discussioni.
La sola presenza di questa persona la manda in confusione al punto tale da
richiedere il trasferimento.

> credo che sia un fattore di orgoglio, ma con tanta voglia di guarire e
> farcela da sola.

Spero, ma non credo.

> ... vai a pregare tutti giorni in chiesa, si tutti i giorni.

Piccolo problema.
Sono credente, e anche tanto.
Ma molti anni fa lasciai il cattolicesimo per passare al protestantesimo.
Proprio perchè non sopportavo (e non sopporto) i rosari recitati a memoria,
le preghiere "un tanto al chilo", la decadenza dei riti cattolici, il "dire"
più che il "fare".
Piuttosto di andare in chiesa a pregare, preferisco fare volontariato, o
dedicarmi ad aiutare qualcuno.
Mi sgomenta l'immagine di un Dio messo lì a contare quanti padrenostri e
quante avemarie gli rivolgi, e che agisca solo in base a questi conteggi.

> devi stare sereno. Se cadi anche tu...

Infatti è questo il problema.
Non riesco più a gestire la situazione.

> se vuole postare qui, saremmo onorati a riceverla, ok?

.... non è capace e non vuole imparare ad usare il computer ...

Grazie per l'intervento.
Re: Convivenza difficile [messaggio #102173 è una risposta a message #102165] mar, 26 febbraio 2008 13:58 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Giuseppe Secondo.  è attualmente disconnesso Giuseppe Secondo.
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> Ma se lavora fino a 4 ore dopo l'orario di ufficio, come farebbe a fare
> i lavori di casa?

Infatti da anni me ne occupo io.
Quello che lei fa (impiegandoci ore e ore) è stirare.
Per il resto ... un'ora per rifare i letti, quando io ci metto dieci minuti.
Colpa mia, che, vedendo che era lenta, mi sono sostituito a lei.

> Lavorate tutti e due fuori casa, quindi a che titolo i lavori di casa e
> cucinare dovrebbero essere compito suo esclusivo, scusa?

Cucino io, perchè se lo fa lei mette due volte il sale nell'acqua della
pasta.
E se glielo faccio notare, si incazza e mi dice di andarmene al ristorante,
se non mi va bene, oppure di cucinarmi da me.
Soluzione che ho adottato ormai da tempo.

Grazie per l'intervento.
Re: Convivenza difficile [messaggio #102174 è una risposta a message #102152] mar, 26 febbraio 2008 13:59 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Giuseppe Secondo.  è attualmente disconnesso Giuseppe Secondo.
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> John.

Non per entrare in polemica, ma it.discussioni.psicologia il mio scritto non
è stato approvato.
Re: psicologia [messaggio #102176 è una risposta a message #102172] mar, 26 febbraio 2008 14:17 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Camaleonte  è attualmente disconnesso Camaleonte
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Scriveva Giuseppe Secondo. martedì, 26/02/2008:

> Piccolo problema.
> Sono credente, e anche tanto.
> Ma molti anni fa lasciai il cattolicesimo per passare al protestantesimo.

forse è questo il problema, ritorna alla chiesa cattolica cristiana. Mi
devi scusare se ti consiglio qualcosa che è, lo riconosco, strettamente
personale. Io non ne capisco di religioni, ma i protestanti, cosa
avranno da protestare? se la religione di Gesù è comunque fatta di
umiltà e obbedienza ai comandamenti, cosa protestare? Il nome stesso mi
crea delle perplessità. Però, ripeto, sono ignorante in materia.

Per ciò che riguarda la preghiera, la ripetizione esiste anche in altre
religioni. Niente in contrario ha la religione cattolica cristiana, a
recitare altre preghiere, per evitare la ripetizione. E' anche
questione di abitudini. Il Rosario ha comunque una forza
insospettabile, e se ne accorge chi lo recita ogni giorno. Ma spiegare
certe cose diventa difficile.

> Infatti è questo il problema.
> Non riesco più a gestire la situazione.

Io so che ce la farai, ma dipende da te. Dio ci manda tentazioni e
sofferenze che possiamo sopportare, ma affidandoci a lui con la fede.

> ... non è capace e non vuole imparare ad usare il computer ...

non ce n'è bisogno, tu apri la pagina e lei scrive, provaci! a volte le
cose più piccole possono essere la soluzione. E' la fede che muove il
mondo, non le grandi opere.

un abbraccio fraterno a te e a tua moglie ;o)
Re: Convivenza difficile [messaggio #102178 è una risposta a message #102174] mar, 26 febbraio 2008 15:55 Messaggio precedenteMessaggio successivo
John  è attualmente disconnesso John
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Giuseppe Secondo. schrieb:
>> John.
>
> Non per entrare in polemica, ma it.discussioni.psicologia il mio scritto
> non è stato approvato.


nemmeno il mio su R.E.T. MI hanno detto che il 'multiple posting' (forse
perche' lo avevo postato qui) e' peggio del cross-posting.


