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La chiave di Sara... e divagazioni varie [messaggio #172217] gio, 23 febbraio 2012 17:14 Messaggio successivo
Once Upon a Time in I  è attualmente disconnesso Once Upon a Time in I
Messaggi: 292
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E' sabato sera e decido di andare al cinema. La notizia coglie di
sorpresa il resto della mia famiglia: uno alza gli occhi dal nintendo,
un'altra alza gli occhi da topolino, un'altra ancora alza gli occhi
dal tegame... sì, insomma c'è una generale alzata di occhi, però senza
battito di ciglia, a cui fa seguito la domanda di rito: "E cosa vai a
vedere?"
Già, cosa vado a vedere. Bel problema! J.Edgar non lo danno già più,
da Hugo Cabret ci voglio trascinare tutta la famiglia, Benvenuti al
nord lo aspetto (ma anche no) in tv, non resta poi molto...
ACAB? Mah... vedermi un'ora e mezza di poliziotti che menano, non mi
ha mai attirato nella realtà, figurarsi nella fiction. Ci sarebbe
questa Chiave di Sara che su Filmtv o Mymovie danno per decente, ma a
quelli piace di tutto. Una volta c'era it.arti.cinema per decidere a
botta sicura, ma adesso?
E se restassi a casa... però c'ho voglia di andare al cinema. OK vada
per “La chiave di Sara”.
Ma sei sicuro? Hai letto bene la trama: Parigi occupata dai tedeschi,
agosto 1942, famiglia ebrea, la deportazione, la bambina e il
fratellino... Come minimo ti ci vuole la scorta di kleenex, lo sai
vero che non reggi più quando ci sono i bambini?
Sì, vabbé però dai, non è detto, poi quando ci sono i nazisti (e il
film non è di tarantino) l'incazzatura supera di gran lunga la
commozione, quindi ce la dovrei fare, no?

Arrivo al cinema appena in tempo per l'ultimo spettacolo, mi siedo in
una sala gremita da circa venticinque persone, e il film inizia
subito. Primo piano di lenzuola che si muovono e voci di bambini che
ridono. Sono due fratelli che giocano sul letto dei genitori, una
bambina dodicenne e un maschietto più piccolo. Un'immagine familiare
che subito mi riporta indietro alla mia infanzia lontana e a quella
più recente dei mie due figli (cominciamo bene...).
Dopo un po' bussano alla porta. E' la polizia francese, in veste di
surrogato della gestapo, che sta rastrellando le famiglie di ebrei.
Scena già vista in tanti film, ma che però mi fa sempre soffrire.
La bambina, Sara, nasconde il fratellino nell'armadio a muro, la
polizia si beve la storia che il piccolo è in campagna dai parenti e
alla fine si portano via lei, mamma e papà. Comincia l'angoscia per la
sorte del fratellino (inizialmente più nella sorella sullo schermo che
non nello spettatore in sala) e l'iter della deportazione. Per alcuni
giorni migliaia di ebrei vengono radunati all'interno di un velodromo
parigino, dove vivono in condizioni igienico sanitarie pietose, in
attesa di un destino ancora più orribile. Non c'è niente di più
terribile rispetto a cose già viste in altri film e (purtroppo) in
veri documentari, anzi a guardar bene forse qui non si calca troppo la
mano come si potrebbe comunque e giustamente fare, ma ormai è destino
che io non regga più neanche al solo pensiero di questa immane
tragedia che è capitata a milioni di innocenti, senza che mi monti
dentro una rabbia irrefrenabile. Neanche se avessi sotto i piedi la
testa di un decerebrato di Forza Nuova e indossassi delle scarpe
chiodate, riuscirei a provare una qualche soddisfazione.

