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Ecco, sto con Eco - ovvero delle paranoie ebraiche e dei petulanti ministri della cultura italiani. [messaggio #13017] gio, 24 febbraio 2011 07:43 Messaggio precedente
luziferszorn  è attualmente disconnesso luziferszorn
Messaggi: 3830
Registrato: novembre 2010
Senior Member
Non ho altro da aggiungere. Già scritto troppo nell'oggetto.

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L'intervento dello scrittore alla Fiera del libro scatena le reazioni
del Pdl
Eco all'attacco del Cavaliere
Scoppia la polemica a Gerusalemme
«Ha vinto le elezioni, c'è un elettorato che lo supporta:è triste, ma
è così»
Francesco Battistini
24 febbraio 2011
Umberto Eco
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
GERUSALEMME - Professore, che pensa di Ian McEwan che non ha
boicottato questa Fiera del libro di Gerusalemme?... «Ha fatto
bene»... Però lo scrittore britannico, venendo qui, non ha risparmiato
attacchi alla politica d'Israele: anche lei è critico? «Guardi, ho
talmente tanto da dire contro il governo italiano che non ho il tempo
di parlare del governo israeliano...». Va bene, allora: siccome siamo
in Medio Oriente e lei ha partecipato alla manifestazione milanese
contro Berlusconi, che cosa pensa di chi paragona Berlusconi a
Mubarak, a Ben Ali, a Gheddafi e a questi gentiluomini? «Il paragone,
intellettualmente parlando, potrebbe essere fatto con Hitler: anche
lui giunse al potere con libere elezioni. Ma Berlusconi non è un
dittatore come Mubarak e Gheddafi, perché lui ha vinto le elezioni col
supporto di una grande maggioranza degli italiani. In Italia non c'è
lo stesso regime dei Paesi del Nord Africa e non va dimenticato il
fatto che c'è un elettorato pronto a supportare Berlusconi. È
piuttosto triste, ma è così».

Che echi: è in una saletta a un paio di chilometri da Yad Vashem,
dov'è venuto a presentare il suo Cimitero di Praga, che Umberto Eco
«intellettualmente parlando» seppellisce l'esperienza berlusconiana.
Lo fa con un'iperbole in conferenza stampa, a mezzogiorno, davanti a
una decina di giornalisti. Accendendo una polemica che la sera gli è
difficile spegnere: «Non volevo fare nessun parallelo col nazismo -
precisa alle otto e mezza, poco prima d'accomodarsi a un caffè
letterario con Abraham B. Yehoshua -. Non sarei stato così stupido da
fare un paragone così in un Paese che conosce la differenza. In un'ora
e mezza oggi s'è parlato di boicottaggio, d'antisemitismo. Quella era
solo una parentesi in un discorso più ampio...».

Troppo tardi. A quell'ora, gli ha già risposto duro Sandro Bondi,
ministro dei Beni culturali: «È desolante che un uomo di cultura come
Eco abbia voluto stabilire un raffronto tanto provocatorio quanto
offensivo per la verità e la sensibilità di milioni d'italiani, e che
abbia voluto farlo in una città come Gerusalemme». In scia ecco il suo
vice, Francesco Giro: «Eco ha perso la testa». E poi i pdl Margherita
Boniver, lo scrittore «entra nella grande tradizione della commedia
all'italiana»; Osvaldo Napoli, «è riuscito a offendere gli italiani,
gli israeliani e la comunità ebraica»; Mario Valducci, «imbarazzante».
L'udc Maurizio Ronconi: «Dichiarazioni come quelle di Eco puntellano
le ragioni di Berlusconi, ha fatto una figuraccia».

Il nome di quella cosa, il nazismo, fa sparire tutto il resto.
Chiedono a Eco se non pensa che i giovani magrebini siano un po' più
svegli di quelli di casa nostra: «Sono stupefatto per quanto succede
in Nord Africa. Le nuove generazioni sono riuscite con Twitter e
Facebook a organizzare una rivoluzione in cinque Paesi diversi, in una
maniera che i loro padri non sarebbero stati in grado neppure di
immaginare». Poi l'ultima risposta a Bondi, che arriva come un sibilo:
«È irrilevante quel che il ministro dice. Non se lo fila nessuno».
http://www.corriere.it/politica/11_febbraio_24/eco-gerusalem me_12b937e0-3fdc-11e0-9e6f-a362a9c0857e.shtml
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