Ecco perche' penso che sia cosa buona e giusta avere un 'refugium
peccatorum psicologicorum' come questo :-)))


John.
Re: Convivenza difficile [messaggio #102179 è una risposta a message #102178] mar, 26 febbraio 2008 16:09 Messaggio precedenteMessaggio successivo
DOCstone  è attualmente disconnesso DOCstone
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Registrato: agosto 2006
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*John* ha scritto:

> refugium peccatorum psicologicorum

Agnus cum leo iacebit, sed iactura pauce durabit

--
Ciao, DOCstone
Re: Convivenza difficile [messaggio #102180 è una risposta a message #102179] mar, 26 febbraio 2008 16:46 Messaggio precedenteMessaggio successivo
John  è attualmente disconnesso John
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Registrato: dicembre 2010
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DOCstone schrieb:

>
> Agnus cum leo iacebit, sed iactura pauce durabit
>

Amen :-)
Re: Convivenza difficile [messaggio #102185 è una risposta a message #102173] mer, 27 febbraio 2008 10:57 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Camaleonte  è attualmente disconnesso Camaleonte
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Member
Scriveva Giuseppe Secondo. martedì, 26/02/2008:

> Grazie per l'intervento.

ho trovato una cosa da far leggere a tua moglie, se ne ha voglia e se
credi opportuno. E' anonima.

Mio caro Gesù ciò che ho percepito di te oggi è stato lo sforzo, che ho
visto in un mio collega, di costruire un buon rapporto di lavoro. Oggi
ho provato un sentimento di paura quando sul lavoro qualcuno mi ha
scaricato una colpa ingiustificata. Ho cominciato a pensare che non era
giusto, che era colpa degli altri e che se avessi fatto valere i miei
diritti poi avrei rovinato il rapporto di amicizia con i colleghi. Mi
sono vista prima sbuffare e lamentarmi con un vicino poi chinato il
capo, ti ho visto nella croce del rosario vicino al mio PC, ed ho
invocato l'aiuto del Tuo Santo Spirito. Come al solito ho dato troppa
importanza al mio bisogno di sentirmi valida, efficiente, impeccabile.
Poi ho preso la decisione (grazie allo Spirito Santo) di tenere un tono
umile e di collaborazione per la ricerca del buon lavoro. Mio Dio ha
funzionato! Ti amo, ti adoro... sì ti adoro e ti scrivo per renderti
GRAZIE. Tu non mi abbandoni mai e io voglio restare sempre con te. Ti
prego fa che, il mio abbandonarti, non accada mai ... mai più nella mia
vita e in quella di tutti. La tua adorata figlia.

ciao e auguri di tutto ;o)
Re: psicologia [messaggio #102189 è una risposta a message #102172] mer, 27 febbraio 2008 22:51 Messaggio precedenteMessaggio successivo
dosflores  è attualmente disconnesso dosflores
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Giuseppe Secondo wrote:

> > se vuole postare qui, saremmo onorati a riceverla, ok?
>
> ... non è capace e non vuole imparare ad usare il computer ...

realisticamente parlando, o meglio...
prova a metterti nei suoi (della moglie) panni.

SE per caso tu-moglie-di-Giuseppe avessi occasione di leggere questo 3d,
(in particolare il primo post di Giuseppe...) come ti sentiresti?
"onorata"?

in altre parole: tu Giuseppe pensi che sarebbe utile a tua moglie (e al
vostro rapporto) che lei leggesse quello che tu hai scritto?
--
Ciao,
Silvana
Re: Convivenza difficile [messaggio #102190 è una risposta a message #102185] mer, 27 febbraio 2008 22:59 Messaggio precedenteMessaggio successivo
dosflores  è attualmente disconnesso dosflores
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Member
Camaleonte <camaleonte@dominio.invalid> wrote:

> Scriveva Giuseppe Secondo. martedì, 26/02/2008:
>
> > Grazie per l'intervento.
>
> ho trovato una cosa da far leggere a tua moglie, se ne ha voglia e se
> credi opportuno. E' anonima.

scusa Camaleonte, ma hai letto quello che ha scritto Giuseppe?
ti ha scritto più sopra:
<<... non sopportavo (e non sopporto) i rosari recitati a memoria,
le preghiere "un tanto al chilo", la decadenza dei riti cattolici, il
"dire" più che il "fare".>>

non capisco quindi questa cosa: come mai tu trovi opportuno
consigliargli (a lui, che ha detto che NON sopporta eccetera!) una
preghiera da far leggere alla moglie?