Ripenso per un attimo alle vacanze a Monaco dell'estate scorsa, quando
ho "costretto" i miei figli a visitare Dachau. Mio figlio più piccolo,
Davide (non sono ebreo, ma sono orgoglioso di aver scelto questo nome
per lui) non ci voleva venire. Gli avevo spiegato che non andavamo in
un bel posto e lui per tutta la visita ha continuato a ripetere che
non gli piaceva stare lì, ma quando siamo arrivati davanti ai forni è
successo qualcosa che ha trasformato la sua espressione corrucciata in
un misto di stupore e rabbia. C'erano delle foto dell'epoca, vicino ai
forni crematori, dove si vedevano masse di cadaveri senza indumenti,
accatastati uno sull'altro. C'erano anche diverse scolaresche in
visita, quasi tutte di ragazzi di scuola superiore. A un certo punto
un gruppetto di ragazzi tedeschi si è avvicinato a una foto e il
classico bulletto della situazione ha cominciato a indicare gli
attributi sessuali di alcuni dei cadaveri. La reazione degli altri è
stata, purtroppo, una risata generale.
Mi sono trattenuto a stento dal gridare "Che cazzo ridete!" a quei
cretini e, contemporaneamente, mi sono accorto che la stessa reazione
l'aveva provata anche mio figlio che mi ha chiesto perché avessero
riso e se fossero per caso scemi (già, sarebbe bello poter ridurre
tutto alla stupidità...) e infine ha aggiunto:”Se nelle foto ci
fossero i loro genitori, non riderebbero mica”. “Hai ragione, Davide”
gli ho risposto e, improvvisamente, mi è sembrato che dimostrasse
molto di più dei suoi 10 anni.
La mente a volte segue percorsi strani, così per un attimo ripenso al
funerale del papà di un mio amico, sopravvissuto a Bergen Belsen,
avvenuto qualche tempo fa. Al termine della cerimonia qualcuno, forse
inconsapevolmente, chiese al mio amico se avrebbe fatto cremare il
padre e lui, con un sorriso sereno che non scorderò mai, gli rispose
che non gli sembrava il caso.

Sorrido anch’io, mentre intanto il film continua e succede... quel che
purtroppo deve succedere. Pian piano si cambia un po' registro (in
realtà il film procede fin dall'inizio su due piani temporali diversi,
l'inchiesta svolta, ai nostri giorni, da una giornalista, interpretata
magnificamente da Kristin Scott Thomas, sulla deportazione degli ebrei
parigini nell'agosto 1942 e la ricostruzione storica di quei fatti).
Le vicende personali della Thomas (tra cui una gravidanza inaspettata)
si intersecano con la storia di Sara, a causa di risvolti familiari
che vengono alla luce a poco a poco. Il film poi vira decisamente sul
sentimentale, procurando grave nocumento alle mie ghiandole lacrimali,
ma restando sempre nei limiti (sono io che ormai sono un vecchio
rimbambito).
Rimango fregato pure nel finale (spoiler in calce), che neanche un
bambino di 4 anni ci sarebbe caduto.

Al di là di tutte le divagazioni fatte, il film resta comunque un buon
film. Molto curato, attento ai piccoli particolari, specialmente nella
gestione del personaggio di Sara (l’attrice bambina è bravissima),
perfino (mi si perdoni il termine, dato il contesto) elegante,
probabilmente grazie alla presenza della Thomas, sempre impeccabile
che, lungi dal rappresentare una nota stonata, crea invece un
contrasto che contribuisce a dare ancora maggior forza drammatica ai
tragici eventi narrati nel film.
Insomma, non ci sono particolari sussulti, a parte il surplus di
angoscia per la sorte del fratellino, la tensione è quella tipica di
quando si raccontano vicende ambientate in quel tragico contesto
storico, forse addirittura più stemperata, rispetto ad altre opere
analoghe. Però anche se il materiale non si discosta molto da cose già
viste in precedenza, il film si fa parecchio apprezzare, soprattutto
per la grande sensibilità dimostrata nell’affrontare questi temi.


