Live Support My forum, my way! Il forum dei newsgroup: Film » [UFV] Three... extremes (AA. VV., 2004)
My forum, my way! Il forum dei newsgroup
Fast Uncompromising Discussions.Newsgroup FUDforum will get your users talking.

Loading
Utenti      F.A.Q.    Registrati    Login    Home
Home » Cinema » Film » [UFV] Three... extremes (AA. VV., 2004)
[UFV] Three... extremes (AA. VV., 2004) [messaggio #31741] mer, 01 giugno 2011 18:16
Roberto  è attualmente disconnesso Roberto
Messaggi: 892
Registrato: maggio 2009
Senior Member
Un'antlogia formata che comprende tre piccoli film (definirli
cortometraggi sarebbe riduttivo), di qualità assai elevata sotto ogni
aspetto, diretti da tre osannati registi orientali, rispettivamente
Fruit Chan, Park Chan Wook e Takashi Miike. L'operazione segue di due
anni il precedente "Three", i cui tre episodi erano diretti
rispettivamente da Kim Jee-Woon, Nonzee Nimbutr e Peter Chan (qui
produttore). Il migliore dei tre era proprio il terzo, il bellissimo
"Going home" (del quale esiste anche una versione "lunga"), mentre i
primi due erano decisamente più convenzionali (e in ogni caso meglio il
coreano).
Con questo "Three... extreme" le cose vanno meglio, i tre corti sono
tutti molto validi, difficile scegliere il migliore. In linea di
massima è da segnalare la maggiore sofisticatezza di questi nuovi tre
episodi, già a livello tematico. Messi definitivamente da parte i
facili sensazionalismi dettati dalla moda (nel primo episodio di
"Three" non manca la classica fantasmina coi capelli lunghi alla "The
ringt), i tre registi si misurano con racconti sottili, stratificati,
spesso fortemente allegorici.
Il primo episodio, "Dumplings" vede il debutto di Fruit Chan nel genere
"horror", anche se qui l'etichetta deve essere presa con le pinze.
L'intento era infatti fare un horror diverso e non convenzionale,
lontano dai luoghi comuni. L'operazione è molto particolare, non solo
per l'argomento trattato ma anche per alcune scelte rischiosissime, a
partire dalla scelta della protagonista, una sorprendente Miriam Yeung
che prende le distanze dai suoi soliti ruoli da commedia sentimentale
per sporcare la sua immagine di icona pop. Il risultato, per quanto la
riguarda, è ottimo. Con primi piani impietosi e una fotografia
eccellente (di Christopher Doyle), si sviluppa il racconto di questa
quarantenne ossessionata dalla bellezza e dal terrore di invecchiare e
per questo motivo (non è spoiler) non esita a ingurgitare con
regolarità ravioli riempiti con feti umani sminuzzati, dalla portentose
(o solo presunte) proprietà "antietà".
Evidentemente debitore del genere tipicamente hongkonghese denominato
Category III, e memore di un classico come "The untold Story" (ancora
ravioli di dubbia provenineza ;-) ), il film di Fruit Chan oscilla con
efficacia fra raffinato disgusto e satira sociale.

Il secondo episodio ("Cut"), diretto da quel ragazzaccio di Park Chan
Wook è completamente diverso. Anche qui la sfida è realizzare un horror
diverso dal solito. Una comparsa cinematografica prende in ostaggio un
benestante regista e la sua compagna, sottoponendo quest'ultima ad una
costrizione fisica assai particolare (è immobilizzata ad un pianoforte
con un sacco di cavi d'acciaio), mentre il primo subisce una pressione
psicologica fortissima. Il bello è che il regista/marito è una persona
di buon cuore, e in questo sta il tema del film. Un tempo i ricchi
erano viscidi e spregevoli, adesso sono pure buoni e filantropi (o
almeno così sembra). Che cosa resta ai meno sfortunati, ai poveri, alle
comparse? Che cosa resta gli resta da odiare, dei ricchi? Su questa
premessa si sviluppa un piccolo e godibilissimo racconto, fra
autoreferenzialità cinematografica, torture-movie, ironia. Cast in
palla, realizzazione ok.

Ma il mio preferito è il terzo episodio. E dire che non impazzisco per
Miike, regista ultraprolifico al quale peraltro non riesco proprio a
stare dietro. Questo però è un gioiello. Messe da parte le efferatezze
che hanno reso famoso questa regista, "The box", così si intitola
questo segmento, è (anche ma non solo) la storia di due giovanissime
sorelle danzanti che lavorano in una attrazione itinerante, e del loro
rapporto con il loro patrigno/titoalare della giostra. Di più è
difficile dire. Caleidoscopico, suggestivo, affascinante, onirico,
misterioso roller-coster mentale dal ritmo pacato, "The box" si presta
a tante interpretazioni. Un film dalle immagini raffinatissime,
criptico come un sogno dopo che ci si è svegliati.

Dvd italiano ottimo sotto il profilo video, doppiaggio sopportabile,
disdicevole la presenza dei soli sottotitoli per i non udenti.
Argomento precedente:Jon Blake +
Argomento successivo:Il Giornale - Libero - I Commenti affranti dei lettori
Vai al forum:
  


Ora corrente: sab mag 11 01:58:05 CEST 2024

Tempo totale richiesto per generare la pagina: 0.04210 secondi
.:: Contatti :: Home ::.

Powered by: FUDforum 3.0.2.
Copyright ©2001-2010 FUDforum Bulletin Board Software

Live Support