se non *ascoltiamo*, pare che passiamo sopra l'altro come se non
esistesse con la sua volontà e i suoi pensieri, e questo non va bene per
nessuno e da parte di nessuno, che sia religioso o che non lo sia
--
Ciao,
Silvana
Re: Convivenza difficile [messaggio #102191 è una risposta a message #102173] mer, 27 febbraio 2008 23:20 Messaggio precedenteMessaggio successivo
dosflores  è attualmente disconnesso dosflores
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Giuseppe Secondo. <duegiuseppe@finto.scusate.invalid> wrote:

> > Ma se lavora fino a 4 ore dopo l'orario di ufficio, come farebbe a fare
> > i lavori di casa?
>
> Infatti da anni me ne occupo io.
> Quello che lei fa (impiegandoci ore e ore) è stirare.


(cuttone)

ma non è che magari invece che collaborare vi logorate?
cioè, insomma: spesso quando le cose non funzionano bene dipende da
tutti e due.
hai pensato di parlarne anche tu con uno psicologo?
per capire che cosa non funziona nel rapporto?
se magari ci sia bisogno di una terapia di coppia o qualcosa del genere?
visto che scrivi "convivenza difficile" -- si tratta di due persone, non
di una sola, da considerare. due persone e anche la coppia che formano

--
Ciao,
Silvana
Re: psicologia [messaggio #102192 è una risposta a message #102176] mer, 27 febbraio 2008 23:32 Messaggio precedenteMessaggio successivo
non  è attualmente disconnesso non
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Camaleonte ha scritto:
>> Ma molti anni fa lasciai il cattolicesimo per passare al protestantesimo.
> forse è questo il problema,
ma che cazzo vorrebbe dire? che dio l'ha punito?
> Io non ne capisco di religioni, ma i protestanti, cosa avranno da protestare?
ma come ti permetti?
> Però, ripeto, sono ignorante in materia.
sembra proprio di si...

--
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Re: psicologia [messaggio #102193 è una risposta a message #102192] mer, 27 febbraio 2008 23:58 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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non è importante ha spiegato il 27/02/2008 :
> Camaleonte ha scritto:
>>> Ma molti anni fa lasciai il cattolicesimo per passare al protestantesimo.
>> forse è questo il problema,
> ma che cazzo vorrebbe dire? che dio l'ha punito?
>> Io non ne capisco di religioni, ma i protestanti, cosa avranno da
>> protestare?
> ma come ti permetti?
>> Però, ripeto, sono ignorante in materia.
> sembra proprio di si...

scusa ma chi sei? inizia innanzi tutto a rispettare la netiquette,
datti un nick, e poi discuti. Come ti permetti tu, cafone e ignorante,
a non avere altro da dire che parolacce e offese. Abbi almeno le palle
di firmarti.... fratello
Re: psicologia [messaggio #102194 è una risposta a message #102189] gio, 28 febbraio 2008 00:01 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Silvana del Lago ha detto questo mercoledì :
> Giuseppe Secondo wrote:
>
>>> se vuole postare qui, saremmo onorati a riceverla, ok?
>>
>> ... non è capace e non vuole imparare ad usare il computer ...
>
> realisticamente parlando, o meglio...
> prova a metterti nei suoi (della moglie) panni.
>
> SE per caso tu-moglie-di-Giuseppe avessi occasione di leggere questo 3d,
> (in particolare il primo post di Giuseppe...) come ti sentiresti?
> "onorata"?
>
> in altre parole: tu Giuseppe pensi che sarebbe utile a tua moglie (e al
> vostro rapporto) che lei leggesse quello che tu hai scritto?

E dai Silvana, non fare l'ingenua ;o) i post precedenti si possono
cancellare. Il mio era solo un modo per aiutarlo. Io sono sempre
disponibile, per me possono anche venire a trovarmi, andiamo a cena e
discutiamo in allegria ;o)

un abbraccio fraterno ;o)
Re: Convivenza difficile [messaggio #102196 è una risposta a message #102191] gio, 28 febbraio 2008 12:35 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"Silvana del Lago" <dosflores@fastwebnet.it> ha scritto nel messaggio
news:1iczs8w.1jhqasj1jud9qnN%dosflores@fastwebnet.it...

> ma non è che magari invece che collaborare vi logorate?
> cioè, insomma: spesso quando le cose non funzionano bene dipende da
> tutti e due.
> hai pensato di parlarne anche tu con uno psicologo?

si vero! hai pensato a farti spiegare le tue idee?
Re: Convivenza difficile [messaggio #102197 è una risposta a message #102185] gio, 28 febbraio 2008 12:38 Messaggio precedenteMessaggio successivo
fssfd  è attualmente disconnesso fssfd
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"Camaleonte" <camaleonte@dominio.invalid> ha scritto nel messaggio
news:mn.da917d82ab3b5c7e.82120@alice.telecom...

