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...seconda rece: BALLISTIC - omonimo [messaggio #122143] dom, 25 settembre 2011 20:19
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Messaggi: 1574
Registrato: novembre 2010
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BALLISTIC - Ballistic

Genere: Speed/Power/Thrash

Non c'è proprio da stupirsi per niente se questo disco ha preso il massimo
dei voti (o quasi, in alcuni casi) praticamente su ogni rivista o webzine,
di varie parti del mondo, dove sia stato recensito. Anche se, purtroppo,
pare che tra gli appassionati non sia troppo conosciuto, anzi, almeno stando
alla mia esperienza e cioè nell'ambito del nostro paese, e nonostante sia
uscito per Metal Blade, quindi reperibile abbastanza facilmente ovunque. E a
dirla tutta pare che sia "sfuggito" per qualche motivo anche a varie webzine
nostrane, in certi casi pure di quelle "grosse" e più visitate.
Innanzitutto c'è da dire che la band che ha inciso questo disco non è certo
formata da debuttanti, a partire dal chitarrista/cantante e leader Tom
Gattis, attivo nella scena metal americana fin da adolescente o poco più
(fine anni '70), con monicker come Deuce e Tension (in questi ultimi c'era
anche il bassista ancora oggi a fianco di Gattis), o anche, più
recentemente, con i Wardog. Il batterista Rikard Stjernquist è invece in
forza da anni anche ai Jag Panzer.
Le biografie, foto d'epoca, notizie varie e quant'altro, oltre al demo/promo
di 3 pezzi precedente a questo disco e liberamente scaricabile, le potete
trovare nel suo sito segnalato a fondo recensione, dove potete visionare
anche la copertina, anch'essa molto d'impatto e perfetta come associazione
alla musica proposta.
Il disco è una vera bomba che mette insieme quasi costantemente (quindi non
in pezzi separati) i 3 stili sopra indicati, intendendo ovviamente, visto
anche quanto detto sopra sul personaggio, sia con il termine "speed" che con
"power" i relativi approcci americani a questo genere, quindi mediamente
molto più "spigolosi", ruvidi e d'impatto rispetto a tantissima roba europea
che, soprattutto negli ultimi 10 anni, è stata descritta usando appunto
quelle parole (del tutto legittimo eh, sono tali anche quelle e l'Europa non
ha certo nulla da invidiare agli USA come tradizione power/speed, ma restano
2 approcci quasi sempre nettamente distinti e quindi chiarivo, visto che
molti apprezzano l'uno ma non l'altro magari). Altrettanto ovviamente qui
non si trova traccia di nessun tipo di tastiera o arrangiamento sinfonico
vario (o "finto-sinfonico/sintetizzato" che sia), semmai una carica e vari
riff piuttosto thrash.
Inoltre il tutto è suonato con una maestria davvero notevole da ogni
componente, mai scontato o prevedibile (pur essendo in ambito molto classico
in un certo senso), e capace di integrare sempre al meglio nei pezzi dei
virtuosismi (nel senso buono del termine, non quello puramente
"esibizionistico/circense") incredibili che non sono certo la norma in
questo campo.
Gattis canta con un impeto e un coinvolgimento raro da sentire in giro
(tantopiù negli ultimi anni), spesso forse andando addirittura un filo oltre
quelli che sarebbero i suoi limiti naturali di fiato o estensione (ma era
quasi inevitabile credo, visto il ritmo mediamente altissimo dei pezzi e le
metriche di conseguenza molto serrate, spesso affrontate probabilmente in
"apnea" dall'inizio alla fine di ogni frase), eppure anche questo alla fine,
paradossalmente, fornisce un fascino e una spontaneità ancor maggiore ai
pezzi, o almeno questa è l'impressione che ho avuto io fin dai primissimi
ascolti; anche perché, a scanso di equivoci, non si parla assolutamente di
stecche o stonature vere e proprie eh, per nulla, solo di andare appunto "al
limite" o anche un filo oltre, ma essendo ancora in grado di gestire
perfettamente la situazione senza che scappi di mano (come forse accadrebbe
a molti sprovvisti della sua esperienza e mestiere).
Un cenno anche sui suoni e sulla produzione generale, per la quale si può
fare un discorso analogo a quanto detto sopra per l'esecuzione e lo stile,
ovvero moderno e classico allo stesso tempo. Moderno perché comunque si
sente al volo che l'impatto, la qualità, il volume di uscita ecc. sono
associabili senza dubbio alcuno ad un disco degli anni duemila, ma classico
perché il tutto non è "pompato" all'eccesso, le chitarre hanno la "grana"
della distorsione non troppo fine, compressa e laccata e pulitina come in
molte uscite di power/heavy/speed e dintorni (e non solo) post-metà anni '90
circa, la batteria non suona finta e in generale non c'è la sensazione di un
blocco unico dove i singoli strumenti non sono così distinguibili e tutto è
quasi "plasticoso". Qui, nonostante l'impatto notevole e il coefficiente di
"metallicità" alle stelle come di rado si sente, ogni strumento "respira"
alla grande ed è un piacere sentire sempre bene anche il basso (ottimi tra
l'altro