Michele
(segue SPOILER sul finale del film)
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SPOILER
Nel finale c’è la Thomas, che ha avuto una bambina, e si incontra con
il figlio adulto di Sara (Aidan Quinn), che non conosceva la vera
storia di sua madre (non sapeva neanche che fosse ebrea). Quando vede
la bambina (che è in passeggino e tiene in mano una piccola giraffa di
peluche) chiede alla Thomas come si chiama (io sono lì pronto con 4
fazzoletti in mano, perché se l’ha chiamata Sara, come è quasi
matematico che sia, divento una fontana). Risponde invece la bambina,
dicendo “Lucy”, e io tiro un inaspettato sospiro di sollievo. Ma non
dura molto perché, poco dopo, la bambina si avvicina a una vetrata e
Quinn le dice di fare attenzione, chiamandola Lucy. Interviene la
Thomas correggendolo ,“Lucy è il nome della giraffa, la bambina si
chiama… Sara”. E alè, chiamate pure i pompieri!
Re: La chiave di Sara... e divagazioni varie [messaggio #172260 è una risposta a message #172217] gio, 23 febbraio 2012 18:21 Messaggio precedenteMessaggio successivo
sapo68  è attualmente disconnesso sapo68
Messaggi: 613
Registrato: novembre 2010
Senior Member
Once Upon a Time in IACine <michele_libero@libero.it> wrote:

> Michele
> (segue SPOILER sul finale del film)

Non ho visto il film, ma grazie per aver condiviso.

--
Giocare col mondo, facendolo a pezzi...
Bambini che il sole, ha ridotto gia'... vecchi.
Re: La chiave di Sara... e divagazioni varie [messaggio #173272 è una risposta a message #172260] lun, 27 febbraio 2012 16:12 Messaggio precedenteMessaggio successivo
il cuggino di nico  è attualmente disconnesso il cuggino di nico
Messaggi: 27
Registrato: febbraio 2011
Junior Member
SAP wrote:

> Once Upon a Time in IACine <michele_libero@libero.it> wrote:
>
> > Michele
> > (segue SPOILER sul finale del film)
>
> Non ho visto il film, ma grazie per aver condiviso.
>
> --
> Giocare col mondo, facendolo a pezzi...
> Bambini che il sole, ha ridotto gia'... vecchi.

CBR :)
il film l'ho visto e mi hai fatto ri-commuovere
Re: La chiave di Sara... e divagazioni varie [messaggio #173507 è una risposta a message #172260] mar, 28 febbraio 2012 01:17 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Bazarov  è attualmente disconnesso Bazarov
Messaggi: 85
Registrato: dicembre 2010
Member
>> Michele
>> (segue SPOILER sul finale del film)
>
> Non ho visto il film, ma grazie per aver condiviso.

Allora sono il solo che l'ho trovata noiosa e prolissa. Abbandonata a
meno di un terzo del fiume di parole.
Re: La chiave di Sara... e divagazioni varie [messaggio #173561 è una risposta a message #173507] mar, 28 febbraio 2012 09:57 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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On 28 Feb, 01:17, Bazarov <baza...@spamavert.com> wrote:
> >> Michele
> >> (segue SPOILER sul finale del film)
>
> > Non ho visto il film, ma grazie per aver condiviso.
>
> Allora sono il solo che l'ho trovata noiosa e prolissa. Abbandonata a
> meno di un terzo del fiume di parole.

Balle!
Posso concedere un eccesso di sentimentalismo nella seconda parte, ma
ci sono le immagini che parlano per gran parte del film.

Michele
Re: La chiave di Sara... e divagazioni varie [messaggio #173637 è una risposta a message #173507] mar, 28 febbraio 2012 17:00 Messaggio precedenteMessaggio successivo
endrix  è attualmente disconnesso endrix
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Registrato: novembre 2010
Senior Member
Bazarov wrote:

> Allora sono il solo che l'ho trovata noiosa e prolissa.

siamo in due, peraltro dopo il pianista di polanski qualunque film che
rievochi quegli eventi appare inevitabilmente come un rotocalco...


--
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Re: La chiave di Sara... e divagazioni varie [messaggio #173674 è una risposta a message #173637] mar, 28 febbraio 2012 17:12 Messaggio precedente
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On 28 Feb, 17:00, "endrix" <end...@iaciners.org> wrote:
> Bazarov wrote:
> > Allora sono il solo che l'ho trovata noiosa e prolissa.
>
> siamo in due, peraltro dopo il pianista di polanski qualunque film che
> rievochi quegli eventi appare inevitabilmente come un rotocalco...
>

cuori di pietra (sic!)

Michele
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