> ho trovato una cosa da far leggere a tua moglie, se ne ha voglia e se
> credi opportuno. E' anonima.
>
> Mio caro Gesù ciò che ho percepito di te oggi è stato lo sforzo, che ho
> visto in un mio collega, di costruire un buon rapporto di lavoro. Oggi ho
> provato un sentimento di paura quando sul lavoro qualcuno mi ha scaricato
> una colpa ingiustificata. Ho cominciato a pensare che non era giusto, che
> era colpa degli altri e che se avessi fatto valere i miei diritti poi
> avrei rovinato il rapporto di amicizia con i colleghi. Mi sono vista prima
> sbuffare e lamentarmi con un vicino poi chinato il capo, ti ho visto nella
> croce del rosario vicino al mio PC,

senti, ma allora la tua è una fissa, tu devi toglierti dalla testa la croce,
è la croce che ha condannato milioni di persone alla disperazione senza vie
d'uscita.
Re: Convivenza difficile [messaggio #102198 è una risposta a message #102197] gio, 28 febbraio 2008 13:37 Messaggio precedenteMessaggio successivo
John  è attualmente disconnesso John
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Registrato: dicembre 2010
Senior Member
fssfd schrieb:

>
> senti, ma allora la tua è una fissa, tu devi toglierti dalla testa la croce,
> è la croce che ha condannato milioni di persone alla disperazione senza vie
> d'uscita.
>

Scusate se mi intrometto in questa interessante discussione, ma quando
io sento frasi 'provocanti' (nel senso positivo, cioe' di interessanti
che meritano una discussione') io mi ci sento attratto come i topi al
formaggio.

INDUBBIAMENTE l'umanita' ha conosciuto guerre e disgrazie sociali piu' a
causa di religioni che di altro.

In nome della religione non solo si sono fatte guerre tra popoli, per la
l'imposizione o per la sopravvivenza di una religione, ma si sono anche
perpetrati efferati delitti all'interno della stessa chiesa ("chiesa"
intesa in senso lato, cioe' comunita' di fedeli una certa confessione,
qualsiasi essa sia). I fondamentalisti islamici di oggi, che lapidano
una ragazzina quattordicenne perche' viene a casa tardi la sera, per
salvare l'onore della famiglia, o che lapidano una ragazza che e' stata
stuprata, sono solo un pochino piu' fondamentalisti che quelli che
bruciarono al rogo Giordano Bruno.

Martin Lutero non fu bruciato unicamente perche' si trovava troppo
lontano da Roma, ed era protetto dall'imperatore.

Insomma, e' senzaltro vero che le religioni fomentano 'odio' molto di
piu' di fomentare la pace.

PERO'....c'e' un *PERO' MACROSCOPICO * !

Che riguarda Gesu' Cristo.

Gesu' Cristo fu un essere umano vissuto in Palestina, quando la
Palestina era una provincia romana, ed ha fatto certe cose. Non disse
'venite, venite, che l'Arcangelo Gabriele mi ha dettato la vera
religione. Ve l'ho scritta in un libro !. Anzi, non scrisse nulla ! Non
ando' *contro* la religione ebraica. Egli la *interpreto'* in un altro
modo. Era, secondo i parametri non solo di allora, ma anche di oggi, un
*ribelle all'autorita' religiosa costituita*, che era costituita dai
farisei.

Cioe' coloro che in tempi moderni rappresentano la casta del clero
cattolico, degli imam islamici etc. ovviamente SENZA FARE DI TUTTA
L'ERBA UN FASCIO, nel senso che uomini giusti si trovano anche tra loro.

MA *TUTTE* le gerarchie costituite di una religione, cioe' coloro che
*pretendono* di agire da intermediari tra Dio e l'essere umano, cioe'
che si arrogano il diritto di parlare direttamente alla sua coscienza,
sono in una posizione molto delicata, molto piu' prona al 'fariseismo'
di qualsiasi altra professione o attivita' umana.

La figura di Cristo, al contrario, ispira solo amicizia e amore e speranza.

Si puo' essere nemici del Papa, ma non nemici di Cristo, che ha
accettato di sottostare a tutti gli svantaggi dell'essere umano,
soffrendo sulla croce. Poteva benissimo rifiutarlo, se era Figlio di
Dio, no ? Ma allora magari non si sarebbe meritato quell'amore che ogni
essere umano dovrebbe avere per Lui.