anche i suoi occasionali mini-assoli all'interno dei brani in stacchi vari),
che in molte produzioni moderne pare scomparire letteralmente sotto il
resto, che siano tastiere, chitarre o batterie iper-triggerate.
L'album è molto omogeneo, quindi abbastanza inutile stare a fare un
track-by-track completo; mi limito a segnalare giusto la partenza a razzo
con "collision course", dove si mette subito in mostra anche l'ottimo
chitarrista solista Peter Petev, "watch me do it", che, dopo un attacco con
riff e scale velocissime sulla falsariga delle precedenti 2, modera la
velocità su un tempo medio e riffoni più scanditi ad accompagnare la solita
voce incisiva e fierissima, salvo poi però "incasinarsi" di nuovo con vari
stacchi, accelerazioni ecc., o le più melodiche (quasi maideniane per vari
aspetti) e dotate dei ritornelli forse più immediati e riusciti di tutto il
lavoro, a titolo "call me evil" e "silent killer", poste in rapida sequenza.
E citazione d'obbligo anche per "the dissection/into the sever chamber", che
ospita come vocalist Dave Brokie, dei folli/demenziali Gwar, e per la
stupenda (una delle migliori secondo me) "undefeated", dotata della solita
velocissima ritmica nelle prime strofe, ma poi capace di stacchi,
variazioni, riff, fraseggi e assoli davvero perfetti e a volte anche
abbastanza imprevedibili, con su tutto l'ennesima interpretazione vocale
ottima e trascinante del leader.
Una considerazione finale poi viene spontanea: negli ultimi anni molte band
di "giovani" hanno riscoperto, anche in USA, il "vero metal", dopo il grunge
che monopolizzò la prima metà dei '90 e l'indigestione del cosiddetto
"nu-metal" (o "new", per non offendere nessuno) successivamente. Parlo di
molte di quelle band etichettate erroneamente "metalcore" e che di
(hard)"core"
non hanno quasi mai nulla, ma sono totalmente devote all'approccio death
svedese più o meno melodico che andava al massimo oltre 10 anni fa, oltre
che al vecchio thrash della bay-area e a mostri sacri del metal classico di
sempre come i Maiden (per i fraseggi melodici, gli assoli ecc.); ma, ancor
più in particolare, di quelle band alla 3 Inches Of Blood, per citare una
delle più conosciute forse, che, a differenza di moltissime di quelle
"metalcore", sono ancora più classiche e incompromissorie, non
"sporcando/intervallando", ad esempio, l'assalto metal con interventi in
voce pulitissima, ultra-melodica e che tenta di essere "emozionale" al
massimo, risultando invece del tutto fuori posto, quando non addirittura un
po' stonata.
Ma anche quando, e arrivo al dunque, alcune di queste band sono bravine,
abbastanza convincenti, trasudanti vera passione per il grande metal passato
che citano (o scopiazzano proprio) ad ogni riff o linea vocale, se la cavano
alla grande con gli strumenti e via dicendo beh, la differenza con la
coesione, il mestiere, la spontaneità di ogni passaggio scritto ed eseguito,
la caratterizzazione dei singoli pezzi di un disco, l'efficacia delle linee
vocali e dei ritornelli e chi più ne ha più ne metta, di una band di
musicisti navigati, che sono stati magari anche parte di quella stessa
storia (anche se in band "minori", come in questo caso) e hanno sempre avuto
una certa visione del metal indipendentemente dalle mode ecc., si sente in
maniera nettissima e innegabile, non ci sono storie.il resto al confronto sa
tutto di posticcio, di "puzzle" di riff/assoli/stacchi e linee melodiche
messe insieme alla meno peggio.
E l'ultimo consiglio: nonostante quello che ho detto sopra, questo lavoro
potrebbe risultare appetibile senza problemi anche per quelli che di solito
apprezzano prevalentemente il power/speed o il metal europeo in genere (come
d'altronde io stesso, almeno per i generi più classici), perché la melodia
non manca di certo qui, e non solo dal punto di vista vocale, quello più
immediato, ma anche per molti aspetti strumentali. Insomma è uno di quei
dischi che pur prodotti da band americane, a me suonano anche molto
"europei" per varie caratteristiche, un po' come, per fare un nome storico,
i Metal Church, debutto in particolare, con quel suo tono e fierezza spesso
quasi epica nelle linee vocali, i riff molto incisivi ma anche orecchiabili
e lineari il giusto ecc.
Insomma, per farla breve, io sono uno che apprezza da sempre anche i
Rhapsody per dire (cioè la proposta forse più pomposa, ultra-sinfonica,
iper-prodotta ed "europea" in circolazione in campo hard rock e metal in
generale, e davvero formalmente e tutto agli antipodi del gruppo/disco
trattato qui), oltre ovviamente ai vecchi Helloween e a tante altre band di
power o power/speed di sponda europea, eppure adoro senza problemi alla
follia anche questo lavoro, o i primi dei suddetti Metal Church, mentre non
sono mai riusciti a coinvolgermi tanti album/gruppi indicati come di "power
americano e/o US metal al 100%" (con le dovute eccezioni anche qui però, per
dirne uno lo stupendo "Digital Dictator" dei Vicious Rumors).