John.
Re: Convivenza difficile [messaggio #102199 è una risposta a message #102190] gio, 28 febbraio 2008 13:40 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Camaleonte  è attualmente disconnesso Camaleonte
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Silvana del Lago ha usato la sua tastiera per scrivere :

> scusa Camaleonte, ma hai letto quello che ha scritto Giuseppe?
> ti ha scritto più sopra:
> <<... non sopportavo (e non sopporto) i rosari recitati a memoria,
> le preghiere "un tanto al chilo", la decadenza dei riti cattolici, il
> "dire" più che il "fare".>>
>
> non capisco quindi questa cosa: come mai tu trovi opportuno
> consigliargli (a lui, che ha detto che NON sopporta eccetera!) una
> preghiera da far leggere alla moglie?
>
>
> se non *ascoltiamo*, pare che passiamo sopra l'altro come se non
> esistesse con la sua volontà e i suoi pensieri, e questo non va bene per
> nessuno e da parte di nessuno, che sia religioso o che non lo sia

Perché? la lettura che ho consigliato di far leggere alla moglie era
ripetitiva? ho capito che il rosario appare monotono a qualcuno, e può
scegliere di non recitarlo. Ma io ho consigliato una lettura, e non mi
sembra niente di grave.

A questo punto, con un pizzico di orgoglio, chiedo a voi quale
consiglio è bene dargli. Se consigliamo ai coniugi di separarsi per un
periodo, per riprendersi dalla "fatica nervosa" che uno dei due, o
entrambi hanno accumulato, potrebbe sorgere in loro la convinzione, o
magari solo ad uno di loro, che è meglio starsene separati. Il mio
consiglio, che non ha basi scientifiche, ma solamente logiche, e
pertanto contestabilissimo, è quello di superare insieme in disagio
familiare.

Un giorno, quando tutto si sarà calmato e risolto, è giusto che la
moglie, o il marito, ricordi i momenti in cui il partner gli è stato
vicino. Sono questi i momenti difficili da superare in due. Il
matrimonio dovrebbe essere un superare insieme le difficoltà, non
dividersi quando sorgono, imho.

Attendo confutazioni, senza parolacce, come già è stato fatto da
qualcuno.

Un abbraccio fraterno ;o)
Re: Convivenza difficile [messaggio #102200 è una risposta a message #102199] gio, 28 febbraio 2008 13:59 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"Camaleonte" <camaleonte@dominio.invalid> ha scritto nel messaggio
news:mn.e3347d829a426d7b.82120@alice.telecom...

> A questo punto, con un pizzico di orgoglio, chiedo a voi quale consiglio è
> bene dargli. Se consigliamo ai coniugi di separarsi per un periodo, per
> riprendersi dalla "fatica nervosa" che uno dei due, o entrambi hanno
> accumulato, potrebbe sorgere in loro la convinzione, o magari solo ad uno
> di loro, che è meglio starsene separati.

E non potrebbe essere una possibile soluzione? Io so quali sono i dolori di
una separazione, non mi va di dire qual'è la mia situazione ma è ancora in
alto mare, e affermo che in determinate situazioni che solo le 2 persone in
causa possono sapere (o si vuole affermare che altri al loro posto possono
comprendere quali sono i loro sentimenti?) ci si deve dirigere verso la
separazione, momentanea o definitiva che sia.
Quel tuo modo di esprimerti sai che è fastidioso? <<potrebbe sorgere in loro
la convinzione, o magari solo ad uno di loro, che è meglio starsene
separati>>. Come se stessi parlando di criceti, ma che razza di presunzione
hai? Sono 2 esseri umani dotati di cervello e questa tua frase denota una
alta mancanza di rispetto. Dio (visto che lo citi continuamente) vuole che
gli esseri umani stiano bene, non desidera che l'istituzione matrimonio sia
inviolabile - il sabato è fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato:
stesso principio è applicabile al matrimonio -, si faccia pure il possibile
x vedere se c'è ancora amore ma se dopo aver penato mesi e anni ancora si
insiste a rimanere assieme allora mi pare che vi sia il desiderio di sfinire
le persone, non di "fare" il loro bene.



> Il mio consiglio, che non ha basi scientifiche, ma solamente logiche, e
> pertanto contestabilissimo, è quello di superare insieme in disagio
> familiare.

Bene, certo, chi non lo vorrebbe? Sai pure che alcune volte non è possibile?



> Un giorno, quando tutto si sarà calmato e risolto, è giusto che la moglie,
> o il marito, ricordi i momenti in cui il partner gli è stato vicino. Sono
> questi i momenti difficili da superare in due. Il matrimonio dovrebbe
> essere un superare insieme le difficoltà, non dividersi quando sorgono,
> imho.

Idem come sopra
Re: Convivenza difficile [messaggio #102201 è una risposta a message #102198] gio, 28 febbraio 2008 14:07 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Camaleonte  è attualmente disconnesso Camaleonte
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Member
Sembra che John abbia detto :

>
> Cioe' coloro che in tempi moderni rappresentano la casta del clero cattolico,
> degli imam islamici etc. ovviamente SENZA FARE DI TUTTA L'ERBA UN FASCIO, nel
> senso che uomini giusti si trovano anche tra loro.
>
> MA *TUTTE* le gerarchie costituite di una religione, cioe' coloro che
> *pretendono* di agire da intermediari tra Dio e l'essere umano, cioe' che si
> arrogano il diritto di parlare direttamente alla sua coscienza, sono in una
> posizione molto delicata, molto piu' prona al 'fariseismo' di qualsiasi altra
> professione o attivita' umana.
>
> La figura di Cristo, al contrario, ispira solo amicizia e amore e speranza.

ti quoto questa parte ;o)


> Si puo' essere nemici del Papa, ma non nemici di Cristo, che ha accettato di
> sottostare a tutti gli svantaggi dell'essere umano, soffrendo sulla croce.
> Poteva benissimo rifiutarlo, se era Figlio di Dio, no ? Ma allora magari non
> si sarebbe meritato quell'amore che ogni essere umano dovrebbe avere per Lui.

non questa! come si fa ad essere nemici di chi rappresenta Cristo sulla
terra? io avrei rispetto anche di chi è il rappresentante di un'altra
religione, e non gli sarei certamente nemico...

un abbraccio fraterno ;o)
Re: Convivenza difficile [messaggio #102202 è una risposta a message #102198] gio, 28 febbraio 2008 14:09 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"John" <dummy@agdp.de> ha scritto nel messaggio
news:fq69ue$1v8$1@registered.motzarella.org...
> fssfd schrieb:
>
>>
>> senti, ma allora la tua è una fissa, tu devi toglierti dalla testa la
>> croce, è la croce che ha condannato milioni di persone alla disperazione
>> senza vie d'uscita.
>>
>
> Scusate se mi intrometto in questa interessante discussione, ma quando io
> sento frasi 'provocanti' (nel senso positivo, cioe' di interessanti che
> meritano una discussione') io mi ci sento attratto come i topi al
> formaggio.
>
> INDUBBIAMENTE l'umanita' ha conosciuto guerre e disgrazie sociali piu' a
> causa di religioni che di altro.
>
> In nome della religione non solo si sono fatte guerre tra popoli, per la
> l'imposizione o per la sopravvivenza di una religione, ma si sono anche
> perpetrati efferati delitti all'interno della stessa chiesa ("chiesa"
> intesa in senso lato, cioe' comunita' di fedeli una certa confessione,
> qualsiasi essa sia). I fondamentalisti islamici di oggi, che lapidano una
> ragazzina quattordicenne perche' viene a casa tardi la sera, per salvare
> l'onore della famiglia, o che lapidano una ragazza che e' stata stuprata,
> sono solo un pochino piu' fondamentalisti che quelli che bruciarono al
> rogo Giordano Bruno.
>
> Martin Lutero non fu bruciato unicamente perche' si trovava troppo lontano
> da Roma, ed era protetto dall'imperatore.
>
> Insomma, e' senzaltro vero che le religioni fomentano 'odio' molto di piu'
> di fomentare la pace.
>
> PERO'....c'e' un *PERO' MACROSCOPICO * !
>
> Che riguarda Gesu' Cristo.
>
> Gesu' Cristo fu un essere umano vissuto in Palestina, quando la Palestina
> era una provincia romana, ed ha fatto certe cose. Non disse 'venite,
> venite, che l'Arcangelo Gabriele mi ha dettato la vera religione. Ve l'ho
> scritta in un libro !. Anzi, non scrisse nulla ! Non ando' *contro* la
> religione ebraica. Egli la *interpreto'* in un altro modo. Era, secondo i
> parametri non solo di allora, ma anche di oggi, un *ribelle all'autorita'
> religiosa costituita*, che era costituita dai farisei.
>
> Cioe' coloro che in tempi moderni rappresentano la casta del clero
> cattolico, degli imam islamici etc. ovviamente SENZA FARE DI TUTTA L'ERBA
> UN FASCIO, nel senso che uomini giusti si trovano anche tra loro.
>
> MA *TUTTE* le gerarchie costituite di una religione, cioe' coloro che
> *pretendono* di agire da intermediari tra Dio e l'essere umano, cioe' che
> si arrogano il diritto di parlare direttamente alla sua coscienza, sono in
> una posizione molto delicata, molto piu' prona al 'fariseismo' di
> qualsiasi altra professione o attivita' umana.
>
> La figura di Cristo, al contrario, ispira solo amicizia e amore e
> speranza.
>
> Si puo' essere nemici del Papa, ma non nemici di Cristo, che ha accettato
> di sottostare a tutti gli svantaggi dell'essere umano, soffrendo sulla
> croce. Poteva benissimo rifiutarlo, se era Figlio di Dio, no ? Ma allora
> magari non si sarebbe meritato quell'amore che ogni essere umano dovrebbe
> avere per Lui.
>
> John.