Quindi tenete conto tutti di questo e date almeno un ascolto, se vi capita,
a questa band, perché ha prodotto uno dei dischi (purtroppo già vecchio di
quasi 4 anni e non pare in dirittura d'arrivo una nuova uscita.) di puro
metal più esaltanti, coinvolgenti, intensi e "perfetti" degli ultimi 10 anni
almeno, senza esagerare. E non concedo il massimo solo per la presenza di un
paio di brani che reputo leggermente sotto al livello degli altri, ma si
tratta sempre di pezzi più che buoni, non certo di roba scarsa o anche solo
nella media, a scanso di equivoci.
Segnalo per eventuali collezionisti che l'ordine dei pezzi nell'edizione
americana è quasi completamente diverso, e inoltre dovrebbe essere presente
un pezzo in più alla fine.

Voto: 9.5
*****

--
*****
# bomba [nomen omen - ndr] 2010-12-01 15:35
Falso, è stata avanzata una richiesta al newsgroup, per un tipo di
moderazione che prevede il divieto assoluto di postare a the sentinel, che
sarà messo ina una blacklist, mentre tutti gli altri sarebbero in white
list. Non vedo l'ora che venga approvato, ciao.
*****
www.nobody.it (Il processo-farsa sul caso "Bestie di Satana")

http://tinyurl.com/yg6favr (Sostenitore dell'Art.21 con le idee "un po'"
confuse)
http://tinyurl.com/2evhnsb (Idem, piu' o meno)
http://tinyurl.com/ybuynog (I soliti "cavalli di battaglia" del suddetto
"fan dell'art.21", smontati come sempre uno per uno dal sottoscritto)
http://tinyurl.com/2eps6t2 (Nuovo patetico editoriale del solito "fan
dell'Art.21 a senso unico"...e le giuste e altrettanto solite mie smerdate
totali all'inqualificabile soggetto)
Argomento precedente:Rece allo stato dell'arte, per bamboretti (e non solo)...
Argomento successivo:...e vai con la terza: HELLRAGE - Eclipse Of Time
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