In linea di massima non vedo niente da obiettarti, anche se a mio modo di
vedere alcune cose fatte pronunciare da Gesù nei vangeli sono state
forzate... (integrazioni per rafforzare la nascente religione...). Pure a me
interessa Gesù, quello che diceva però, non la teologia che si è costruita
sulla crocifissione.
Re: Convivenza difficile [messaggio #102203 è una risposta a message #102200] gio, 28 febbraio 2008 14:14 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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fssfd ci ha detto :

> E non potrebbe essere una possibile soluzione? Io so quali sono i dolori di
> una separazione, non mi va di dire qual'è la mia situazione ma è ancora in
> alto mare, e affermo che in determinate situazioni che solo le 2 persone in
> causa possono sapere (o si vuole affermare che altri al loro posto possono
> comprendere quali sono i loro sentimenti?) ci si deve dirigere verso la
> separazione, momentanea o definitiva che sia.

forse la separazione può essere la soluzione, in certi casi, non lo
metto in dubbio. Sai che però, quando la situazione diventa difficile,
trovi sempre il/la collega d'ufficio pronto/a a condividere i tuoi
problemi e... il tuo letto. Perché quando il partner non è più capace
di venire incontro alle aspettative dell'altro, si pensa subito a
cambiare, come se fosse l'automobile. Non sono io che penso ai criceti,
caro fssfd, io non sottovaluto il dramma familiare. Lo fanno chi con
troppa facilità pensa al matrimonio come punto d'arrivo e non come
punto di partenza. Ma non è certamente il caso tuo, io parlo in
generale.

> Quel tuo modo di esprimerti sai che è fastidioso? <<potrebbe sorgere in loro
> la convinzione, o magari solo ad uno di loro, che è meglio starsene
> separati>>.

Va bene, ho capito. Il mio modo di esprimermi ti scuote. Va bene, ho
capito, allora me ne sto buono buono, e ritorno nel mio loculo ;o)

un abbraccio fraterno ;o)
Re: Convivenza difficile [messaggio #102204 è una risposta a message #102203] gio, 28 febbraio 2008 14:34 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"Camaleonte" <camaleonte@dominio.invalid> ha scritto nel messaggio
news:mn.e3567d8242daadbf.82120@alice.telecom...

> forse la separazione può essere la soluzione, in certi casi, non lo metto
> in dubbio. Sai che però, quando la situazione diventa difficile, trovi
> sempre il/la collega d'ufficio pronto/a a condividere i tuoi problemi e...
> il tuo letto. Perché quando il partner non è più capace di venire incontro
> alle aspettative dell'altro, si pensa subito a cambiare, come se fosse
> l'automobile. Non sono io che penso ai criceti, caro fssfd, io non
> sottovaluto il dramma familiare. Lo fanno chi con troppa facilità pensa al
> matrimonio come punto d'arrivo e non come punto di partenza. Ma non è
> certamente il caso tuo, io parlo in generale.


Non ci sono "aspettative dell'altro", a volte c'è un enigma che si chiama
fine dell'amore (che non significa fine del voler bene) e bisogna prenderne
atto.
A volte è vero non è un "enigma" ma uno sbaglio, una leggerezza all'inizio
della storia che poi piano piano con gli anni si tramuta in dolore per
entrambi: non ci si era uniti per vero amore; qui è dunque condivisibile la
tua visione, non si è stati sinceri con se stessi e con l'altra/o e questa
debolezza avuta ora la si paga cara.
Però, tatto, tatto! Io ci sono passato, ci sono dentro, tanto dolore, anche
per chi ha trovato un altra donna/uomo e non sa come staccarsi (x diverse
ragioni, non ultime quelle economiche che pesano come macigni su una
infinità di persone) definitivamente dal partner con cui ha condiviso anni
di vita, dolore per non riuscire a poter riprendere a vivere felicemente con
chi ami e dolore per chi stai facendo soffrire e che a sua volta ti ha fatto
soffrire, da ciò che ho vissuto e vivo ho imparato che bisogna tacere
davanti ai casi altrui e tacciare le malelingue che diffondono "verità" che
sono stravolgimenti e infamie. Nessuno sa cosa hai nel cuore, fatichi pure
tu a saperlo, come possono arrogarsi questo diritto gli altri (non ce l'ho
con te adesso).
Re: Convivenza difficile [messaggio #102205 è una risposta a message #102201] gio, 28 febbraio 2008 14:40 Messaggio precedenteMessaggio successivo
John  è attualmente disconnesso John
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Registrato: dicembre 2010
Senior Member
Camaleonte schrieb:

>> Si puo' essere nemici del Papa, ma non nemici di Cristo, che ha
>> accettato di sottostare a tutti gli svantaggi dell'essere umano,
>> soffrendo sulla croce. Poteva benissimo rifiutarlo, se era Figlio di
>> Dio, no ? Ma allora magari non si sarebbe meritato quell'amore che
>> ogni essere umano dovrebbe avere per Lui.
>
> non questa! come si fa ad essere nemici di chi rappresenta Cristo sulla
> terra? io avrei rispetto anche di chi è il rappresentante di un'altra
> religione, e non gli sarei certamente nemico...
>

Il mio 'si puo' essere nemici del Papa' voleva significare 'e'
comprensibile che qualcuno possa sentirsi nemico del Papa', perche'
ovviamente, secondo il suo modo di vedere, non lo considera il
rappresentante di Gesu' in terra.

Non dimentichiamo che altre religioni cristiane, ad. es. i
greci-ortodossi (o russo-ortodossi) sono veramente quasi 'nemici' del
Papa. Non accettano la sua autorita', anzi, non l'hanno voluto in Russia
nemmeno come visitatore.

Ciao.

John.
Re: Convivenza difficile [messaggio #102209 è una risposta a message #102204] ven, 29 febbraio 2008 13:11 Messaggio precedente
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Messaggi: 36
Registrato: luglio 2011
Member
Nel suo scritto precedente, fssfd ha sostenuto :


> Non ci sono "aspettative dell'altro", a volte c'è un enigma che si chiama
> fine dell'amore (che non significa fine del voler bene) e bisogna prenderne
> atto.
> A volte è vero non è un "enigma" ma uno sbaglio, una leggerezza all'inizio
> della storia che poi piano piano con gli anni si tramuta in dolore per
> entrambi: non ci si era uniti per vero amore; qui è dunque condivisibile la
> tua visione, non si è stati sinceri con se stessi e con l'altra/o e questa
> debolezza avuta ora la si paga cara.
> Però, tatto, tatto! Io ci sono passato, ci sono dentro, tanto dolore, anche
> per chi ha trovato un altra donna/uomo e non sa come staccarsi (x diverse
> ragioni, non ultime quelle economiche che pesano come macigni su una infinità
> di persone) definitivamente dal partner con cui ha condiviso anni di vita,
> dolore per non riuscire a poter riprendere a vivere felicemente con chi ami e
> dolore per chi stai facendo soffrire e che a sua volta ti ha fatto soffrire,
> da ciò che ho vissuto e vivo ho imparato che bisogna tacere davanti ai casi
> altrui e tacciare le malelingue che diffondono "verità" che sono
> stravolgimenti e infamie. Nessuno sa cosa hai nel cuore, fatichi pure tu a
> saperlo, come possono arrogarsi questo diritto gli altri (non ce l'ho con te
> adesso).

quoto tutto per intero. Aggiungo solamente, che a volte è la persona
sofferente a chiedere chiarimenti e aiuto, che può venire solo se ci si
"intromette". Ma senza giudicare, senza sentenziare, come hai
giustamente precisato. Forse il mio modo di esprimermi, sembra
sentenziono, ma non lo è, credimi.

Riprendo dalla fine dell'amore che citi all'inizio, anche per avere un
parere tuo e di altri ad una mia teoria, sebbene non mantenuta mai
nella pratica. Sto parlando dei rapporti prematrimoniali. La domanda è
questa: quanto influiscono oggi i rapporti prematrimoniali, nella
riuscita del matrimonio (famiglia) negli anni a seguire?

Inizio a dare la mia versione teorica. Imho, con il rapporto
prematrimoniale, (preciso: i rapporti sessuali prima del matrimonio,
per evitare equivoci), sono la causa del non approfondimento del
carattere del partner, perché con la consapevolezza di avere già tutto
appagato, si rinviano quegli argomenti importanti da affrontare, senza
riserve mentali.

Che voglio dire? voglio dire che entrambi, pur di mantenere quello
standard di appagamento totale (sentimento + sessualità), non
approfondiscono le peculiarità caratteriali, al punto che quasi
volontariamente si celano nel partner, quegli atteggiamenti che, ci
farebbero già presupporre il vero carattere, magari contrastante con il
nostro, ma che per convenienza, non vogliamo vedere.

un abbraccio fraterno ;o)
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